1972 - ACCADEMIA
NAVALE - 48° CORSO AUCL DELLA MARINA
MILITARE
2012 - RADUNO IN ACCADEMIA PER IL 40° ANNIVERSARIO DEL CORSO
Capitanerie
di Porto (Dal
sito della MM)
La costituzione del Corpo delle
Capitanerie di Porto e dell'Ispettorato Generale
Sono trascorsi 140 anni dalla
costituzione del Corpo delle Capitanerie di Porto. Fu infatti con il Regio
Decreto 20 luglio 1865, numero 2438, che i saggi amministratori del Regno,
avvertita l'esigenza di un'unità direttiva per la disciplina di tutte le attività
marittime e portuali, realizzarono la fusione dei due Organi ai quali era stata
affidata fino ad allora detta disciplina, e cioè il Corpo di Stato Maggiore dei
Porti ed i Consoli di Marina: corpo militare il primo, con attribuzioni di
carattere essenzialmente tecnico limitate all'ambito portuale; corpo civile il
secondo, con attribuzioni principalmente amministrative.
Il giovane Corpo, che assommava le
funzioni di ordine tecnico e militare proprie del Corpo di Stato Maggiore dei
Porti e le funzioni amministrative proprie dei Consoli di Marina, si trovò,
così, investito di una varietà di attribuzioni vaste e complesse, connesse tra
loro dall'oggetto che le originava: il fatto tecnico della navigazione nel suo
duplice aspetto di navigazione mercantile e navigazione militare. Il personale
si componeva (art. 2 della legge) di Capitani di Porto di 1a, 2a e 3a classe,
Ufficiali di Porto di 1a, 2a e 3a classe e Applicati di Porto. I Capitani di
Porto erano a capo dei Compartimenti Marittimi, gli Ufficiali di Porto a capo
dei Circondari, mentre gli Applicati di Porto costituivano il grado iniziale
della carriera. Mentre si andava sempre più inquadrando la complessa e
multiforme attività del Corpo delle Capitanerie, chiamato a regolare e
disciplinare ogni attività nel campo marittimo, venivano nello stesso tempo
affidate al Corpo attribuzioni di indubbio carattere militare quali, ad
esempio, la formazione del contingente di leva marittima, l'arruolamento dei
giovani idonei a prestare servizio militare nella Marina ed il loro avviamento
alle armi.
Il sempre crescente intervento
dello Stato in tutte le manifestazioni della vita economica nazionale e
l'evoluzione notevole della navigazione, sia dal punto di vista tecnico sia da
quello economico, determinarono, come logica conseguenza, un continuo
ampliamento delle funzioni ed un maggiore impegno del Corpo delle Capitanerie.
Questo ampliamento di funzioni non
poteva non incidere sulla stessa organizzazione del Corpo; di qui la necessità
di costituire un organo direttivo per coordinare, in una concezione unitaria,
le varie attività ed i servizi affidati alle Capitanerie di Porto. Venne così
costituito, con R.D. 8-12-1910 n. 857, l'Ispettorato Generale del Corpo delle
Capitanerie di Porto, con compiti di vigilanza e di controllo su tutti i
Comandi ed uffici periferici.
L'efficienza del Corpo venne
duramente collaudata nei momenti più decisivi della vita nazionale. Fu dapprima
il conflitto italo-turco che impegnò il personale delle Capitanerie per la
preliminare organizzazione dell'imbarco di uomini e di materiali, e quella
degli sbarchi sulla costa africana. Al successo delle operazioni, dovuto
altresì all'efficiente funzionamento dei servizi portuali, seguì
l'organizzazione dei porti nei territori occupati, in modo da assicurare il
costante collegamento dell'Italia con le sponde del mare africano. Alle
operazioni belliche subentrò l'opera di pacificazione delle popolazioni
indigene, attuata anche con l'adozione di opportuni ordinamenti giuridici. È
vanto del Corpo l'elaborazione della legislazione marittima, dimostratasi
pienamente adeguata allo scopo.