Fini: beni degli esuli,
partono le trattative
ROMA - A settembre partiranno le trattative tra Italia e Croazia per definire le modalità di applicazione della legge sulla restituzione dei beni espropriati agli esuli. Lo ha
annunciato il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini nel corso dell’incontro con il presidente e il vicepresidente della Federazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati,
rispettivamente Guido Brazzoduro e Lucio Toth. Era presente pure il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi.
Dai colloqui è emersa la necessità di formare, entro la fine dell’estate, la delegazione che sarà incaricata di condurre le trattative con Zagabria, mentre nel frattempo si
dovranno concludere i lavori delle due commissioni appositamente costituite, quella ministeriale e quella promossa dalla Provincia di Trieste, per studiare tutti gli aspetti
giuridici della questione.
In particolare, nel corso dell’incontro sono state approfondite le implicazioni seguenti alla nuova posizione assunta dal Parlamento croato sulla legge di restituzione dei
beni espropriati dal regime comunista di Tito.
Incontro fra il vicepremier, il ministro Giovanardi e i vertici della
Federazione degli esuli dopo le novità legislative approvate dal
Sabor di Zagabria Fini: si torna a trattare sui beni abbandonati Il
governo italiano formerà entro settembre una delegazione per
avviare i negoziati con la Croazia
Brazzoduro a colloquio anche con l’ambasciatore Kraljevic a Roma
ROMA - Beni degli esuli, il governo italiano riprenderà a settembre le trattative con la Croazia. Lo annuncia il vicepremier
Gianfranco Fini dopo un incontro con i vertici della Federazione dei profughi istriani, fiumani e dalmati, al quale ha
partecipato anche il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi.
Dai colloqui è emersa la necessità di formare, entro la fine dell’estate, la delegazione che sarà incaricata di condurre le
trattative con Zagabria, mentre nel frattempo si dovranno concludere i lavori delle due commissioni ad hoc, quella ministeriale
e quella promossa dalla Provincia di Trieste, per studiare tutti gli aspetti giuridici della questione. Il tutto in vista della nomina
del nuovo ministro degli Esteri che dovrebbe essere nota ai primi di agosto, come annunciato di recente dal premier Silvio
Berlusconi, che detiene l’interim da circa sei mesi.
In particolare, nel corso dell’incontro con Fini e Giovanardi, cui hanno partecipato il presidente della Federazione Guido
Brazzoduro e il vice Lucio Toth, sono state approfondite le implicazioni, anche in politica estera, dell'evoluzione della
posizione del Parlamento croato sulla legge di restituzione dei beni espropriati dal regime comunista di Tito.
Il 5 luglio scorso, il Parlamento di Zagabria ha infatti dato il via libera alla modifica della norma in questione rimuovendo
quella parte che discriminava i cittadini stranieri rispetto ai croati.
Va tuttavia ricordato che il Sabor croato ha sì approvato le modifiche alla legge sulla denazionalizzazione, allargandola
anche agli stranieri, ma la restituzione dei beni abbandonati agli italiani potrà avvenire soltanto dopo un nuovo accordo
bilaterale Italia-Croazia. Il Sabor ha tra l’altro annullato l’articolo, giudicato anticostituzionale, che prevedeva la restituzione
dei beni ai soli cittadini croati. Adesso gli esuli italiani avranno sei mesi per produrre la domanda di restituzione.
La mossa di Zagabria era ormai diventata improrogabile, in quanto il primo luglio scorso, era scaduto il termine ultimo per armonizzare la legge al
verdetto della Corte costituzionale croata dall’aprile 1999, che giudicava anticostituzionale la restituzione ai soli cittadini croati. A votare a favore
della normativa modificata sono stati 85 deputati del Centrosinistra e del Centrodestra, 5 i voti contrari e riguardanti i deputati delle minoranze
nazionali (tra cui l’italiano Furio Radin) e 2 gli astenuti.
Ora, agli esuli e al governo italiano non resta che avviare le trattative, grazie alle novità legislative e alle opportunità, modeste secondo alcuni, che
giungono da Zagabria.
«A settembre - spiega Brazzoduro - dovrebbero quindi partire le trattative tra Italia e Croazia per definire le modalità di applicazione della legge
sulla restituzione dei beni espropriati» anche alla luce delle valutazioni tecniche che nel frattempo saranno state compiute sui margini di manovra
lasciati dai trattati e dagli accordi bilaterali già sottoscritti.
Il presidente della Federazione degli esuli ha inoltre incontrato nei giorni scorsi l'ambasciatore croato a Roma Drago Kraljevic al quale ha dato
atto delle prospettive positive che si sono aperte per una soluzione del contenzioso dopo il voto del Parlamento di Zagabria. «Questo è il percorso
- aggiunge Brazzoduro - per la soluzione del problema».