Accaldata per la fatica rientrai
nel pomeriggio carica di borse colme di provviste che appoggiai sul tavolo della
cucina.
Ho sempre amato cucinare, per questa cena ho scelto un menù semplice, spaghetti
al sugo di pomodoro, roast-beef all'aceto accompagnato da un'insalata di
carciofi, cuori di bambù, mais, mele e lattuga, condita con vinagrette al curry
, come dessert una mousse di limone.
E' ancora presto, ho quindi tutto il tempo per prepararmi.
Dopo una lunga doccia mi spalmo la crema per il corpo con estrema lentezza, mi
cospargo leggermente di profumo, poi infilo gli slip in seta, una camicetta
senza maniche con una profonda scollatura in seta bianca, davanti allo specchio
mi trucco leggermente e infine mi pettino.
Mi rendo conto di eseguire ogni mio gesto con calma estrema, mentre il mio
corpo, al contrario è teso come una corda di violino.
In camera finisco di prepararmi indossando una gonna grigia, lunga alle
caviglie, in vita una cintura con pietre dure per vivacizzare l'insieme, finisco
infilandomi un paio di scarpe senza tacco.
Ritorno davanti allo specchio e ammiro il risultato, con i capelli sciolti che
mi incorniciano il viso sembro più giovane, osservo una donna felice, piena di
aspettative, impulsivamente mi sorrido soddisfatta.l
Apparecchio il tavolo con una tovaglia di bisso di lino, i piatti antichi, i
preziosi calici di cristallo appartenuti alla nonna con le posate d'argento;
spero nel profondo di me stessa che Giacomo sappia apprezzare questa
raffinatezza.
Sono quasi le 20.00, quando un leggero trillo del campanello mi avverte del suo
arrivo; traggo un lungo respiro e con passo fermo mi dirigo alla porta.
Lui è lì, davanti a me, vestito in abito blu scuro con la camicia azzurra, è
leggermente pallido e i suoi lineamenti acquistano un'intensità maggiore quando
mi sfiora le labbra con un leggero bacio nel salutarmi.
E' bello, di una bellezza virile che risveglia le mie sensazioni ancora non
sopite.
< Ciao Giacomo...tocca a te! Lo spazio è tuo, parla di quel che vuoi, ciò che
hai fatto durante il giorno, dell’omicidio…ovviamente mi parli scrivendo su di
un notes che ti sei portato...Ok?>
La cena è stata piacevole, l'atmosfera tra noi è calma eppur carica di
elettricità, seduti vicini sul divano, ascoltiamo la Turandot di Puccini in
sottofondo... < questa notte ho fatto un sogno, un sogno strano, ho sognato te
ed ero molto felice...>
Ci ritroviamo abbracciati, i nostri corpi aderiscono, sento sotto le mie dita la
levigata compattezza dei suoi muscoli, lo sento fremere.
Mi solleva con delicatezza e arrivato in camera mi adagia sul letto, lo osservo
mentre lentamente si sfila gli indumenti, il suo corpo è forte e armonioso, le
sue labbra calde e morbide.
Mi prende come un maschio ma mi accarezza teneramente con estrema voluttà e
attende che il piacere raggiunga vette insormontabili prima di esplodere.
Copro il suo viso di mille piccoli baci e gli sussurro < Lo sapevo che saresti
arrivato nella mia vita > mi accorgo di stare piangendo, ma questa volta le mie
sono lacrime di felicità.
L’amore con lei è stato liquido
nei movimenti
nelle oscillazioni
nelle rotondità
nei trasporti
L’amore con lei è stato fragile
Nelle appartenenze
Nei timori di prossimi addii
Nelle trasparenze apparenti e nelle finte rivelazioni
L’amore con lei è stato duro
Come i colpi sul ventre
Come i colpi dei pomoli della testiera contro il muro
Schiocchi secchi
Ritmati
Forti
Come colpi di boccia contro boccia
Come quella mattina davanti casa di Baselina
Ma Baselina non sa bocciare
Così ha detto
Ma bocciava
Cazzo
E non sbagliava colpo
Cazzo
Lo ha fottuto
Come io ho fottuto te
Sarah
Ma in me l’odio si scioglie
L’amore con lei è stato pieno
Come piena è stata la bocciata di Fittipaldi