Così Tommaso Buscetta ha raccontato ai giudici le
varie fasi dell'iniziazione a Cosa Nostra : Il neofita viene portato in un luogo
appartato (che può essere anche un'abitazione), alla presenza di tre o più uomini
d'onore della famiglia e, quindi, il più anziano dei presenti lo avverte che "questa
cosa" ha lo scopo di proteggere i deboli ed eliminare le soperchierie ; quindi
si buca un dito di una mano del giurante e il sangue viene versato su una qualunque
immagine sacra. Quindi, l'immagine viene posata sulla mano dello stesso e le si dà fuoco.
A questo punto il neofita, che deve sopportare il bruciore passando l'immagine sacra
accesa da una mano all'altra fino a totale spegnimento, giura di mantenere fede ai
principi di "Cosa Nostra", affermando solennemente "le mie carni devono
bruciare come questa "santina" se non manterrò fede al giuramento".
Questo, almeno nelle linee essenziali, era il modo di prestare giuramento quando io sono
entrato a far parte di Cosa Nostra... Dopo il giuramento - e solo allora - l'uomo d'onore
viene presentato al capo famiglia, del quale prima non doveva conoscere la carica, ne',
tanto meno, l'esistenza di "Cosa Nostra" in quanto tale. Prima del giuramento
l'interessato veniva cautamente sondato per vedere se era disponibile per partecipare a un
non meglio identificato sodalizio volto a proteggere i deboli ; solo dopo il
giuramento viene spiegata l'organizzazione di Cosa Nostra
Testimonianza di Tommaso Buscetta resa al giudice istruttore di Palermo Giovanni Falcone et alii, luglio-agosto 1984, 3 volume, pag. 98. |