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CORTO | SOLE | |
Io Udeis Mai ti raggiungerò amo troppo il canto delle sirene non fingerò neanche di smorzare suoni con cera forse mi schianterò sugli scogli ma avrò ascoltato il loro richiamo d'amore Donna lacera la tua tela accontentati d'un servo i re hanno altri destini Ho vissuto nel sogno nella ricerca di vetta nella fiamma infernale nelle viscere di femmine che sempre m’ebbero che mai mi possedettero e io per quello che mi spetta per la mia vendetta su chi mi volle mortale ti squarcerò il cuore donna mia Io Udeis. Nessuno? Titano piuttosto Nuovo Prometeo sgozzerò l’uccello E all’inferno che m’attende si scanserà Minosse al mio passaggio. Alle rive d’Acheronte non pagherò pedaggio all’occhiorovente nulla dovrò al demone Sì la mia casa sarà l’inferno si dice per frodi per lorde astuzie Invece io abiterò la bolgia per aver sfidato i padroni del sensato per aver abbattuto le colonne erculee del conforme per la mia sete di conoscere l’errore per essere eternamente roso dal tarlo del viaggio perennemente alla ricerca di porti di partenza mai d’arrivo Io Udeis. Nessuno? Titano forse Sicuramente uomo
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Il
Sole mi è padre, madre mi è la Luna: Circe è il mio nome. Armatura non indosso : seduzione è nella mia voce, dolcezza nelle mie parole, accoglienza nei gesti miei. Dell’uomo conosco le debolezze, sono donna che non teme il suo inganno . Credi io sia crudele solo perché rendo manifesta la loro segreta natura ? Si inganna da solo E nutre la sua illusione L’uomo debole. Con suadenti parole Li svesto delle loro corazze, con determinazione mostro i fantasmi che albergano i loro cuori. Anche tu ,uomo sconosciuto, credi di avermi vinta con la forza e l’inganno ? Una magia ti rende forte, dei superiori proteggono il tuo cammino. Ma in te riconosco la forza Dell’uomo che cerca, In te vedo l’orizzonte dei sogni Che più somigliano ai miei. Non dal seno virginale di Nausica, né dalla tenera treccia di Calipso, non dal grembo fedele di Penelope, riceverai pace. Nel viaggio non ti sarò compagna, nella ricerca non ti sarò porto, sarò per te il riposo e l’illusione di un sol giorno. Aggiungerò domande alle tue domande, inquietudini alle tue inquietudini, sete alla tua fame di sapienza , toglierò il sonno alle tue notti, metterò desiderio nella tua carne già vissuta. Nulla di me porterai via Se non il ricordo Di un fuoco che non avevi conosciuto. Maga temuta, Circe, solo una donna… che non teme la lotta , ma che teme l’amore… |