L'ONDA E IL MARE

 

 

"Finalmente sono arrivata fino a te, al tuo cospetto, respirando ogni tuo divenire, ho sognato.
Mi hai regalato il freddo, mi hai resa tua parte, mi hai persa e ritrovata e, all'orizzonte, mi hai affidata ad un gabbiano.
Quel calore che adesso brucia dentro è stato il tuo ennesimo dono".

Il mare ascoltò quelle parole e la risacca le fece sue, il profumo del sale la avvolse e lo scoglio le disse che il mare sapeva pensare.
Il sogno di un dialogo cominciò ad esistere e, in un attimo infinito, da spettatrice, divenne amica.
Il pensiero del mare era intenso, affondava lento in ogni parte di lei , il desiderio di un contatto, un brivido, tanta emozione, fino a che, sussurrando, lei gli rispose.

"Se penso, tradisco la mia essenza di onda, mai ferma , mai quieta , mai simile a me stessa, se non nel divenire.
Qualcosa sta cambiando dentro, la mia rabbia è ora una piccola stella in un cielo lontano, mi vedo impressa su una tela colorata di attese , di silenzi , di non parole e nessun grido, ma ricca di calore , di carezze di sospiri infiniti, di sorrisi al cuore …
A volte mi perdo e dispero , come onda di vento, cerco quel prato e le genziane blu,
quello stesso blu che vedevo tra le lacrime , quando guardavo quel fiore così piccolo e così forte, fino a non distinguere più i suoi contorni e scoprire il pianto.
Mi sono chiesta tante volte , e il domandarmi era l'unica risposta, ma non riuscivo a perdere, qualcosa mi sfiorava , mi diceva che aldilà del vento c'era un respiro ed era quello che sentivo, quello che volevo.
Ricordo la paura e le prove, da me stessa stabilite, per non morire nello stagno di ciò che più ho sempre temuto, l'ignoranza dei sentimenti e la staticità delle emozioni.
Crescere era il credo imponente che si stagliava, di fronte a me, prima di ogni passo, che mi obbligava a pensare e ad agire in un momento perfetto, un illusione consapevole, che era senza errori e senza rimpianti.
Quello specchio mi ha più volte ritratta , mentre guardavo la mia immagine senza abbassare gli occhi , ed anche le vendette apparivano giuste, erano ammesse, in nome della mia eterna verità, alla quale ho sempre affidato il mio destino, alla quale ho sacrificato il peso di una presunzione non mia.
Presunzione grande, un coraggio imposto, costruito su una strada da seguire, senza soste e nemmeno deviazioni di comodo.
Non esiste un tuttotondo senza espressione e senza violenza, profanare uno spazio altrui in nome della propria essenza, attraversare i pensieri come se non mi appartenessero, per scoprirne il limite estremo, per toccare , accarezzare ed amare tutto e, alla fine, fare di ciò che in me era vulnerabile un riferimento divenuto forte, questa è stata da sempre la mia rotta … una baia, una luce e il canto delle balene, sono il mio sogno".

Il mare non disse nulla, smise di pensare, ma divenne più blu.
Fu come un richiamo, una sorta di abbraccio e quel calore che lei sentiva dentro, divenne ancora più grande.
Si voltò per tornare , quel mare la seguì ed ogni volta che il suo cuore piange, lui manifesta la sua ira, le onde non si possono mai fermare, nemmeno per soffrire.