QUANDO L’OMICIDIO DIVENTA IDENTITA

 

Ci siamo mai chiesti che cosa scatta nella mente dei giovani, da far compiere azioni criminali spesso verso persone buone?

Forse si dovrebbe un po’ rovistare fra i ricordi infantili.

Sicuramente, tutti hanno un cuore, ma non sono stati educati a dare un valore alla vita propria e altrui.

Il loro cuore è completamente vuoto di quei valori dei quali invece avrebbe dovuto essere pieno.

Quei valori come: l’amicizia, il rispetto, l’amore per gli altri.

Ritengo opportuno addossare la colpa per prima ai genitori.

A volte la separazione, a volte i loro impegni di lavoro li distraggono da quello che è il loro dovere di persona guida.

Ed ecco, i bambini si ritrovano ad dover affrontare la vita da soli, in attesa che mamma e papà ritornino.

Durante l’adolescenza allora ecco scattare la molla!

La follia omicida”. Un modo questo per emergere, per farsi notare, per dire: “ci sono anch’io!”.

Soprattutto un modo per sfogare la rabbia accumulata.

Di conseguenza le vittime saranno le persone che  credevano di essere state da sempre quelle più vicine ai ragazzi!

Non bisogna credere chela naturali questi ragazzi, sia una natura “cattiva”. Al contrario bisogna cogliere nelle loro azioni la fragilità e la debolezza.

Credo che oggi questo problema sia presente nella maggior parte delle famiglie.

La scuola potrebbe intervenire, stabilendo non solo delle regole dal punto di vista didattico, ma cercando di risolvere il problema dei giovani, partendo dalla radice e stabilendo con loro un rapporto di estrema fiducia.

 

                                                                                                                                               Marida Pugliese



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