I Boss della 'Ndrangheta

I gradi nella gerarchia di ogni cosca della 'ndrangheta, che altrove possono essere ricordati in maniera diversa, nella Piana di Gioia Tauro (ed è qui che alligna la mafia più organizzata e più forte), secondo quanto Pino Scriva ha raccontato ai magistrati che hanno raccolto le sue "confidenze", sono i seguenti : 1) Giovane d'onore. Non è un vero e proprio grado. È una affiliazione per "diritto di sangue", un titolo che viene assegnato al momento della nascita e che tocca in pratica ai figli degli 'ndranghetisti come buon auspicio affinchè in futuro possano diventare uomini d'onore ; 2) Picciotto d'onore. È il primo vero gradino della "carriera" nella 'ndrangheta. Si tratta di un gregario, esecutore di ordini, il quale deve cieca obbedienza agli altri gradi della cosca con l'unica speranza di ottenere benefici tangibili e immediati. I picciotti, in pratica, sono la fanteria, o meglio il corpo dei caporali delle cosche calabresi ; 3) Camorrista. È un affiliato già di una certa importanza ed è arrivato al grado dopo un "tirocinio" più o meno lungo. A lui sono affidate funzioni che il picciotto non può svolgere (può essere, per esempio, capo di una 'ndrina nelle piccole frazioni dei comuni). In altre zone risultano distinzioni in questa stessa "qualifica" ; 4) Sgarrista o Camorrista di sgarro. Si tratta di un affiliato incaricato di riscuotere le tangenti ; 5) Santista. È colui che ha ottenuto la "Santa", cioè un grado ancora più elevato per esclusivi meriti criminosi ; 6) Vangelo. Viene detto anche vangelista perché ha prestato giuramento di fedeltà all'organizzazione criminale mettendo una mano su una copia del Vangelo. Grado di altissimo livello, si ottiene "per più meritevole condotta delinquenziale". 7) Quintino. Grado apicale che uno 'ndranghetista può raggiungere. È attribuito a un ristretto numero di mafiosi che all'interno dell'organizzazione vanno così a costituire una oligarchia con diversi privilegi e altrettante responsabilità e che si riconoscono perché hanno un tatuaggio con la stella a cinque punte ; 8) Associazione. Di questo grado è Scriva a parlare per la prima volta. Rappresenta il più alto potere della 'ndrangheta e viene esercitato in forma collegiale. Sarebbe, in sostanza, una sorta di consiglio di amministrazione di tutto il sistema criminale. A questo grado accedono i capi delle famiglie che per numero di affiliati, forza di fuoco, alleanze e protezioni anche politiche, sono in grado di condizionare sul piano pratico la vita della 'ndrangheta non solo nella loro zona e nella provincia, ma ovunque l'organizzazione sia presente, quindi, anche all'estero.
Pantaleone Sergi, La "Santa" violenta, Storie di 'ndrangheta e di ferocia, di faide, di sequestri, di vittime innocenti, Edizioni Periferia, Cosenza, 1991, pagg. 61-62.

Un'ulteriore figura tipica della 'ndrangheta è quella della "sorella d'omertà" che è affidata ad una donna, la quale ha il compito di dare assistenza ai latitanti. Ma il ruolo delle donne nella mafia calabrese non si limita a questo. Né è un fatto nuovo. A Rosarno, nella piana di Gioia Tauro, sul finire dell'Ottocento, le donne erano ammesse nell'organizzazione. Scrivono i giudici : "Vestite da uomini, prendevano parte alla perpetrazione de' furti ed altri reati" . Oggi, le donne, come hanno accertato le più recenti indagini sulle principali cosche calabresi vigilano sull'andamento delle estorsioni, riscuotono le tangenti, sono intestatarie di beni appartenenti al sodalizio e curano i rapporti con i latitanti e con l'esterno del carcere.

Archivio di Stato di Catanzaro, Corte d'Appello delle Calabrie, Sentenze Penali, 1892, vol. 336, 9 settembre