FARNETICAZIONE INNATURALE
 corto

 

INTORNO ALL’INELUTTABILE

Il profumo.
Mi avvolge. Mi impregna. E’ profumo lei stessa.
Anzi, non è propriamente profumo.
E’ odore.
Odore di carne aperta. Spalancata. In gentile offerta, ostentata.
Distesa.
E’ richiamo di natura. E’ calore, oltre che odore.
Ed io, fesso, a trafficare con il gel. A impomatarmi. A ingraziosirmi.
Per andare a prendere poi cosa, se non quello che ho a portata di mano?
Già. Alla natura non si disobbedisce. Devo creare il mio branco di femmine. E appagarle.
Anche quando non ne ho voglia, devo procreare; è nel mio DNA.
Sembra ineluttabile.
Ma voglio continuare a pisciare alla luna.
Basta con il prestabilito.
Il mio sapere conterà pure qualcosa.
Il profumo. L’odore. Il calore. La smania. Il gel.
II suo culo.
Impomato il cazzo.
Lei mi sorride.
Il bello del sentirsi ribelle.

sole

 

LE LUNE


Splendono due lune nella notte,
una maestosa sopra l’alta piramide,
l’altra bianca e luminosa di riflesso,
orgiastico sacrificio alla prima.
S’avanza maestoso e fremente il sacerdote
Pronto a celebrare alla divinità
L’offerta calda e tremante,
partecipe il popolo osserva
l’antico rituale,
quel rinnovar promesse
e comprar favori.
Lenti e precisi i movimenti
Del pagano rito
Carichi di sensuale ansia.
Il respiro dei tanti diventa un solo
Ritmo ondeggiante,
l’impatto dolente è
auspicale goder della vita.
Rullano i tamburi. Tacciono!
Una luna si è eclissata all’altra.