caffè |
se ci fosse un bar in cui ritrovarsi ogni
giorno della settimana il Monday caffè sarebbe un localino discreto con
poltroncine comode, su cui stravacchiamo appena entrati , ordinando caffè e
qualche dolcino... si sa il Monday è un mostro che attanaglia allo stomaco,
morde le visceri, strappa i capelli ...come la gelosia.
Oui, credo che il lunedì sia geloso della domenica, e anche del sabato, perchè
deve sbracciarsi e darsi da fare ma non ne ha nessunissima voglia.
Monday vorrebbe essere un pacioso giorno in pantofole, anzi meglio : sdraiato
nel letto al caldo delle coperte.
Invece gli spetta l'organizzazione della settimana, la revisione di ogni cosa da
fare, verificare, completare, o iniziare.
Monday non può neppure mangiare troppo ... si sa , il giorno prima un pò si
strafà e a lui tocca stare un pò a dieta, o peggio consumare le rimanenze dei
luculliani pranzi precedenti.
Insomma... Monday ha una peronalità decisamente da bilioso collerico oppure da
malinconico sfaccendato.
Ma noi lo tiriamo su con un favoloso caffè caldo, dolce e bollente , e con
mille bacini dolci dolci e ...speriamo che abbia pietà di noi
il caffè del Martedì è una
martellata sul dito pollice.
Si, si , avete capito bene : noi siamo lì distratti e ancora assonnati dal
lunedì e stiamo tentando di mettere su quel quadro che è la settimana .
Ancora non siamo convinti e così distrattamente ci molliamo un colpo .
Ahiiiiiiii ! ma allora tocca darsi una mossa ???
Eppure il martedì è accidioso, annoiato, svogliato...
l'arredamento di questo caffè passa dalle poltroncine comode a poltoncine senza
braccioli, più rigide di vecchia pelle lisa, dall'aspetto più severo ed
essenziale .
Non possiamo metterci comodi, ormai lo sappiamo che dobbiamo affrontare la
nostra settimana da im-piegati... nel senso che decisamente siamo piegati alle
esigenze del copione della settimana.
Ora et labora . Il caffè è pronto, sarà anche ottimo, ma la nostra testa
percepisce ancora il dolore della martellata e la coscienza di Dover agire .
Allora propongo una bella shekerata di allegra follia ( useremo Follia e bum ,
che sono i più adatti :-), ci metteremo un pizzico di magia blu di Papera, una
goccia del profumo affascinante di Dav, un sorriso della dolce Eva, una poesia
di Corto di quelle che ti fanno andare e 1000 e una .. maniata :-) di Otto, con
quelle sue dolci, delicate e niveatissime mani , lo sguardo sfuggente di
Ghost,la dolcezza del sorriso dello scricciolo Lilu, il cielo azzurro di Sky, il
vento peregrino di Vaga e il ricordo dolcissimo di Ector !
Ah... il bacio è il mio !
caffè del mercoledì è invitante,
essenziale. Post moderno.
Un grande banco lucido di acciaio, con qualche vezzo di legno, tanto per
ammorbidirne le linee.
Grandi sgabelli , alti, dall’aspetto sempre nuovo, che risplendono della
freddezza del metallo argentato del’alluminio, che si gloria
dell’essenzialità della forma.
Ha un grande schermo questo caffè, un supertelevisore al plasma gigante, dove
scorrono solo le immagini colorate del video, senza audio, quasi a ricordare che
sappiamo le cose che vanno fatte e nessuno ce le deve ripetere.
Il mercoledì è il vento che finalmente gonfia le vele, prepotente e convinto
di sé ci spinge, nostro malgrado a solcare il mare della settimana.
Fa di noi il marinaio astuto, solerte, che si rimbocca le maniche e che manovre
con sagge manovre la barca.
Perché si sa : chi esce nel periglioso mare della settimana a terra deve
portare un qualche risultato.
Oggi si parla poco, perché si deve molto agire : è come l’uovo che sta in
bilico su un cocuzzolo, tra la salita ( lunedì e martedì ) e la discesa (
giovedì e venerdì ). Si tira il fiato per non disturbare il precario
equilibrio, perché sarà questo il miglior giorno per seminare il giusto per la
settimana e per non farci arrivare al fine settimana con sensi di colpa.
E allora … caffè, rapido, essenziale, ma forte e gustoso … che almeno si
inizi bene la giornata !
Il giovedì è il giorno della potenza massima del motore, dello sforzo,
dello strappo davanti ad un traguardo che è ancora un po’ lontano , ma che ci
fa ben sperare.
Il locale del Thursday caffè è il classico bar napoletano : niente poltrone o
sedie , tutto è veloce, efficiente, e …goloso. I gusti sono chiari e
spiaccati, anche se delicati.
Pieno di gente che chiacchiera a mezza voce, in modo determinato ed efficiente,
come se il peso del mondo fosse sulle spalle di questo giorno in modo
particolare.
. E’ la giornata degli appuntamenti importanti, oggi è il giorno conclusivo
dei lavori impegnativi … non il venerdì che con la testa è già al week end,
oggi si tirano le somme e ci si concentra sulle cose assolutamente essenziali
che vogliamo portare e termine quale frutto della settimana.
Uffa… ma manca un poco di dolcezza, in questa giornata, un poco di tenero
abbandono… che ne dite del barattolo di 5 chili 5 di nutella ??? alla Nanni
Moretti …”continuiamo a farci del male*
E finalmente venerdì…. Badate non
è sabato , compensativo di riposo, né domenica che è il festivo per
antonomasia. È solo il venerdì.. che si sa è di passione…
Oggi sembra che qualsiasi cosa si pensi possa essere fatta con calma.
Se si è realizzato qualcosa di proficuo oggi arriverà il frutto.
Se non si è realizzato quello che si pensava, beh.. inutile affannarsi , domani
è sabato e nessuno ce ne chiederà conto… e tutto si rimanda al lunedì.
Oggi è il giorno dei progetti e delle speranze del riposo.Speranze appunto,
tanto il w.e. per solito è più lavorativo della settimana !
I progetti riguardano invece il “faccio questo”” vado di là”,
“incontrerò gli amici”… e magari un “dormirò di più”, tutti
propositi che falliranno decisamente , perché si sa, il sabato è un giorno
pazzarello e ci condiziona senza che noi lo desideriamo.
Il caffè del venerdì ha colori caldi e rilassanti : magari poltroncine di
vimini con rivestimenti alle pareti verde tenue, non c’è aria di fretta, anzi
al contrario, c’è la voglia di concedersi una pausa di riflessione e si è
grati all’amico che ha accettato l’invito per una chiacchierata fitta fitta
che concilia la mente con il cuore.
Il caffè è buonissimo.. il migliore della settimana, perché profuma di belle
intenzioni e ci fa affrontare quest’ultimo giorno lavorativo della settimana
con spirito lieto.
(commento di dav)
Ancora incantata nel leggere Sole
con le sue passeggiate tra i caffè della
settimana.
E' come un ritratto nel senso più autenticamente pittorico,
perché nella sua descrizione ri-trae, cioè "trae a sé",
le persone e le cose, delle forme espressive
che ne rivelano significati altrimenti
inesprimibili.
Nel delicato modo di avvicinare le forme espressive
all'intimità degli oggetti reppresentati,
ci appare il pudore estetico
ed il timido indovinare la nostra disposizione dell'animo.
nick caffè |
vaga il caffè pellegrino
in questa oasi,
offrendosi caldo e invitante
alle altrui voglie,
senza riserva alcuna,
senza vergogna,
generoso e conscio
che il suo vivere
è in realtà un rapido morire
per bocca di ciascuno...
e dunque sia caffè !
ector
E' arrivato il tuo caffè,
serviti pure,è al buffet,
ma se posso io ti consiglio
prenderlocaldo,senza sbadiglio.
Per te fresco io lo faccio
non mi fare il rinfaccio,
io per mesi l'ho postato
e tu sempre l'hai schi...vato !
Mò sto bacio beccherai
e mai più sparirari.
E poi su! che lo sai,
non privartene giammai,
che il caffè della mattina
scaccia sempre la .. belina !
Corto caffè di un mattino,
breve è il sonno che riposa.
Lunghi i sentieri tortuosi
di taglienti vetri,
il sole sorge
regalando una tregua
che non speravamo.
DAVA*Rose ,
lì innanzi al caffè,
e il suo sguardo
era silenziosa preghiera.
Non di ferro
Ma di cuore,
è la moneta di scambio.
Bisogno inespresso di tenerezza.
il calore del caffè
il colore delle rose,
un sorriso
sono per te.
"Sky cafè"
luccica sulla porta
il nome del caffè della volta celeste.
promesse di sereno,
speranze di infinito.
Un caffè non è solo tale,
se dietro la tazza fumante
sbucano come fari nella nebbia
i suoi occhi .
E*va ,
l’emozione vola
con il profumo del mattutino caffè .
Un nuovo giorno ci attende
La tua dolcezza
Ne rallegra il peso.
Otto caffè
Non bastan per me:
Lo voglio caldo
Lo sogno dolce
Lo cerco buono
Tostato al punto giusto
Profumato all’anice
Non troppo lungo
Ma neppure troppo corto
Anche un po’ macchiato
Ciò che importa ?
Deve essere il piacere
Che esplode nel palato.
BUM!BUM!
La macchinetta è scoppiata,
chi l’avrà mai sabotata ?
dove avrò mai sbagliato?
O mi hanno bersagliato ?
Eppur l’acqua avevo messo
La miscela ho compresso,
il fuoco pure era acceso
tutto giusto: beninteso !
Un’idea mi è balenata:
è che a ridere ero impegnata,
per le storie belle e buffe
spiritose e un po’gaglioffe
che si leggono in bacheca
che ogni giorno ipoteca
l’ironia e la dolcezza
che ormai sempre ci accarezza,
che ci strappa il sorriso
e che ci porta in paradiso !
Pap*era" al terzo caffè.
Con lo sguardo accarezzava le mille sfumature del suo amato mare.
Lontano si scorgeva una macchia di colore , ormai diventato solo un puntino.
Era la sua vera essenza : la papera selvaggia che portava sempre custodita
dolcemente nel suo cuore.
Volava, volava alto a sfiorare il cielo blu immenso e libero, raggiungendo
l'arcobaleno, laddove nasce : nel cuore , esatta giuntura tra dolore e speranza,
tra sogno e realtà.
Risposta della vita a chi sa amare.
(caffè delle leggende) LA BARCHETTA
Tecla era una donna splendida, ma non conosceva la passione.
Aveva una bocca di fuoco , e occhi da leonessa, con dei strani riflessi dorati,
ma non conosceva il calore del fuoco dell'amore.
Era sposata con Bruno , ed era la sua dannazione : Tecla aveva detto al marito
che non lo amava, e pur essendogli fedele consorte non si riscaldava ai
brucianti baci di lui.
Quando Bruno bestemmiava, si ossessionava, si dannava ad un sol nome era
riconducibile tutto questo : Tecla.
Ma è destino che nella vita si provi tutto.
IL destino era scritto nello sguardo del bell'Aldo e senza una sola parola i due
furono rapiti da fatale attrazione.
Senza un gesto di intesa, i due iniziarono a struggersi di passione : Tecla
vegliava alla finestra, illanguidendosi nel desiderio che le era sconosciuto ,
Aldo nel buio del cortile sparava sulla notte gli occhi innamorati.
Dopo 20 giorni di insonnia, senza che un solo suono si fosse alzato, i due
innamorati si strinsero nel primo abbraccio , preludio dei molti .
Si incontravano lungo le beate coste di Posillipo, Marechiaro, la Cajola.
Una barca accompagnava il loro stare insieme, il loro consumarsi di baci, il
loro abbeverarsi d'amore.
Una sera più magica di altre o, chissà più fatale i due amanti avvertirono
qualcosa di imprescindibile, di ineluttabile.
Mentre si donavano dolcezze di passione, Tecla si accorse della straordinaria
foga del barcaiuolo che li allontanava sempre più da riva.
La luce della fiaccola gettava ombre di morte sui loro volti , seppur
innamorati.
Il mare sembrava una tomba aperta.
Non si mostrava l'uomo, e Tecla chiese ad Aldo di interrogarlo.
Nella luminosità della luna piena il volto terribile di Bruno apparve rabbioso
e pieno di odio, i due amanti nello stringersi fecero capovolgere la barca e
tutti finirono nel buio mare della notte.
Tre volte risalirono a galla : tecla ed Aldo nel dono dell'ultimo bacio, Bruno
terribile nel suo odio.
E poi fu solo mare.
La barchetta si intravede talvolta, nelle calme notti partenopee , ma il dono è
concesso ai soli cuori innamorati.
Voi l'avete vista ??