… e tutto si rimesta, in un fragore sospirato, amato, odiato e poi, ancora,
desiderato, in una folle e sconosciuta sensazione di amore.
I colori si confondono e le forme rivivono, ascolto le carezze e sento i baci
del vento.
Sospeso in un sublime attimo di immenso, non avrà mai fine, questo mio
desiderio di pazzia felice e più mi sento, più mi perdo in quella grotta
magica che è la solitudine, tanto temuta da tanti e tanto amata dal mio vivere
senza rami e senza radici, protesa verso un cielo amico e sconosciuto, sorrido
alla mia anima e la compiango.
So di non sapere, come diceva un grande, e questo non mi porterà a scoprire,
vorrei crescere e imparare a non celare per saper donare la mia linfa e ricevere
gocce di rugiada anche dalla notte , farmi sorprendere dal sole e gioire per
ogni caldo e ogni luce di ognuno dei suoi raggi.
Una sigaretta, una fiamma e il delizioso fumo, artefice di mille malintesi di
mille lacrime e sempre bianco come un giglio.
Questa penna che conosce ogni mia inclinazione, ogni pressione di rabbia e di
disgusto, ogni titubante dire e immaginare ed ogni voglia di amore, seguirà a
tracciare e a seguire la sua scia che trafiggerà il bianco e scorrerà oltre le
sillabe che saranno parole e si faranno brezza leggera nei miei desideri, un
futuro che non piange, ma urla la sua vittoria a tutto ciò che si ostina a
rimanere inerte.
I rumori raccontano la vita, mi obbligano a percepire il tempo e lo scandire è
impietoso, mi condanna e non si esprime, attimi sincopati tra loro senza
riferimenti tangibili , isolati in una dimensione che so essere eterna e che
misura tutte le forme dissonanti che genera il mio vivere.
Percepisco un flusso, una sorta di musicale diagramma che scandisce le priorità
e illumina la direzione, alzò gli occhi, cerco il vento, devo trovare la forza
per volare verso la meta.
Il blu ostenta la sua potenza e accarezza il mio sguardo, nulla è mai
tracciato, nulla è mai dissolto, un filo mi porta al futuro, quello che ho
dentro, un filo che lega ogni volteggio alla libertà di compierlo, energia
inaspettata e attesa, portami dove sai e lascia che osservi il mio sentiero, per
non dimenticarlo mai.
Folle corsa d'amore, non fermarti, diverrà lento il susseguirsi delle immagini
ai miei occhi terreni, ma il vento generato dal mio volo sarà sempre più
potente, lo sentirò sulla pelle come misura dell'intenzione ferma di arrivare
dove neppure io comprenderò, quando sentirò una pace complice saprò che lì
potrò posarmi.
Musica di concreto tatto, inventa un punto oltre il quale dovrò osare.