. : ALBUM DESIDERIUM : . | |
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Anche i Vampiri Hanno Paura Del Buio |
TI SENTO Ti sento... Entra nel buio del mio io, entra nel vuoto lasciato da un non-dio e baciami. Baciami ancora. Guarda i miei occhi e rispondi: Perchè il tuo amore ha un prezzo che pago col sangue, soltanto con l'oscura speranza di un mortale ed eterno amore. Mi hai dato la morte. Ti chiesi salvezza. Ebbene, Il tuo bacio, la morte, il tuo dannato amore, mi hanno liberato. Per sempre. Con te. |
SORSEGGIA Sorseggia, nel caldo buio di candele. Inneggia, la ove il sole non sorge. Vivi, la ove la vita non può arrivare. |
ALZATI Alza il capo, togliti i capelli dal volto, togli le smorfie di noia dal viso e prega la luna affinchè ti dia pace. |
BRINDA COL MIO SANGUE Brinda col mio sangue in coppe d'avorio e d'argento rimbombanti di fetore di morte e con la mano bianca come vuoto più profondo pulisci il rosso dalle tue labbra rosse come il dolore stesso. |
ETERNO Speranza non è tua parola; soltanto una cosa può dirti la tua vita morta: eterna esistenza. Eterno dolore. |
TU Uno spettro deve chieder perdono; è appena un'anima triste. te invece puoi udir solo il suono del sangue che macchia la veste. |
DOLCE IL SUONO Dolce il suono della vita che chiama quando a te poco importa della stessa veglia essendo figlio di una notte che da tempo ti ha ormai rinnegato. Figlio degenere triste la tua sorte. Il fato ti ha deriso ed ha deciso con maligno sussurro il tuo futuro. Tristezza ti attende figlio del male, pene su pene dovrai or pagare. E non credere che il crepuscolo e la stizza fatale trapelino luce. Tremate mortali, a troppa tregua recupereremo, e dai voi sangue trarremo per riempirci otri. |
SPERANZA Speranza aveva bellicapelli e viso asciutto. Io non l'ho mai vista ma me la ricordo; mi ricordo bene quando non la vidi: capelli neri come la paura e delle labbra che mai rividi più. Speranza aveva un bel vestito, nero, come i suoi bellicapelli, ma mai io la vidi; solo quando la incontrai la vidi piangere. Erano lacrime nere, come i suoi bellicapelli, e mai più la vidi, come mai l'avevo vista prima. |
IL CORVO Vola Pecenera, dal becco sole e dal corpo notte. Voce insulsa, gracchiante, tremante, piena di noia e dolore. Vai Pecenera, vai e vola, vai più in là del monte e torna quando la carestia sarà finita. Allora sarà il tuo tempo. Vola Pecenera, Vola. |
ODE AL SONNAMBULO Morfeo, prego te. E non è un caso; ti chiedo solo cosa da poco: ti prego Morfeo, rendimi i sogni. |
INNO Tremate miei prodi, arriva sciagura; perchè da stanotte avrete paura. |
SOLE Risplendi, dall'alto del tuo vuoto, e dimmi; la dove io non vedo, risuona il tuo calore ? Chi gode il tuo tepore ? Tra genti, stagnanti in questo posto, chi vive la tua luce, è morto ormai da tempo. |
VEDI Vedi, fluttuare nel vuoto un tutto mai nato. Vivi, fluttuando nel vuoto di un tutto mai nato. Credi, in tutto. E non in te |
EPITAFFIO DI UN GIOVINETTO Mamma, ti prego perdonami per ciò che nella vita non ho vissuto. Mamma, non sono triste, mi dispiace solo di non aver vissuto abbastanza. |
PERDONO Ho fatto di tutto... Ho rievocato il mio passato, pur non volendo. Ma no, non le è bastato; Mi ha fatto soffrire, seguire strade che portavano soltanto al nulla. E non le bastava ancora. L'assecondai, le chiesi perdono, ma no, ancora non le bastò. Andai nel fango e nella melma per lei, ma ancora non le bastava. Poi vidi qualcosa, un arcobaleno. Lo vidi sorgere ed ergersi tra la selva. Allora capii. Lo vidi sorgere e vivere sopra la melma. Allora ho capito. A lei sarebbe potuto bastare meno di me, ero io che non mi bastavo. |
FIGLI DI UN DIO VIOLENTO Ho creduto a lungo a tutte le stupidaggini che venivano dette. Voialtri eretici dispendiosi di spazio e tempo, creature di un qualunque volere e speranzose di vivere con la compassione di chi vi ha visto nascere. Sputate il sangue che avete versato dai calici che avete dichiarato sacri. Pentitevi di ciò che avete creduto impossibile. Il futuro è passato, preparatevi a vivere un nuova vita, una vita in cui avete sempre sperato, ma che vi donerà soltato dolore e disprezzo, razzismo , egoismo e qualunqu'altra cosa abbiate cercato nella vita precedente. Preparatevi figli di un dio violento. Ora mi diverto io. |
PENSIERI DI UN GIOVANE ADOLESCENTE PAZZO Trasudate paura miei cari, la vita vi ha forse deluso ? e per quale altro che sia motivo avete evitato 'sì accuratamente la felicità che potevate avere tanto facilmente ? Avete capito bene fratelli, non è stata la vita crudele con voi, ma voi con voistessi. E sapete che vi dico ? Vi sta bene. |
IL SONNO Ho vissuto il mio tempo in un sonno perenne fatto di psichedelici incontri tra buio e oscurità i quali creavano sulle mie palpebre chiuse colori anch' a me ignoti. Un giorno poi ho aperto quest'occhi che sempre aveo tenuto al riparo. Non so e non saprò se ho fatto poi così bene so solo una cosa ne ho viste, un poco e a me già bastano. |
xxxx-†xxxx Era lucida. Così lucida che attraverso riuscivi a vederti. Una lucidità cupa, ma d'uno splendore che pochi riescono tutt'ora a sentire. Era lucida, e per questo piaceva. era bella, lo ametto, ed anche per questo piaceva. Ma una lucidità così tetra, che io chissà, l'avrei amata. E mai io l'ho vista in luoghi diversi da quelli. Mai io l'ho vista, senza aver appresso com' amici cipressi e biancalle. |
DOLCE LUNA Il giorno svanisce, con lui il Padre si ritira e la Madre si addobba i capelli e si prepara a venire. La luna è alta stasera. La luna brilla stasera. Luna piena d'amore, di nostalgie, d'avventure mai vissute ma importanti, e con lei in cielo, il mondo s'illumina di buio, il calore del sole è ormai svanito, ma la luna mi abbraccia, mi riscalda. Pian piano poi la luna s'eclissa scende, ed il Padre, col nuovo giorno, fa capolino dietro ad un branco di stiracchianti colline. E a me, non rimane nulla, apparte il desiderio, di un nuovo plenilunio. |
PER I TUOI OCCHI Ti ho fissata a lungo, sono penetrato nei tuoi occhi, ho scrutato il tuo ignoto, il buio della tua anima, i colori della tua vita; ma niente sono riuscito a vedere tranne te. Sempre. |
ESTATE Straziato, al suolo, il corpicino di un infante trucidato squartato e scorticato. E' morto. D'estate. |
ESTASI Dopo la vita di una giornata frenetica, i pensieri volano lenti, nella mia mente, Mentre il mio corpo muove a stento le mani per baciare con queste il mostro chiamato futuro, la mente vaga, vaga in un vuoto ricolmo di un nulla saturato da pensieri insulsi, e raggiunge l'apice l'apice della purezza, della felicià, della calma del silenzio accompagnato da una musica leggera che ti persuade e ti porta lontano. Sono pronto. Un pensiero. Mille pensieri; il vuoto; l'estasi. |
E' TARDI Di cori apocalittici sento solo il sussurro, ma basta a far scatenare l'inferno dentro di me. Oh dolci stelle, quante volte ho scrutato il cielo in cerca di un volto; per me... Per voi, e quante volte ho pregato per poter salire l'eterna scala che conduce a voi. Ma ora è tardi, sono stanco. Ora non è possibile, è tardi, e la stanchezza che vi portate dietro da quando siete nate, è tanta. Allora, buona notte. Sogni d'oro e d'avorio. |
DI NOTTE L'odore della nebbia di ghiaccio che posso soltanto percepire punge il mio naso illuminato dalla sfera di cristallo che è in cielo e mi fa sentire vivo. Camminando scorgo i rami degli alberi che invocano un dio come braccia di scheletri nella notte del giudizio finale. Vago stordito dalla mia stessa tristezza cercando invano un varco familiare. Sono soltanto un'ombra nascosta dietro il mondo. Ho buio e paura. |
IL DANNATO Guardi nel vuoto coi tuoi occhi d'argento. Guardi nel vuoto ascoltando il silenzio. Viso spento, dimmi che pensi quando guardi il tuo mondo col tuo sguardo attento che scruta minuziosamente il buio del tuo passato. Viso spento, dimmi che pensi quando urli le tue pene contro il vento. Non credere a chi ha detto che Speranza è morta. Speranza è viva, è viva in ogni tua lacrima, in ogni tuo pianto, in ogni pioggia. Non credere a chi a detto che la speranza è morta. La speranza è viva, basta che tu lo voglia. E la speranza vivrà su ogni tua ruga. |
DELIRIO Lo senti questo odore irritante di noia che ricopre la vita? Io si, e ne ho piene le palle. Sarà bene che me ne vada, ora, prima che questo puzzo m'impregni l'anima. |
IL RISVEGLIO Titubante, la mia mente diviene consenziente mentre le paure di ieri, lasciano spazio ai turbamenti di oggi elemosinati dalle speranze di domani. |
CREDO Drasico, irruento, lo spazio si fa spazio nel vuoto e, mentre i miei pensieri vacillano turbati da idee d'indole indolente, io vedo, intorno a me le paure di bambino farsi leggende di adolescente e follia di adulto. Mi muovo, a stento, in un credo composto da parole minuziosamente affiancate, affiacchite, dai terrori di un odierno orrore per il quale sono stato generato e non creato, ed al quale non sono pronto. Nell'attesa, volano le mie dolci speranze sul mondo e sui mari. Scendono sulle popolazioni, come piogge d'una gentilezza femminea, vellutate come giovane amore sbocciato da una rosa e donato a un'ape che ne addolcirà ancor più il sapore. Ed intanto, mentre i sogni s' abbindano pronti a sfilare sulle passerelle della mia inquieta mente, io continuo a vivere, sapendo di non pensare, ma di credere solamente. |
LE PAURE Le mie paure vivono, come sogni, colla mia fantasia. E più vola la mente, più il terrore si fa spazio. Più vola la mente, più il sogno si fa grande. Le mie paure vivono, come sogni. Le mie paure vivono. E le mie paure, son sogni. Solo insulsi sogni di vitale importanza. |
LA VITA DI OGGI La vita di oggi mi piace. Sempre così diversa, Così fine a se stessa. La vita di oggi proprio mi piace. Perchè la vita di oggi ti guarda, ti sorride, e poi muta. La vita di oggi è proprio bella. Perchè ti guarda, e tu, a tua volta, la puoi vedere, te la puoi giostrare, ci puoi giocare. E poi, muori. E' buffo l'uomo... ha paura della morte, quando lui stesso ne è portatore sano. |
IL TUO VOLTO Vedo il tuo volto che guarda nel vuoto aspettando la fine. Ma vivi quel poco che hai, ti dico. La notte è ancora lunga. |
CONTINUA LA DANZA E LA VITA VA AVANTI La notte dei giochi è appena iniziata. Danzano i morti su prati invernali e danzano ancora con fuochi fatati. Il rintocco rimbomba e tutto va bene, la casa è comparsa e i lampi nel cielo la rendon più bianca come se avesse un'anima propria. Un'anima in pena di chi a stento avanza e continua la danza continua il silenzio coi tamburi ed i tuoni che ne scandiscono il tempo; continua la danza del fato che tutto può e che nulla si aspetta. E spera. |
LA NOTTE E' dolce la notte che mi accarezza e mi addolora. E' dolce la notte che renga nel più intenso buio. Ed è così dolce, che quasi la posso toccare, è così intensa, che quasi la posso baciare. Ed è così buia, che quasi mi ci posso cullar dentro. |
VUOTO A stento riconosco quel che sono e ciò che faccio. Davanti al pensar rifuggirei confuso. |
DOMANDE DI GIOVANI PENSIERI INERMI E' questa vita che mi ha voluto a se come dama di compagnia. Forse non è così. Ma anche se non la si vuole, una dama di compagnia in più fa sempre comodo. |
SPAURACCHIO DI PAURA Volteggia nell'aria, gira e rigira. Contorta si contorce quasi a spauracchio di paura. Corre quasi come fosse un ruscello in fuga. Ma poi, scura scura, cupa cupa, torna sempre da te. Volente o nolente. E morto. |
MI E' STATA DATA LA VITA Mi è stata data la vita, e per questo la vivrò fino in fondo, godendomela al massimo. Ma non prendetemi per eretico se vi dico che la morte non è poi così terribile. |
IL GABBIANO Ho visto il puro di mare vincere la terra arrivando a toccare il sole; ed io, figlio di un popolo che si autodichiara padrone del mondo, l'ho invidiato. |
IL PESCATORE DI IDEE Viaggiava per mare il giovane vecchio stolto sognatore. Non vedeva il suo occhio non pensava la mente e il suo corpo era storpio. Non credeva più a niente. Lo spazio ed il tempo perdevano il senso. Realtà soggettive incrociavano i sogni. E nulla restava per l'uomo di scienza, ma nell'illogico tutto era chiaro; le tre dimensioni non eran più quattro: ora erano cinque ora erano sette o anche nove. Un lampo di luce e colori rintrona il suo capo e gli occhi socchiusi ora illuminano il viso; l'attrito è scomparso, la massa non conta e il moto pian piano diviene perpetuo. Ora ha capito il povero uomo: la legge non conta, è stata qui infranta! Ed il vento trasporta la flotta solitaria, tristemente raminga, e che piano, un vecchio morto trasporta. |
IL SILENZIO Le ossa cigolano, e con gran piacere sia fisico che morale si troncano e spezzano come selce tra le mie mani, sotto i miei piedi. Intorno a me, dopo attimi interminabili impregnati di urla e paura, regna solo il silenzio come un re che gusta la propria vittoria. |
IL DECISO Non ho paura, so bene ciò che voglio. Non ho paura, so bene ciò che faccio. E poi ? E dopo ? Niente. |
SOLE D'OMBRA Sole d'ombra che riscaldi i miei incubi, alimenti le mie paure, dona il buio a questo mondo accecato della troppa luce. Rendi titubanti quei bastardi sbruffoni. Origlia alle porte e ascolta ciò che li tormenta. Dona la vita a chi l'ha odiata e vivi e lascia vivere. E poi, la notte. |
RINGRAZIA I TUOI DEI Ringrazia i tuoi dei per ciò che hai ottenuto; vita perpetua da morte irrequieta. Sei solo, lo so, ma non è mancanza d'affetto nè la vita cattiva; è stato solo l'effetto di una morte creativa. |
LIBERO Confusione. Scintille di vita ch'escono dallo stanco PC e ch'entrano nei miei occhi in egual modo stanchi. Come la vita che s'apre mi volto al vento e chiedo perdono. Guardo in basso e a voce scura, spenta, urlo il mio Dio e gli sputo nel viso, gli chiedo perdono. Fletto le gambe, apro le braccia, e volo. |
NEL TERRORE Nel terrore della vita e dello sterco vivo contrariato dal mio sogno. |
PAURA DEL BUIO Buio, è buio, ma non ho paura. Nel buio più cupo, sono io la mia luce. |
VERSO L'ADE Naviga Caronte senza sosta verso l'ade, così naviga il dolore in un mare senza forma. Ode il marinaio d'un infante il dolce pianto tanto acuto, tanto forte tanto tutto e poco o nulla. E tanta è la speranza di chi naviga di notte, con Caronte, colla morte, e con tutta la sua gente. Tanta è la speranza mossa da disperazione e senza tempo, senza spazio questo pianto canta ancora senza musica od orchestra canta storie senza nome d'un passato ormai sepolto tra macerie delle case accanto al corpo di un amico. |
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