S. Alessandro martire

patrono della città e della diocesi di Bergamo

Dopo tanti ritratti di "santo del mese", più o meno noti, non poteva mancare quello del patrono principale della nostra diocesi: S. Alessandro; tanto più che a lui è dedicata pure l'antica chiesa del quartiere di Paderno.

Il nome, intanto, deriva dal greco Aléxandros, che, come Aléxios, è collegato col verbo aléxein = 'proteggere' e significa 'protettore di uomini'. S. Alessandro, dunque, stando semplicemente al suo nome, è il nostro protettore.

Cosa si sa di lui? Non è facile distinguere, per Alessandro come per altri santi e martiri dell'epoca, il nucleo storico da quanto leggenda e tradizione ci hanno consegnato. Lo si vuole alfiere della legione texana di stanza a Milano, poi convertito al Cristianesimo. Fu presto colpito dalla persecuzione di Diocleziano e Massimiano e carcerato coi compagni. Riuscì a fuggire con essi verso Como, dove fu nuovamente arrestato e condotto a Milano, alla presenza di Massimiano. Costui gli impose allora di sacrificare agli dei pagani; ma Alessandro abbatté l'ara pronta per il sacrificio, onde l'imperatore inferocito condannò che fosse ucciso. Sennonché il carnefice, Marziano, sguainò la spada, ma non osò ferire; ed avendonelo Massimiano ripreso, gli rispose: "Signore, il capo di costui mi appare come un monte, ed io ne tremo tutto".

Furono allora chiamati altri carnefici; ma Alessandro nel frattempo riuscì a fuggire, e, passato l'Adda a piedi asciutti, giunse in una piccola città presso Bergamo - dicono gli altri - chiamata Pretoria. Ivi si nascose in alcune boscaglie, ma fu ripreso dagli sgherri dell'imperatore, i quali lo caricarono di catene e lo trassero innanzi alla statua di Plotacio (Crotacio), per sacrificarvi agli idoli, o per esservi ucciso. Qui giunto, Alessandro domandò dell'acqua, si lavò le mani, pregò ardentemente Iddio, consegnò nelle sue mani lo spirito e offerse il collo al carnefice, che lo decapitò. Era il 26 agosto 298 (ma c'è anche chi ipotizza un'altra data, di poco anteriore o posteriore).

Nei dì seguenti, Grata, figlia di Lupo, trovò il suo corpo, intorno al quale, e dalle gocce di sangue, erano spuntati candidi gigli: lo fece raccogliere e devotamente seppellire fuori della città in un piccolo orto.

Al di là della veridicità e dell'esattezza storica di alcuni particolari, la connotazione specifica di S. Alessandro è quella di aver introdotto la fede cristiana in Bergamo, connotazione che costituisce la ragione della sua scelta a patrono della città e del territorio. Ed è certo che il culto per questo martire si diffuse presto nella nostra diocesi: lo dimostrano le numerose chiese a lui dedicate, a principiare da quella fatta erigere nel 585 dal re longobardo Autari a Fara Autarena (oggi Fara d'Adda).

Il sangue sparso da Alessandro fu veramente, per la terra di Bergamo, "seme di cristiani", ed a lui e alla sua gloriosa testimonianza si riferiscono da allora i bergamaschi come a modello di coraggio e coerenza di fede.

Il B. Papa Giovanni XXIII era particolarmente devoto a S. Alessandro. Mons. Angelo Roncalli partecipava volentieri – quando poteva – alle solenni celebrazioni in cattedrale in onore del suo patrono. A conferma di ciò, basti citare le note del diario del papa buono, quando era delegato apostolico in Turchia e Grecia, in data 26 agosto 1939:

Bella festa di S. Alessandro. L'ho passata a Bergamo invitatovi da monsignor Bernareggi con molta mia consolazione, dopo 12 anni dacché non vi assistevo più. Intervenni in abito prelatizio, e poi in piviale e mitra d'oro, in cornu epistolae. Tutto riuscì molto bene e perfetto: bello anche il discorso del prof. Vismara del Seminario; musica dei chierici eccellente; tutto con grande pace e letizia spirituale. Fu un tuffo piacevole nelle care memorie della mia giovinezza, e fra tante conoscenze amatissime, innanzi all'urna del Santo Patrono, per me sempre palpitante di vita.

by Dit

Testimonianza cronologica e topografica
dei luoghi di culto dedicati a S. Alessandro

(a cura di Vincenzo Marchetti)

Anno               Località                                             Note

 

585      P          FARA GERA D'ADDA                      Ora in Diocesi di Milano

774      D         BERGAMO                                        Antica cattedrale abbattuta nel 1561

830      D         TRESCORE

856      P          PALADINA

856                  MELETTO                                         Località ignota

1080    P          PREZZATE (Ambivere)

1133    P          BERGAMO

S. Alessandro in Colonna

1155    P          CAPRIATE

1174    R         GORLE

1180                CERETE

1183    P          BERGAMO

S. Alessandro della Croce

1187    P          LEPRENO

1211    S          BERGAMO S. Alessandro de Curte Murgula, detta anche S. Alessandro in captura. (attuale chiesa dei Cappuccini in Borgo Palazzo)        

1260    P          CASTIONE

1260    P          GRASSOBBIO

1260    P          SORISOLE

1307                CHIUDUNO

1308                BERGAMO - Daste

1360    S          CANZANICA (Viadanica)

1360    P          VILLONGO

1360    S          PADERNO (Seriate)

1360                COMENDUNO (Albino)

1360                LIMANIA (Filago)

1360    P          FENGO (Acquanegra - CR)               Ora in Diocesi di Cremona

1575    P          CORTENUOVA

1575    P          PONTERANICA

1575    P          SPINO AL BREMBO (Zogno)

1575                ALBANO S. ALESSANDRO

1575                AVE (Ardesio)

1575                CLUSONE

1575                COLOGNO AL SERIO

1575                CURNO

1575                ORIO AL SERIO

1575    S          SCANZOROSCIATE

1575                SOVERE

1596    S          GANDINO

1596    S          MONTE MARENZO

1622    P          CAVERNAGO

1660    S          BARZESTO (Schilpario)

1689    P          BERGAMO - Cattedrale                    Già Cattedrale di S .Vincenzo

 

La cronologia è desunta dal testo della comunicazione di Vincenzo Marchetti sul tema "Per un censimento dei luoghi dedicati a S. Alessandro", in occasione del ciclo di incontri promossi per l'anno alessandrino dall'Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo.

L'anno indicato si riferisce ai documenti più antichi finora trovati attestanti l'esistenza delle singole chiese; esso non è pertanto necessariamente indice di maggiore antichità. Una P maiuscola posta dopo l'anno indica che la chiesa è parrocchiale.

Si è indicato con:

P          chiesa parrocchiale

S          chiesa succursale

D         chiesa attualmente distrutta

R         chiesa di cui restano ruderi inglobati in altri edifici

 

 

Note: 

Alessandro, vescovo, fu martirizzato sulla via Claudia, a venti miglia da Roma, sotto l'Imperatore Antonino. Superò il supplizio delle catene, dei bastoni, dell'eculeo, delle fiaccole ardenti, della lacerazione con uncini di ferro, delle fiere e delle fiamme della fornace, e solo a mezzo della spada conquistò la palma del martirio. Il suo corpo fu trasportato a Roma il 26 novembre da papa Damaso.

Alessandro, vescovo, santo, martire di Roma, papa Damaso in suo onore avrebbe costruito, al XX miglio della via Claudia, una "cryptam condignam". Nel 1053 sul luogo della sepoltura risultava una chiesa in suo onore. Papa Damaso, secondo quanto si credeva nel XVIII secolo, lo avrebbe fatto seppellire in S. Lorenzo fuori le mura.