POLA Il mancato successo
elettorale ha innescato malumori e ripicche insidiando la leadership di Ivan
Nino Jakovcic Dieta istriana dilaniata dai conflittiE secondo Furio Radin a
soffiare sul fuoco delle polemiche sono i socialdemocratici
POLA - Si accentuano i
malumori e gli attriti tra i massimi esponenti della Dieta democratica istriana.
Nelle ultime settimane i quotidiani locali hanno più volte ospitato nelle
proprie rubriche destinate alle lettere in redazione le aspre polemiche tra il
presidente della sezione dietina di Pola, Radovan Cvek, e Furio Radin,
parlamentare indipendente della Comunità nazionale italiana e sostenitore del
partito delle tre capre. Ma non si tratta dell'unica diatriba. Ad esempio il
vicepresidente della Dieta, Emil Soldatic, è ai ferri corti con il numero uno
della sezione di Parenzo, Emilio Uliancic. Pare inoltre che il leader Ivan Nino
Jakovcic non vada proprio d'amore e daccordo con Stevo Zufic, presidente
dell'Assemblea regionale, organismo a maggioranza dietina. A detta di molti
esisterebbe adirittura una corrente Zufic all'interno del partito.
Ma da dove nascono tutti
questi dissapori? Ripercorriamo un po' di storia recente. Alle elezioni
amministrative del 20 maggio scorso, la Dieta, pur rimanendo la prima formazione
politica in Istria, non ha ottenuto i risultati plebiscitari dell'era del
defunto presidente croato Tudjman, perdendo addirittura il sindaco nella
roccaforte di Pola. Nonostante la Ddi sia risultato il primo partito in città,
il suo candidato Furio Radin non ce l'ha fatta a salire sulla poltrona di
sindaco che è andata invece all'ex dietino Luciano Delbianco, leader del Foro
Democratico Istriano. E come non citare il caso di Dignano, dove l'ex sindaco
dietino Lidia Delton, e alcuni suoi collaboratori, sono sotto inchesta della
magistratura per presunte malversazioni. Tutti tasselli di un complicato puzzle
politico che sta offuscando l'immagine del partito regionalista, che rimane
tuttavia la formazione più progressista e moderna nel panorama croato.
Torniamo al caso Radin-Cvek.
Quest'ultimo ha innescato una dura disputa sulla candidatura del parlamentare
italiano a sindaco. Durante la conferenza stampa di alcuni giorni fa Radin ha
ribattuto: «E' una polemica superflua e noiosa che, guarda caso, avviene nel
momento in cui l'Istria e Ivan Jakovcic sono al centro degli attacchi di certe
frange del partito socialdemocratico». Il riferimento va alle sparate di Mato
Arlovic, numero due del partito del premier Racan, che di recente ha definto di
«matrice fascista» il progetto dell'Istria Euroregione. «Sono divergenze che
hanno come obiettivo l'indebolimento della Dieta, e non vedo perchè se ne debba
parlare a cinque mesi di distanza - ha aggiunto Radin - dato che la mia
candidatura aveva ottenuto il beneplacito generale del partito, anche se certi
esponenti di Pola, tra cui Cvek, hanno più volte affermato di non gradire un
italiano a sindaco».
Polemica conclusa dunque per
il deputato al Sabor che non ha mancato di suggerire alla Dieta di risolvere il
problema in seno al partito. E proprio ieri sera è stato convocato a porte
chiuse il Consiglio della Ddi per discutere dei rapporti al suo interno. Bocche
cucite prima della riunione. «Non
attendetevi nulla di spettacolare,tutti gli antagonismi verranno appianati» ha commentato il vicepresidente dietino, Damir Kajin.