40° DEL 48°                                     

  1972 - ACCADEMIA NAVALE  - 48° CORSO AUCL DELLA MARINA MILITARE

  2012 -  RADUNO IN ACCADEMIA PER IL  40° ANNIVERSARIO DEL CORSO

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NAUFRAGIO DI NAVE CONCORDIA

 

 

SENATO DELLA REPUBBLICA

 


 

1)   AUDIZIONE FOSCHI (COSTA CROCIERE)

 

2)   AUDIZIONE BRUSCO (COMANDANTE GENERALE DELLE CAPITANERIE DI PORTO)

 

 


 

 

COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI    (8ª)  MERCOLEDÌ 25 GENNAIO 2012

355ª Seduta

 Presidenza del Presidente GRILLO             

  Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, l'ingegner Paolo Mattesi, head of safety management, e la dottoressa Maria Chiara Barabino, corporate human resources-Costa campus director.              

             La seduta inizia alle ore 14,30.

 SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI  

 Il PRESIDENTE comunica che è pervenuta la richiesta, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, di attivazione dell'impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-TV, nonché di trasmissione del segnale audio con diffusione radiofonica, in modo da consentire la speciale forma di pubblicità prevista, e avverte che, ove la Commissione convenga nell'utilizzazione di tale forma di pubblicità dei lavori, il Presidente del Senato ha preannunciato il proprio assenso.

Non facendosi osservazioni, tale forma di pubblicità viene adottata per il prosieguo dei lavori.

 PROCEDURE INFORMATIVE 

 Indagine conoscitiva sulla sicurezza della navigazione marittima, con particolare riferimento al tragico incidente che si è verificato al largo dell'isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012: audizione del Presidente e Amministratore delegato della Costa Crociere   

 Il presidente GRILLO, nel porgere il benvenuto agli auditi, ricorda che la finalità dell'indagine conoscitiva non è quella di sovrapporsi alle indagini svolte, per quanto di competenza, dalla Procura della Repubblica, dalla Capitaneria di Porto e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, bensì quella di permettere al Parlamento di acquisire le notizie e informazioni necessarie a valutare l'idoneità della normativa e delle prassi in materia di sicurezza della navigazione marittima, perché tragici incidenti quale quello che si è verificato al largo dell'Isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012 non accadano più. 

 

Il presidente FOSCHI ringrazia il Presidente ed i membri della Commissione e si associa al dolore delle famiglie coinvolte in un tragico incidente che non sarebbe dovuto avvenire.

Ricorda che il giorno dell'incidente si trovava all'estero e che per tale motivo non ha avuto contezza diretta dei fatti ed espone ciò che la Compagnia è riuscita a ricostruire sulla base di quanto riportato dal Direttore delle operazioni marine e DPA (Designated person ashore), dottor Roberto Ferrarini. Riporta il contenuto delle conversazioni intercorse tra Ferrarini e il comandante Schettino, precisando che la medesima ricostruzione è frutto dei ricordi personali del dottor Ferrarini, in quanto nessuna informazione è stata dallo stesso annotata durante la gestione degli eventi, e che solo l'Autorità giudiziaria potrà rendere un resoconto completo ed esaustivo di come si sono svolti gli eventi, in esito alle indagini svolte e anche alla luce dell'esame della scatola nera della nave alla quale la Compagnia non ha avuto accesso, in quanto sotto sequestro.

Dà conto della costituzione del comitato di crisi presso la sede di Costa Crociere e procede ad illustrare le fasi di soccorso dei passeggeri della Concordia, ponendo l'accento sul fatto che le fasi di soccorso sulla nave sono state svolte interamente dal personale di Costa Concordia, che è riuscito a porre in salvo oltre quattromila persone in tempi estremamente brevi. Il primo ed unico soccorritore estraneo al personale della nave è infatti giunto a bordo solo quando quasi tutte le persone erano già state sbarcate dalla Concordia.

Coglie l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato in mare all'accoglienza e al salvataggio di coloro che venivano sbarcati e in particolare la Guardia di Finanza. Estende i ringraziamenti a tutto il personale della Capitaneria di porto, dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri, nonché alle autorità e ai cittadini dell'Isola del Giglio.

Esclude la possibilità che a bordo della Costa Concordia si trovassero dei clandestini, così come riportato da alcuni organi di stampa, in quanto ciò è reso impossibile dalla severa disciplina che regola l'accesso a bordo.

Respinge con forza le dichiarazioni di quanti hanno sostenuto che a bordo vi fossero dei lavoratori in nero, ricordando che la Costa Crociere sin dal 2003 si sottopone volontariamente alla certificazione di responsabilità sociale.

 Il senatore Marco FILIPPI (PD) chiede chiarimenti sulla pratica dell'"inchino", che secondo quanto riportato dalla stampa era diffusa, nonché conosciuta dalla Compagnia. Domanda inoltre delucidazioni sulle modalità di selezione degli ufficiali, nonché sui piani di formazione del personale in materia di sicurezza e di procedure di evacuazione. Sollecita una valutazione sul possibile impatto economico della vicenda sulla Compagnia, anche alla luce dell'annunciata class action. Chiede infine informazioni sul ruolo svolto dal comitato di crisi della Costa, nonché sulle procedure di recupero del relitto e sui possibili danni derivanti dalla fuoriuscita di carburante.

 

 Il senatore CASTELLI (LNP) evidenzia l'incompatibilità tra la rappresentazione estremamente negativa delle procedure di evacuazione fornita da alcuni organi di stampa e il fatto che in due ore siano state invece poste in salvo più di quattromila persone.

Chiede se si siano verificati guasti tecnici di qualsiasi natura e se la Costa Crociere stia avvertendo danni  in termini di flessione del numero di prenotazioni.

Premesso che la valenza in termini di attrazione turistica del cosiddetto "inchino" è chiara a tutti, domanda se vi siano protocolli di sicurezza che si applichino a tale procedura.

 

Il senatore DE TONI (IdV) afferma che il naufragio della Costa Concordia ha posto in evidenza un elevato numero di gravissimi errori e criticità ed esso deve costituire occasione di riflessione, al fine di evitare che eventi di questo genere possano verificarsi nuovamente in futuro.

Chiede chiarimenti sulla tempistica con cui è stata effettuata l'operazione di evacuazione.

 

 Il senatore MATTEOLI (PdL) sottolinea che la ricerca di eventuali responsabilità sarà compito esclusivo della magistratura e che se risulteranno esservi dei colpevoli essi dovranno pagare, ma che particolare importanza assume ora la difesa dei posti di lavoro e la salvaguardia dell'immagine dell'Italia in un settore per essa cruciale. Ritiene che la questione dell'"inchino" sia posta in termini errati, in quanto il problema non è dato dalla pratica in sé, ma dal fatto che sia posta in essere senza le opportune cautele.

Loda l'azione dei soccorritori che, quando sono stati avvertiti, hanno operato nel migliore dei modi e sollecita il giusto interessamento da parte della politica alla vicenda in questione.

 

 Il senatore FISTAROL (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) ricorda che la Commissione non intende sovrapporsi all'operato dell'Autorità giudiziaria, ma effettuare una riflessione sulle normative e le prassi in tema di sicurezza della navigazione marittima, volta ad evitare che incidenti quali il naufragio della Costa Concordia possano ripetersi in futuro.

Chiede dunque chiarimenti sulla formazione del personale di bordo e sulle prassi attuate dalle Compagnie di navigazione con riferimento al cosiddetto "inchino".

 

Il presidente FOSCHI segnala che il termine "inchino" indica la ricerca di rotte più protette in situazioni caratterizzate da condizioni climatiche avverse ed esso pertanto è utilizzato impropriamente nel caso di specie. Ritiene più corretto parlare invece di navigazione turistica, che costituisce un profilo del prodotto crocieristico offerto da tutte le compagnie e viene eseguita con scopi ben precisi e seguendo protocolli determinati. Essa viene infatti decisa dal comando della nave, valutate attentamente le condizioni meteo, le condizioni di traffico e tutte le altre circostanze del caso. Afferma che avvicinarsi alla costa non è di per sé vietato ed è anzi un'operazione ordinaria, se si pensa ad esempio all'ingresso in porto, ma tutto dipende dalle modalità con cui essa viene realizzata. Nel caso verificatosi il 13 gennaio 2012, non vi era stata alcuna autorizzazione da parte della Compagnia.

Approfondisce i controlli a cui la Costa Concordia è stata sottoposta nel novembre e nel dicembre 2011, al fine di rinnovare il certificato di sicurezza. Tali controlli hanno avuto ad oggetto, tra l'altro, l'esecuzione delle procedure di evacuazione. Segnala che non solo il personale di coperta, ma tutto il personale in servizio deve possedere una certificazione in materia di sicurezza e che pertanto anche, ad esempio, i cuochi e i camerieri sono addestrati per dare soccorso in caso di necessità.

Illustra le modalità di selezione dei comandanti, ricordando che essi devono essere in possesso di certificazioni previste dalle legge e superare esami psico-attitudinali.

Ribadisce che il personale in servizio a bordo della Costa Concordia ha dimostrato grandissima professionalità, riuscendo ad operare in condizioni estremamente complesse.

Conclude illustrando dati da cui emerge l'importanza del settore crocieristico per l'economia italiana.

 

 Il presidente GRILLO, rilevato che altri senatori hanno chiesto di poter rivolgere domande al presidente Foschi e considerato l'imminente inizio dei lavori di Aula, rinvia ad altra seduta il seguito dell'audizione.

 Il seguito della procedura informativa è quindi rinviato.

 POSTICIPAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI  

 Il PRESIDENTE comunica che la seduta convocata per domani, giovedì 26 gennaio 2012, alle ore 8,30, [audizione dell’amm. Brusco, Comandante delle Capitanerie di Porto ] è posticipata alle ore 8,45.

 La seduta termina alle ore 15,35.


Legislatura 16º - 8ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 356 del 26/01/2012

 

LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI    (8ª) GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2012

356ª Seduta

 Presidenza del Presidente GRILLO 

             Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, l'ammiraglio ispettore capo (CP) Marco Brusco, comandante generale del Corpo delle capitanierie di porto, il capitano di vascello (CP) Pietro Vella, assistente del Comandante generale, il capitano di corvetta (CP) Federico Giorgi, addetto del Comandante generale, il capitano di vascello (CP) Piero Pellizzari, capo reparto informatica, sistemi di monitoraggio del traffico e comunicazioni, il capitano di vascello (CP) Antonino De Simone, capo ufficio atti normativi e parlamentari e il capitano di vascello (CP) Gaetano Angora, capo sezione ufficio atti normativi e parlamentari.                 

             La seduta inizia alle ore 8,50.

 SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI  

 Il PRESIDENTE comunica che è pervenuta la richiesta, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, di attivazione dell'impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-TV, nonché di trasmissione del segnale audio con diffusione radiofonica, in modo da consentire la speciale forma di pubblicità prevista, e avverte che, ove la Commissione convenga nell'utilizzazione di tale forma di pubblicità dei lavori, il Presidente del Senato ha preannunciato il proprio assenso.

Non facendosi osservazioni, tale forma di pubblicità viene adottata per il prosieguo dei lavori.

 PROCEDURE INFORMATIVE 

 Seguito dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza della navigazione marittima, con particolare riferimento al tragico incidente che si è verificato al largo dell'isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012: audizione del Comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto   

 Riprende la procedura informativa sospesa nella seduta di ieri.

 Il presidente GRILLO, interpretando i sentimenti della Commissione, ringrazia il comandante generale Brusco e i suoi accompagnatori per la loro disponibilità, nonché tutti gli appartenenti al Corpo delle capitanerie di porto, per il lavoro che essi svolgono quotidianamente e, in particolare, per quanto essi hanno fatto in occasione del naufragio della Costa Concordia. Riassume le finalità dell'indagine conoscitiva, volta ad acquisire informazioni sui fatti verificatisi al fine di evitare che possano ripetersi in futuro.

 Il comandante BRUSCO osserva che l'incidente in questione si colloca tra gli eventi più rilevanti della storia della navigazione marittima per il numero di persone coinvolte, sottolineando l'imponenza della macchina dei soccorsi. Ricorda che il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e che il Capo del Dipartimento della protezione civile, prefetto Franco Gabrielli, è stato nominato Commissario straordinario per l'emergenza.

Sono in fase di avvio le operazioni di svuotamento dei serbatoi della nave, che dovrebbero avere inizio nei prossimi giorni. La ditta incaricata dello svuotamento sta verificando i punti della nave ove posizionare le attrezzature per l'aspirazione del carburante che dovrà essere riscaldato per renderlo più fluido.

Ricordato che l'attività di ricerca dei dispersi è tuttora in corso, illustra le tipologie di inchiesta che sono state avviate, al fine di accertare le cause del sinistro. Oltre all'indagine dell'autorità giudiziaria, sono state infatti attivate un'inchiesta tecnico-ministeriale e un'inchiesta sommaria, promossa dalla locale autorità marittima, alla quale seguirà un'inchiesta formale, esperita dalla Direzione marittima di Livorno.

Segnala che l'individuazione della rotta da seguire durante la navigazione marittima è frutto di un insieme di valutazioni che sono operate in via esclusiva dal comandante dell'unità, a cui spetta, ai sensi dell'articolo 295 del codice della navigazione, la direzione della manovra e della navigazione. Il comandante è dunque per legge l'unico responsabile nella condotta della nave. In relazione al cosiddetto "inchino", precisa che con tale espressione non ci si riferisce ad una manovra particolare, prevista o vietata a seconda dei casi, ma si fa riferimento ad una tradizione marinaresca, non così radicata e frequente, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione, che consiste nell'effettuare una rotta piuttosto ravvicinata, parallela alla linea di costa, per consentire il cosiddetto "saluto" della nave, ma sempre in sicurezza. Tale tradizione non è solo italiana, ma pare comune anche ad altri Paesi e non vi è, né a livello nazionale né internazionale, alcuna preclusione, poiché la navigazione in prossimità della costa - fatta salva la possibilità di specifiche e particolari prescrizioni - non è, né può essere vietata, laddove effettuata con criterio e nel rispetto delle specifiche norme di sicurezza necessarie.

A tal riguardo, non si può parlare di tolleranza da parte dell'autorità marittima con riferimento a tale pratica, trattandosi appunto non di una particolare manovra marinaresca ma sostanzialmente di un avvicinamento, comunque in sicurezza, sotto costa, che può essere effettuato dalle unità senza alcuna specifica preclusione, se non quella dettata dall'assoluto rispetto delle norme di sicurezza della navigazione richieste e variabili a seconda della tipologia di unità condotta, dei luoghi in cui si naviga e, più in generale, del rispetto dei principi di prudenza, facendo leva sull'esperienza e professionalità del comandante.

Espone i dati rilevati dal sistema AIS sui tracciati delle unità della Costa Crociere, Concordia e Serena, nella zona di mare compresa tra l'Isola del Giglio e il promontorio dell'Argentario dai quali emerge che solo in due occasioni sono stati rilevati passaggi ravvicinati, il primo avvenuto il 14 agosto 2011, con rotta parallela alla costa in condizioni di piena sicurezza, mentre il secondo è quello relativo all'incidente.

Relativamente a quest'ultimo, appare ormai abbastanza pacifico che il comando di bordo abbia atteso del tempo prima di dare l'allarme e comunicare quanto accaduto alla Capitaneria di porto e ai passeggeri. Le prime notizie, infatti, sono giunte attraverso segnalazioni di passeggeri della nave, che si dicevano preoccupati per quanto stava avvenendo.

Dà conto dei contatti intercorsi la sera del 13 gennaio 2012 tra la Capitaneria e il comando di bordo e delle modalità con cui sono state svolte le attività di soccorso, ricordando inoltre che già dal giorno successivo all'incidente sono state costantemente monitorate eventuali fuoriuscite di materie inquinanti dallo scafo.

Illustra il sistema di monitoraggio del traffico marittimo, affermando che la normativa internazionale prevede che negli spazi marittimi ove il traffico navale è intenso vengano istituiti sistemi di controllo del traffico VTS (Vessel Traffic Service - Servizio di traffico navale). Pertanto, a livello nazionale, nello Stretto di Messina, nelle Bocche di Bonifacio, nel canale d'Otranto e nei porti maggiori, la navigazione è assistita da tali sistemi che forniscono informazioni utili al comandante della nave, il quale rimane tuttavia unico responsabile della sicurezza della navigazione. Il VTS funziona tramite apparecchiature sofisticate che controllano aree ben identificate e regolamentate anche con la previsione di rotte obbligate. L'attività di controllo è svolta con personale specializzato e certificato delle capitanerie di porto 365 giorni l'anno.

Il programma VTS si è sviluppato in due fasi. La prima, già conclusa, riguarda le aree del nord e del sud Italia di particolare rilevanza sotto il profilo della sicurezza della navigazione. La seconda fase, riguardante l'Italia centrale, prevede la messa in esercizio di sessanta radar, tra cui anche quello dell'Argentario, individuato quale sede del sistema radar ai fini della copertura dell'area di interesse, che risulta zona di pregio paesaggistico e richiede particolare attenzione nella definizione dell'iter volto ad ottenere tutte le autorizzazioni previste. Il progetto prevede, tra l'altro, l'ubicazione dei sensori in località che possano assicurare un'ampia copertura territoriale, ma che spesso risultano isolate e di difficile accesso, dove non sempre sono presenti reti elettriche e di trasmissione dati. Inoltre l'amministrazione dei trasporti, nella maggior parte dei casi, non è proprietaria dei terreni su cui devono essere installati sensori radar ed i ponti radio, rendendo quindi necessario avviare un iter procedurale particolarmente complesso per l'ottenimento delle autorizzazioni all'installazione. Inoltre, i radar emettono onde elettromagnetiche e sono soggetti a particolari normative al fine di evitare pericoli per la salute pubblica. In tale contesto, ultimamente le amministrazioni locali si sono rivelate molto sensibili e sono restie a concedere le autorizzazioni, anche sull'onda delle proteste dei movimenti "no radar".

Negli spazi marittimi prospicienti le coste italiane è inoltre presente un sistema di identificazione automatico del traffico navale (AIS, Automathic Identification System), previsto e regolato dalla normativa internazionale, che può essere paragonato agli apparati di registrazione quali ad esempio le telecamere posizionate in punti nevralgici. L'AIS, che nasce come sistema anticollisione nave-nave, diversamente dal servizio VTS non consente il controllo continuativo del traffico marittimo, bensì l'individuazione della localizzazione di tutte le unità con determinate caratteristiche che navigano lungo le coste nazionali. Esso è utilizzato e gestito dalle capitanerie di porto per la ricostruzione di eventi navigatori e come ausilio al verificarsi di emergenze oltre che quale strumento complementare all'interno del sistema VTS.

 

Il senatore RANUCCI (PD) chiede un chiarimento sulle regole tecniche che disciplinano il momento e il luogo in cui vengono calate le ancore e la decisione di richiedere l'aiuto di un rimorchiatore ovvero di spostare la nave in un punto meno pericoloso.

Sollecita, inoltre, una valutazione dell'audito in merito all'opportunità di individuare nuove zone a rischio in cui dovrebbe essere interdetta la navigazione e domanda quale genere di procedure dovranno essere intraprese nel caso in cui la Costa Concordia dovesse inabissarsi.

In conclusione, auspica che le competenze e le risorse a disposizione delle capitanerie di porto possano essere aumentate e che possa essere realizzato un migliore coordinamento di tutti i soggetti che effettuano operazioni in mare.

 Il senatore VIMERCATI (PD) sottolinea la necessità di individuare i problemi che si sono verificati il 13 gennaio 2012 al largo dell'isola del Giglio, al fine di garantire in futuro la sicurezza dei passeggeri. Ritiene, in particolare, opportuno acquisire l'opinione dell'audito sul funzionamento del sistema di evacuazione, chiedendo se corrisponde al vero che l'evacuazione è stata effettuata esclusivamente dal personale di Costa Crociere e se essa sia avvenuta in tempi congrui date le circostanze.

 Il senatore BALDINI (PdL) domanda se dal punto di vista normativo la responsabilità della nave sia del solo comandante o sia condivisa con gli altri ufficiali di bordo e se lo spostamento compiuto dalla Costa Concordia dopo l'impatto debba essere ricondotto a una manovra intenzionale o se possa essere avvenuto anche in modo casuale.

 Il senatore Marco FILIPPI (PD) chiede se, dal punto di vista tecnico, il comandante possa coordinare le operazioni di salvataggio anche dalla costa. Domanda se l'audito ritenga opportuna l'adozione di una nuova normativa che regolamenti le rotte o se la legislazione in vigore sia sufficiente.

 Il senatore DE TONI (IdV) ritiene che il caso di specie dimostri che la concentrazione di ogni potestà decisionale in capo al comandante della nave può condurre a conseguenze gravissime e chiede se, alla luce dell'articolo 295 del codice della navigazione, sia configurabile un potere di intervento da parte delle capitanerie di porto. Domanda all'audito se ritenga necessaria l'adozione di nuove norme.

 Il senatore CASTELLI (LNP), premesso che la Costa Concordia, pur poggiando attualmente su un fondale basso, si trova a poca distanza da una fossa più profonda in cui potrebbe scivolare, chiede chi abbia la responsabilità e il potere di decidere cosa fare per recuperare il relitto, tanto più nel caso in cui questo dovesse affondare.

 Il senatore PARDI (IdV) comunica di avere visitato l'unità di crisi e di avere tratto un'impressione estremamente positiva sul gruppo di persone che ivi operano. Chiede informazioni sulla tempistica dell'evacuazione, sui danni ambientali derivanti da una possibile fuoriuscita dell'olio dei motori, nonché sulle procedure di rimozione del relitto.

 Il senatore BORNACIN (PdL), ricordato che dalle ricostruzioni degli eventi riportate dagli organi di stampa emerge che sul luogo del naufragio erano presenti una pluralità di soggetti, chiede se tale contestuale presenza non rischi di danneggiare o intralciare i compiti di chi è preposto alla sicurezza della navigazione. Premesso che da più parti è stata proposta l'istituzione di un ente di controllo della navigazione marittima, analogo all'ENAV, chiede se non sarebbe invece meglio ridefinire i compiti della Guardia costiera, ampliandoli e rafforzandoli con nuove risorse. Sollecita, inoltre, un approfondimento sulla questione della possibile presenza a bordo di passeggeri non registrati e sulla velocità di crociera della Costa Concordia al momento dell'incidente.

 Il senatore GALLO (PdL) chiede delucidazioni sulla pratica dell'inchino, sulla formazione del personale in materia di sicurezza, nonché sulle operazioni di rimozione della nave e di salvaguardia dell'ambiente.

 Il presidente GRILLO (PdL) chiede se sia tecnicamente possibile imbrigliare il relitto, al fine di evitare che esso cambi posizione, laddove le condizioni meteorologiche dovessero peggiorare nei prossimi giorni.

 Il comandante BRUSCO chiarisce che la responsabilità della rimozione del relitto e della fase antinquinamento è dell'armatore e che un ordine alla Costa Crociere di compiere tutte le azioni necessarie per le finalità suddette è stato impartito, ai sensi della legge n. 679 del 1982, dalla Direzione marittima di Livorno e poi reiterato dal Commissario straordinario nominato dal Governo. La Costa ha preannunciato un piano di svuotamento e di rimozione del relitto e l'attività che dovrebbe iniziare sabato prossimo è a carico suo. Le autorità statali possono verificare che l'attività di rimozione venga correttamente eseguita ed eventualmente esercitare poteri sostitutivi, rivalendosi economicamente sul soggetto obbligato.

In merito alla conduzione della nave, ribadisce che la responsabilità a livello giuridico è sempre ed esclusivamente del comandante, indipendentemente dal fatto che egli abbia concretamente predisposto la rotta o eseguito la manovra.

Sulla pratica dell'inchino, ricordato che i casi ufficialmente noti sono solo due, sottolinea che mentre il 14 agosto 2011 la nave viaggiava a parallelamente alla costa a distanza di sicurezza e su fondali sufficientemente profondi, lo scorso 13 gennaio la Costa Concordia seguiva una rotta diagonale rispetto alla costa e procedeva a velocità elevata.

Se lo spostamento della Costa Concordia successivo all'impatto sia ricollegabile ad una manovra del comandante o a eventi casuali, è una circostanza che potrà essere chiarita solo a seguito della lettura della scatola nera.

In merito alle operazioni di salvataggio, prende atto di quanto dichiarato dal Presidente di Costa Crociere in merito all'efficacia dell'azione posta in essere dall'equipaggio, ma ritiene di dover sottolineare che la macchina pubblica dei soccorsi ha funzionato in maniera lodevole e che in particolare i mezzi della Capitaneria di porto abbiano posto in salvo un gran numero di passeggeri, facendo la spola tra la Concordia e altre imbarcazioni che non potevano invece avvicinarsi ad essa in quanto non dotate dei necessari rivestimenti di gomma paraurti.

In risposta al senatore Ranucci, afferma che se la nave non è più in grado di muoversi scatta l'operazione di salvataggio che presenta costi molto più elevati, per la cui liquidazione si ricorre normalmente ad arbitrati.

Ritiene che, in una situazione quale quella che si è verificata la sera del 13 gennaio, se la richiesta di aiuto fosse giunta tempestivamente, le operazioni di soccorso si sarebbero certamente svolte in maniera più serena.

Approfondisce la questione del sistema di monitoraggio del traffico marittimo, evidenziando che mentre negli Stati Uniti d'America sono presenti solo sei centri VTS, in Italia ve ne sono già undici e vi è l'intenzione di istituirne di nuovi. Una volta installato il VTS, si addestra il personale e si stabilisce se nell'area interessata le rotte debbano essere prestabilite, come accade ad esempio nello Stretto di Messina e nelle Bocche di Bonifacio, o libere.

Sull'opportunità di prevedere per legge rotte prestabilite, premesso che ciò è tecnicamente possibile, ritiene che la questione sia prettamente politica e debba essere valutata anche da un punto di vista economico-finanziario, in quanto, ad esempio, vietare il passaggio presso la Giudecca a Venezia comporta l'individuazione di percorsi alternativi, che potrebbero richiedere attività di scavo. Nelle zone non coperte da VTS è comunque difficile prevedere rotte prestabilite.

 Il presidente GRILLO, nel ringraziare gli auditi e i senatori intervenuti, dichiara conclusa l'audizione odierna, rinviando ad altra seduta il seguito dell'indagine conoscitiva.

 La seduta termina alle ore 10,30