IV.2     La Teoria dell'Evoluzione Biologica della specie umana

Diciamo subito che la Teoria dell'Evoluzione Biologica della specie umana non è Scienza galileiana. Essa pretende di andare molto al di là dei fatti accertati. Questi ci dicono che:

1)      la Terra esiste da circa cinque miliardi di anni;

2) gli organismi semplici cellulari risalgono a quasi tre miliardi e mezzo di anni;

3) gli organismi multicellulari esistono da circa settecento milioni di anni;

4) i vertebrati, da quattrocento milioni di anni;

5) i mammiferi, da duecento milioni di anni.

Si arriva cosi ai primati: settanta milioni di anni fa.

La famiglia ominoidea inizia con la scimmia primitiva Dryopithecus: circa venti milioni di anni fa. E si sdoppia in un ramo (Pongidoe), che porta agli scimpanzé, ai gorilla, agli orangutanghi.

E nell'altro ramo (Hominidae), che dovrebbe portare a noi, attraverso la sequenza Homo Habilis (età della pietra), Homo Erectus (età del fuoco), Homo Sapiens Neanderthalensis, fino all'Homo Sapiens, che porta a noi.

Questa catena ha però tanti anelli mancanti e ha bisogno di ricorrere a uno sviluppo miracoloso del cervello, occorso circa due milioni di anni fa.

Arrivati all'Homo Sapiens Neanderthalensis (centomila anni fa circa) con un cervello di volume superiore al nostro, la Teoria dell'Evoluzíone Biologica della specie umana ci dice che, quarantamila anni fa circa, l'Homo Sapiens Neanderthalensis si estingue in modo inspiegabile. E compare infine, in modo altrettanto inspiegabile, ventimila anni fa circa, l'Homo Sapiens Sapiens. Cioè noi.

Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili estinzioni, improvvise scomparse non è Scienza galileiana. Essa può, al massimo, essere un tentativo interessante per stabilire una correlazione temporale diretta tra osservazioni di fatti ovviamente non riproducibili, obiettivamente frammentari e necessariamente bisognosi di ulteriori repliche.

Nel paragrafo IV.3 discuteremo i tre livelli di credibilità scientifica. Ne anticipiamo i punti fondamentali al fine di capire a quale livello appartiene la Teoria dell'Evoluzione Biologica della specie umana.

Il primo livello è quello delle prove riproducibili: chi non credesse che la forza è proporzionale all'accelerazione potrebbe ripetere gli esperimenti di Galilei. Troverebbe sempre la stessa risposta.

Il secondo livello di credibilità si ha quando non è possibile studiare eventi riproducibili sotto controllo diretto. Vediamolo con un esempio. Nel Cosmo si osservano diversi tipi di Stelle. Introducendo un modello teorico, si possono interpretare quelle osservazioni in modo tale che un certo fenomeno stellare rappresenti l'esempio di come nasce una Stella; un altro fenomeno, di come muore. E così via. L ovvio che nessuno può dire: adesso ricomincio tutto daccapo, per verificare se è proprio vero che una Stella nasce così ed evolve come previsto. Se manca qualche anello nell'evoluzione stellare, l'unica possibilità è la ricerca di qualcosa nel grande laboratorio, cosmico su cui l'uomo mai potrà intervenire: il cielo.

Ma c'è di più. I modelli dell'evoluzione stellare potrebbero essere con elementi ancora da scoprire. Basta ricordare la scoperta delle Stelle pulsanti (pulsar). Prima della scoperta dei pulsar, nessuno avrebbe potuto sostenere che questo fosse un anello fondamentale nell'evoluzione stellare.

Nel cielo ci sono diversi esempi di Stelle che nascono e che muoiono. Osservando esempi identici di evoluzione stellare, è come se si ripetesse l'esperimento. Pur senza alcuna possibilità di intervento diretto, come già detto. 

Viene infine il terzo livello: quando una serie di fenomeni accade una sola volta. Sarebbe il caso dell'evoluzione della specie umana, se non ci fossero gli anelli mancanti e le altre difficoltà prima elencate.

L’evoluzione della specie umana non è ancora arrivata al terzo livello. Se lo fosse, potrebbe assurgere al secondo livello di credibilità scientifica se, qui sulla Terra, diverse volte - come avviene per i fenomeni stellari - fosse possibile osservare tutte quelle fasi evolutive da noi sintetizzate prima. Questo è ovviamente impossibile.

L’evoluzione della specie umana rimane quindi al di sotto del terzo livello di credibilità scientifica. Ma non è tutto. Infatti, nella sequenza evolutiva abbiamo già visto che ci sono anelli mancanti e fenomeni non capiti. Il terzo livello di credibilità scientifica appartiene a quei fenomeni che non hanno né anelli mancanti né punti misteriosi. Ecco perché la teoria che vuole l'uomo nello stesso albero genealogico della scimmia è al di sotto del più basso livello di credibilità scientifica. Insomma, non è Scienza galileiana quella che pretende di imporre verità prive di quel rigore che ha fatto nascere, con Galilei, la Scienza.

L’evoluzione della specie umana, se si andasse alla radice scientifica galileiana, per quanto se ne è finora capito, non dovrebbe essere altro che un capitolo dell'elettromagnetismo applicato. Come abbiamo detto più volte, i fenomeni elettromagnetici riproducibili rappresentano il capitolo più noto e meglio compreso delle leggi fisiche che reggono l'Universo macro e microscopico. Ebbene, questa straordinaria teoria, detta Elettrodinamica Quantistica, ha come padri fondatori Maxwell e Planck: due grandi scienziati credenti.

L’Elettrodinamica Quantistica, nonostante sia il massimo della costruzione scientifica odierna, non può né provare né negare l'esistenza di Dio. Come può un'applicazione, ancora tanto imperfetta e lacunosa, dell'elettromagnetismo - qual è la teoria dell'evoluzione umana - pretendere di negare l'esistenza di Dio? Eppure l'uomo della strada è convinto che Charles R. Darwin abbia dimostrato la nostra diretta discendenza dalle scimmie: per la cultura dominante non credere alla Teoria Evoluzionista della specie umana è atto di grave oscurantismo, paragonabile a ostinarsi nel credere che sia il Sole a girare intorno, con la Terra ferma al centro del mondo. èvero l'esatto contrario.

Gli oscurantisti sono coloro che pretendono di fare assurgere al rango di verità scientifica una teoria priva di una pur elementare struttura matematica e senza alcuna prova sperimentale di stampo galileiano.

Se l'uomo dei nostri tempi avesse una cultura veramente moderna, dovrebbe sapere che la teoria evoluzionistica non fa parte della Scienza galileiana. A essa mancano i due pilastri che hanno permesso la grande svolta del milleseicento: la riproducibilità e il rigore. Insomma, mettere in discussione l'esistenza di Dio, sulla base di quanto gli evoluzionisti hanno fino a oggi scoperto, non ha nulla a che fare con la Scienza. Con l'oscurantismo moderno, sì.

3) I tre livelli di credibilità scientifica

4) Conclusioni sull'evoluzione biologica della specie umana

5) Evoluzione culturale e le sue radici

6) È come se il nostro cervello fosse programmato. Ma non basta

7) Quando l'evoluzione biologica diventa mistificazione culturale

8) Che cos'è per la Scienza l'evoluzione biologica


L'enciclica "Fides et Ratio" del Santo Padre Giovanni Paolo II

Fides et Ratio (14 Settembre 1998)
[Arabo, Francese, Inglese, Italiano, Latino, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]