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L' INCUBO (1998)
"...ti illudi che la terra di confine, ove riposare dopo l'estenuante battaglia, sia priva di suoni nemici, di ira e di vendetta... Posi il capo sulla terra e ti raccogli su te stesso per cercare un lungo sonno... Ti addormenti ma deliri tra incubi che sembrano non voler cessare, alfine qualcuno ti porge un frutto per saziare la tua sete e al fondo di esso non trovi che vermi. Ti svegli ma di quel boccone ne è invasa la bocca, l'incubo non ti ha trapassato o tu non sei al di là di esso, stenti a capire... E' il sonno o la veglia che continua ad inasprire il tuo cuore... l'angelo che appare come demone ti invita a cedere il dolore, lo poni nella giara che ti porge,poco convito del dono che ti offre. Lo segui ora, mentre lo sconforto entra languido a far parte di te. Non sai più distinguere fra sogno e realtà. Piangi, a lungo... Riapri gli occhi, la terra che pensavi esserti amica è ancora il campo di battaglia, ma nessuna spada può ferirti, nessun uomo respira, immobile col fiato sospeso cerchi la vita, l'aria è pesante, immobile, senza sole, senza luna... nessuno ha vinto... nessuno ha perso... rimani solo tu. Allontani la tua inutile spada, ti rialzi e contempli questa solitudine angosciosa,un vecchio albero ti porge il suo pomo ma tu continui a camminare ignorando il suo dono effimero, prosegui, arrivi ad un fiume ed in esso ti immergi. Dapprima il gelo è opprimente, poi si sfuma in un abbraccio teporoso. Ti spogli in lui fino a non essere lambito che da sola acqua. Scorri in esso e per esso, ti lasci trasportare dolcemente, ora la quiete t'appartiene, puoi finalmente destarti..."
A Voi, Dei del cielo innalzo il mio grido di dolore affinché
possiate placare la mia ira e di seguito il mio tormento.
A colui che osò evocare l'ombra del tradimento e con empietà
proferì il nome e gli atti di colei che trama per suo diletto.
A colui che senza pena alcuna donò la coppa del dubbio
lasciandomi ebbra di solo dolore.
La mia ragione si ebbe a perdere trascinando con se
il ferace seme che nulla aveva più da compiersi.
Trattenete ora la mia spada perché del suo sangue
ora desidero empire il mio corpo e della sua fine danzare.
Siate clementi del furor che impregna il mio cuor
all' elegia che le lacrime mie accompagnano .
Riconducete a me la ragione
e portatemi al di lui cospetto
perchè possa perdonarlo
perché d'amore mi cibo e mai di odio.
Agli dei sublimi, ai poeti, ai savi delle antiche terre
mi chino affinché possiate innalzare i nostri spiriti 
lontano dall' ambiguo e partecipi del tripudio di Amore.
Assolvete i nostri desideri e sperdete coloro
che torvi tramano per impedirne il compimento 

1997
Avviata... parte la macchina del tempo... e
tu senza scelta ne sei già pensiero e poi forma,
ti lasci prendere... i tuoi non sono solo echi di stelle
ormai lontane...
non sei l' inizio ne la fine...
non sei protagonista...
sei l' attimo, quello che ti giochi 
e non serve gridare
perchè la notte e lontana...
ombra e poi forma, cammini, parli,
ti muovi solo coi fili di tutti noi...
ognuno crede al suo destino ma tutto è già illusione.
Hai pochi attimi per fermarti...
invertire la marcia... correre all' inverso... lontano...
perderti in un deserto d' amore.
Lasciati andare... prova a commuoverti,
a donare senza sosta le tue lacrime..
Ma non hai tempo. Rimane sogno... 

01-04-98
Sfiora le labbra colle tue, 
dolcemente... avidamente...
leccandone il nettare
che a te si offre
affinchè gli spasmi
si assopiscano nel lieve
respirare 

1999
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