Ricorre in questo mese di novembre l' anniversario dell' omicidio Kennedy. Per tutti questi anni si sono avvicendate ipotesi, congetture, dichiarazioni, smentite. Permane un'unica versione ufficiale che non convince più nessuno.
Oggi però il quadro comincia a delinearsi con più chiarezza grazie all'infaticabile lavoro di centinaia di uomini e donne che non hanno paura, perché sono libere.
E' come se il nostro pianeta fosse stato finora coperto da un telone nero per quasi tutta la sua interezza e qualcuno, stufo del buio, si fosse preso la briga di sollevarne un lembo per scoprire come si può vivere senza, anche se la maggior parte dei concittadini insistono nel dire che è meglio coprirsi.
Il malessere però comincia a diffondersi e a quel primo temerario ne seguono altri e altri ancora
fino a quando non giunge il tempo per cui non solo si comincia a vedere la luce, ma si scopre
anche chi regge il telone e perché si dà tanto da fare affinché tutti gli altri rimangano al buio.
Un complotto ordito dalle forze più potenti del pianeta coalizzate affinché uomini come i fratelli Kennedy e Martin Luther King non potessero diffondere la speranza e il coraggio di liberarsi per sempre da quel telo nero.
Personaggi che vogliono la guerra e che la programmano a tavolino per fini di lucro e di controllo, perché la gente intimorita si rivolga ancora a loro chiedendo di proteggerli da quelle tragedie che loro stessi provocano. Una catena di sottomissione e dipendenza che si può gestire solo fino a quando ci si riparerà sotto quel manto, rifugio e prigione.
La vita di molti uomini é stata sacrificata perché ci si liberasse, ma in fondo il manto a modo suo è sufficientemente comodo e caldo, sì, certo, la luce del sole sarebbe ancora più calda e il cielo un tetto ancora più grande, ma costano molta fatica e sacrificio e privazione e tanta fede.
Perché scomodarsi tanto.
Fino a quando questo sarà il modo di pensare degli abitanti del pianeta Terra, molti altri uomini verranno ammazzati e il loro sacrificio sarà stato vano.
Anna Petrozzi
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