Sono una guerriera...
Non ho passato ne' futuro.
Vivo nei boschi e mi nutro di essi. Respiro la loro aria e bevo della loro acqua.
I miei compagni sono un falco, trovato morente nella fitta boscaglia, e uno stallone nero, posta in gioco di un cruento duello. Il tempo non incombe su di me, ne' sui miei amici. Noi non abbiamo eta'.
Il falco e' sempre sulla mia spalla, ed io sono diventata LadyHawke.
Non so chi fossi prima, i miei ricordi si fermano li', con il falco. E' successo qualcosa che io ora non so. Qualcosa o qualcuno ha provveduto a cancellare ogni traccia del mio passato. Lontane reminescenze ogni tanto riaffiorano, ma solo nei miei sogni. Poi mi sveglio, apro gli occhi... vedo falco.... li', vicino a me. Sempre. E so chi sono. Non voglio essere nient'altro. LadyHawke, la cacciatrice, la guerriera solitaria. E vago, vago per i boschi sul mio cavallo, con il mio falco.
E' il tramonto... smonto da cavallo. La terra e' umida... fa' freddo. Io non lo sento. No, la signora dei boschi non ha freddo. Ma i lupi possono essere una grossa seccatura. E allora accendo un fuoco... Libero Deus dal fastidio delle briglie e della sella. L'erba e' fresca e lui non dovrebbe aver problemi per la cena... già, lui no. Stasera non ne ho neanche io. Oggi la caccia è andata a buon fine. Un grosso cervo delle paludi dovrebbe sfamarci per qualche giorno...
Le fronde cantano.. cantano di ricordi lontani, ricordi che il bosco ha inghiottito per non farli tornare piu'... e sono la mia ninnananna, ogni notte.
Ma non questa. Non oggi.
Mi sdraio accanto al fuoco. La carne cuoce... ed io aspetto. Falco aspetta. Il mio commensale... sorrido.
E ad un tratto lo sento.
Sento un fruscio. Osservo Falco. E' lui a segnalarmi i pericoli. Ma lui e' immobile, lo sguardo fisso verso il buio, li' da dove proviene il fruscio. Mi alzo... avanzo lenta. E lo vedo.
Un vecchio, un vecchio cieco attirato dall' odore di cibo... trema...
Sono davanti a lui.
"Vecchio, vieni. C'e' carne a sufficienza. Vieni."
Lo porto davanti al fuoco, sotto lo sguardo vigile di Falco e Deus.
Il vecchio si siede.
Strappo un pezzo di carne. Glielo porgo.
Mi sembra di riconoscerlo... c'e' qualcosa di familiare in lui... non so.
E il vecchio mangia. E beve. E mangia ancora. Mangia con avidità.
E' molto che non tocca cibo. Non dev'essere facile sopravvivere nel gelido bosco x un vecchio cieco.
" Dimmi di te vecchio. Chi sei?"
Il vecchio rivolge i suoi occhi vitrei nella mia direzione... Sono freddi. Non mi vede, non puo'... eppure mi mette i brividi.
"Signora" mi dice "io sono solo un povero vecchio... Ma una volta ero al servizio di un uomo... un uomo molto potente"
Un uomo molto potente? Che sia...
"Vecchio, continua..."
E il vecchio procede... mi racconta della sua vita. Era un menesrtello, un cantore... "io ne ho viste tante... non sono sempre stato cieco..."
Ad un tratto capisco. E' lui, il cantore al servizio di Lord Siedgaroth.
Eppure anche io, tempo fa, ero stata li', tra quegli invitati... Ma lui questo non lo sa.... Non lo ricorda... il tempo non era stato misericordiso con lui, non come con me.
"Vecchio, raccontami di quella cena.... te ne ricordi, non e' vero? Dimmi di quel giorno... "
E il vecchio continua con la sua storia... ed io lo ascolto per tutta la notte...
e i ricordi si fanno strada nella mia mente... ricordi lontani, accantonati... che ora tornavano in superfice. Il mio cuore si stringeva...
La signora dei boschi stava ricordando....