«Il Piccolo» di Trieste, 15/10/2001

 

L’operazione censimento è partita da pochi giorni e

anche a livello politico sta già suscitando polemiche

su vari aspetti della questione.

L’onorevole Roberto Menia, in un’interrogazione,

invita il ministero dell’Interno a richiamare i Comuni

italiani al rispetto della legge 54/89. Secondo la

normativa in questione — ricorda il deputato di

Alleanza Nazionale — dichiarazioni e documenti in

genere «devono riportare solo il nome italiano del

comune di nascita dell’interessato, senza alcun

riguardo allo stato attuale di appartenenza». Il

riferimento più ovvio è naturalmente ai quei casi —

«segnalati in più comuni» secondo quanto risulta a

Menia — nei quali i rilevatori avrebbero «indicato a

cittadini italiani nati in territori allora italiani

(specialmente in Istria) di scrivere a fianco del

comune di nascita ”Croazia” o ”Slovenia”». Questo

comportamento, scrive Menia, «oltre a costituire una

violazione della legge e a fornire dati palesemente

sbagliati (ci troveremmo con centinaia di migliaia di

croati e sloveni, anziché di italiani), assume nei

confronti dei cittadini interessati l’aspetto di una

lesione o un’offesa a un’identità italiana spesso

fieramente affermata o soffertamente conservata».