Volantino invita gli istriani
a «unirsi» alla Slovenia 


CITTANOVA - Un volantino dell’organizzazione nazionalista e irredentista slava Tigr, che a cavallo degli anni ’20 e ’30 si battè contro il fascismo, è apparso per le vie del
Mandracchio della cittadina istriana. Sul volantino, diffuso in lingua slovena, è scritto: «Popolo dell’Istria, liberati dalla pressione ustascia di Zagabria e unisciti all’Europa
assieme alla Slovenia». In calce sono inoltre presenti il timbro e la sigla dell’organizzazione, 1927 Tigr 2002. La Tigr (acronimo per Trst, Istra, Gorica, Rijeka) era
un’organizzazione composta da sloveni e fuorusciti in Jugoslavia, che, di fronte alla durezza del fascismo, decise di abbandonare le rivendicazioni di autonomia culturale
nell'ambito dello Stato italiano per porsi come obiettivo il distacco dall'Italia dei territori considerati etnicamente sloveni e croati con azioni dimostrative e anche atti di
terrorismo. Come risposta a tale attività di resistenza, il Tribunale speciale per la difesa dello Stato comminò molte condanne a pene detentive e capitali.
Insomma un rimando storico per un esplicito invito degli autori (anonimi) rivolto agli istriani a staccarsi dalla Croazia e a unirsi alla Slovenia nel suo cammino verso l’Unione
Europea. Come si ricorderà, gli Ustascia venivano chiamati i nazionalisti croati, collaboratori di nazisti e fascisti durante la seconda guerra mondiale, responsabili delle
stragi di ebrei e serbi. Immediate le reazioni dei politici locali. «Non so nemmeno come definire gli autori di un simile gesto!» dichiara Ana Bulic, presidente dell’Accadizeta
di Cittanova, che raccomanda di non cadere nella «provocazione». «E poi - si chiede - cosa c’entrano gli istriani con gli ustascia?».
Secondo il vicepresidente della Dieta Democratica Istriana, nonchè deputato al Parlamento croato, Damir Kajin, «ciò che scrive il volantino non merita troppa attenzione.
Evidentemente si tratta di gente che parla di cose che non capisce e che vuole il deterioramento dei rapporti fra Zagabria e Lubiana in queste terre di confine. Spero che
domani (oggi per chi legge, ndr.), i premier croato Racan e sloveno Drnovsek sappiano rispondere con altrettanta determinazione, raggiungendo un accordo per quanto
riguarda il contenzioso sulla definizione del confine marittimo nel Golfo di Pirano». Intanto la Questura di Pola ha aperto un’indagine per tentare di risalire, cosa molto
difficile, ai nomi degli autori del volantino.
i.b.