Il Santuario di Loreto

LA VERIDICITA’ STORICA

DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

DELLA SANTA CASA DI LORETO

 

ALCUNE ATTESTAZIONI E TESTIMONIANZE RICEVUTE

(con autorizzazione alla pubblicazione)

 

 

--- Original Message ---  From: carlo(…)@tiscali.it  - To: giorgio.nicolini@poste.it - Sent: Tuesday, September 07, 2004 1:39 PM - Subject: Ringraziamento

 

Sono una persona di 59 anni, maceratese.

Ricordo che da bambino (anni Cinquanta), facendo visita al santuario di Loreto, i frati raccontavano del trasporto degli angeli, della mancanza delle fondazioni, ed altre cose; ma pressati dalla curiosità relativa ai fatti narrati se dovessero essere ritenuti certi, concludevano dicendo che era una "leggenda", e chi voleva la poteva credere.

Circa venti anni fa, in una visita al Santuario, ricordo di avere ascoltato da un frate la spiegazione del trasporto fatto da trasportatori di nome Angeli; trasporto di reliquie eseguito in un’epoca in cui molto ci si teneva...

Poi ho avuto informazione degli studi eseguiti dall'architetto Monelli circa la natura ed il tipo dei materiali impiegati nelle mura della Santa Casa; un approccio scientificamente importante e valido per molte spiegazioni relative alla provenienza.   

Quanto ho potuto ora leggere con attenzione è significato per me "tradizione" della chiesa, che è supportata da numerosi fatti storici con anche l'intervento di Santi e Beati (cioè di Dio!).

Ringrazio di cuore perché mi è piaciuto molto. Per poter parlare occorre non essere ignoranti, ma conoscere.

Anche io considero bene che nulla è impossibile a Dio, e mi piace quando riesco a vedere il Suo filo conduttore nelle cose. Quella di oggi è stata per me una rivelazione storica ed al tempo stesso scientifica e di fede, utile per essere illuminato e contento della presenza di Dio tra gli uomini. Grazie.

Carlo Rinaldelli

(Macerata)

 

 

 --- Original Message ---  From: achille(…)@hotmail.com - To: giorgio.nicolini@poste.it - Sent: Tuesday, September 07, 2004 5:51 PM - Subject: Santa Casa

 

Egregio e, mi consenta, caro professore, sono rimasto letteralmente INCANTATO non solo dai contenuti della Sua ampia lettera sulla Santa Casa, peraltro alcuni già in mia conoscenza, quanto dal tenore delle sue argomentazioni che ho trovato fondatissime e pertinentissime. Purtroppo - o, chissà? per fortuna - non sono più giovanissimo e mi trovo a vivere in un ambiente ecclesiale dove tutto è ipotrofico e relativistico. Ci si vergogna - A TANTO SI E’ ARRIVATI! - a difendere la santa Fede e la santa Tradizione Cattolica. Quei pochi che azzardano a rompere questo cerchio diabolico sono alcuni laici, tipo Messori e tipo Lei. Grazie alla Sua lettera mi sono ritrovato come d’incanto nel periodo felicissimo della mia infanzia, quando si era santamente fieri di essere Cattolici, quando si spiegava la Fede attraverso la ragione, poiché si diceva - e giustamente - che la Fede supera ma non contraddice alla ragione, quando si faceva un vanto - sì un vanto, e perché no? - di possedere ed esibire la Santa Casa e la SACRA Sindone - ora non più sacra, chissà perché? - e, persino nell'ultima chiesetta di periferia, povera e di legno, si svolgevano liturgie che incantavano persino gli angeli: era il tempo delle conversioni e delle vocazioni. Poi è venuta la cosiddetta “primavera dello spirito”: sarà ma io sento un gran gelo addosso... ... Di nuovo GRAZIE e che Dio la remuneri per lo zelo che ha per la sua casa (in tutti e due i sensi).

Achille Togna

(Roma)

 

INSEGNAMENTI DI PAOLO VI

“Noi viviamo in un periodo in cui l'attrattiva delle cose naturali si è fatta assai suggestiva: natura, scienza, economia e godimento impegnano potentemente la nostra attenzione, il nostro lavoro, la nostra speranza. La fecondità, che la mano di uomo ha saputo trarre dal seno della terra, ci ha procurato beni, ricchezze e piaceri, che sembrano saziare ogni nostra aspirazione, e che sembrano perfettamente corrispondere alle nostre facoltà di ricerca e di possesso. Qui è la vita, dice la nostra conquista del mondo circostante, e qui si dirigono, si legano e si arrestano i nostri desideri; qui arriva la nostra speranza, qui si ferma il nostro amore. E quando è così - come spesso lo è - non siamo più capaci di pregare, di aspirare alle cose trascendenti e supreme, di porre la nostra speranza al di là del quadro della nostra immediata esperienza. Il mondo della religione ci sembra vano; quello soprannaturale, che ci invita alla beatitudine eterna con Maria ed i Santi, ci riesce inconcepibile. L'aldilà è stato sostituito dall'aldiquà. L’idea della Madonna che ora, di là appunto, ci osserva e ci attende, ci sembra strana e forse importuna. E invece certamente quella Beatissima nostra Mamma, se ancora oggi fosse capace di trepidazione e di lacrime, soffrirebbe per noi, vedendoci intenti ad altri fini, non a quello che ci conduce a Lei; e soffrirebbe dolorosamente vedendoci fermi e distratti sul sentiero che invece dovrebbe stimolare i nostri passi verso la meta dove ella ci aspetta”. 

Cfr. Sito Internet http://www.madonnadellelacrime.it/

 

L’INSEGNAMENTO DI GIOVANNI PAOLO II

L'intera Chiesa in Europa senta rivolto a sé il comando e l'invito del Signore:

ravvediti, convertiti, “svegliati e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire

(Ap.3,2)

È un'esigenza che nasce anche dalla considerazione del tempo attuale: “La grave situazione di indifferenza religiosa di tanti europei, la presenza di molti che anche nel nostro Continente non conoscono ancora Gesù Cristo e la sua Chiesa e che ancora non sono battezzati, il secolarismo che contagia una larga fascia di cristiani che abitualmente pensano, decidono e vivono “come se Cristo non esistesse”, lungi dallo spegnere la nostra speranza, la rendono più umile e più capace di affidarsi solo a Dio. Dalla sua misericordia riceviamo la grazia e l'impegno della conversione”

(Giovanni Paolo II, Esort. Apost. “Ecclesia in Europa”, n.26, 28 giugno 2003)

 

IL MESSAGGIO DI LORETO

Come mai tanta affluenza di popolo a Loreto? Qual è il messaggio che si sprigiona da quelle mura misteriose? La singolare attrazione che il Santuario mariano di Loreto esercita da ormai settecento anni sui fedeli, e specialmente sui malati, sui poveri, sugli umili, sugli emarginati, nasce proprio dal suo messaggio unico e intramontabile, il messaggio dell’Incarnazione di Dio per la salvezza dell’uomo! A Loreto si medita e si riscopre la nascita di Cristo, il Verbo Divino, e la sua vita terrena, umile e nascosta, per noi e con noi; a Loreto la realtà misteriosa del Natale e della Santa Famiglia diventa in qualche modo palpabile, si fa esperienza personale, commovente e trasformante. Il pensiero dell’umile Casa in cui il Verbo incarnato visse per anni convince il pellegrino che davvero Dio ama l’uomo così come è e lo chiama, lo segue, lo illumina, lo perdona, lo salva. E infatti a Loreto folle innumerevoli, ogni giorno, e da tutto il mondo, si accostano al Sacramento della Confessione e dell’Eucaristia e molti si convertono dall’incredulità alla fede, dal peccato alla grazia, dalla tiepidezza e dalla superficialità al fervore spirituale ed all’impegno della testimonianza. Loreto è una sosta di pace per l’anima, è un incontro particolare con Dio; è un rifugio per chi cerca la Verità e il senso della vita. Loreto è il Santuario dell’Incarnazione, che proclama l’amore di Dio, la dignità di ogni persona, la santità della famiglia, il valore del lavoro e del silenzio, la necessità della preghiera, il comando della carità verso tutti i fratelli! Ascoltiamo il suo messaggio, confidando in Maria, nostra Madre!         (Giovanni Paolo II, “Angelus” dell’8 dicembre 1987, solennità dell’Immacolata)

ECCO L’ISPIRAZIONE CHE TROVO QUI A LORETO

Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita - Cfr. Sito Internet http://www.fuocovivo.org/MOVIMENTO/INDEXMOVIMENTO.htm -, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”… “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”… “Si tratta infatti di lavorare e collaborare perché sulla terra, che la Provvidenza ha destinato ad essere l’abitazione degli uomini, la casa di famiglia, simbolo dell’unità e dell’amore, vinca tutto ciò che minaccia questa unità e l’amore tra gli uomini: l’odio, la crudeltà, la distruzione, la guerra… Ecco l’ispirazione che trovo qui a Loreto… Poiché nella nostra difficile epoca, ed anche nei tempi che vengono, può salvare l’uomo soltanto il vero grande Amore! Solo grazie ad esso questa terra, l’abitazione dell’umanità, può diventare una casa: la casa delle famiglie, la casa delle nazioni, la casa dell’intera famiglia umana… (…) che prepara i figli di tutta la terra all’eterna casa del Padre nel cielo.

Giovanni Paolo II - Loreto, 8 settembre 1979

(1° pellegrinaggio a Loreto)

 

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