CANTO DI SANCHO

SANCHO

sancho, quijote e dulcinea

globalizzazione ci attende...miscele e mistificazioni....purismi ibridati...contaminazioni latemoderniste.. neologismi postdatati...ah Quijote..e se in tanta follia, attaccato alle pale del mulino a vento, tu ti fossi divertito in giostra, lasciando Dulcinea con un palmo di naso? e se scoprissimo il plebeo Sancho Panza a cruscheggiar bastardo?

CANTO DI SANCHO

Che vaneggia Dulcinea? L'hidalgo, il cavaliero è appeso al mulino. E' preda di tornamenti che sciangia per tornei, occasione di trofei. Quando lo smonteranno dalla pala sarà il più ful dei fuls...preparatevi a tenerlo...si penserà teutonico... conquiderà l'albionico ....si fingerà sardonico... vorrà sfidar l'andronico.. s'inchinerà al canonico... sorriderà l'ironico ...si partirà colonico a rescerscé l'amur

PARADISO INFERNALE

Brancato alla pala, ruoto. Senza fine.
Non voglio approdare in porti di terrena mediocrità.
Dulcinea, femmina tu? o dea ?
Virginale, intatta da fremiti, libera dall’ansia del sincrono annebbiarsi, scrutatrice della passione di altri,
indenne da secreti lavacri, ruvida.
Dulcinea, non femmina tu.
Dea.

Brancato alla pala, ruoto. Senza fine.
Nulla mi tocca in giostra. Musiche e sonagli. Nitriti o ragli.
Dulcinea, femmina tu ? o dea?
Ignara della sella, intatta da soma, rugiada immune e giada inesplorata, altera per albore integro, esente.
Dulcinea, non femmina tu.
Dea.

Brancato alla pala ruoto. Senza fine.
Mastico il piacere. Mi arrampico all’incanto. Sormonto euforie in picchi.
Dulcinea, femmina tu ? o dea?
Mai mai mai mai mai mai potrai mai mai mai mai mai mai, con me in altalena, a mulinello.
Dulcinea, non femmina tu.
Dea.

Brancato alla pala, ruoto. Senza fine.
Io, Quijote, eroe, tuo Bayard.
Dulcinea.
Dea.

 

DULCINEA

Brancato alla pala ruoti. Senza fine.

Cavalier errante, nobile ardimentoso,
tu , Hidalgo della Mancia, dallo slancio generoso.
Casta Principessa mi credette il cuore tuo,
io Dulcinea del Toboso,
donna perduta , per te Dea.
Del prometter tuo per amor fatto
Molti risero, come di sogno matto.
Cavalier dalla Trista figura
Per tanti pazzo spacciato e assoluto.

Brancato alla pala ruoti, senza fine.

Mille e più sogni tu vivesti ,
Fosti nobile, temerario ed ardimentoso,
come orda di barbareschi
affrontasti un gregge spaventoso .
Nelle solitarie imprese fosti eroico,
alla menzogna e all'inganno non desti pace,
avendo l'innocenza nello sguardo più audace.


Don Chisciotte ruoti , brancato alla pala.

Ultimo paladino di una vita che è puro sogno,
gentile cavaliere di una verità che è nuda,
guardi con occhi nuovi, accendendo speranze
in quello che non esiste ,
se non nel tuo cuore.
Nobile romantico la tua solitaria guerra
Terminerà con la giostra,
e con te,
che ormai più non ruoti
muore il sogno e l'innocenza.