Forse non è eticamente molto corretto dedicare la copertina al proprio direttore.
Tuttavia, data la particolarità della sua esperienza e l’altissima richiesta sia da
parte dei lettori sia da parte di coloro che, avendolo incontrato, ne vogliono sapere di
più, abbiamo colto l’occasione del decimo anniversario della sua stigmatizzazione
per presentarlo.
Giorgio Bongiovanni è un personaggio piuttosto complesso, ma la sua opera pubblica in
Italia, come nel mondo, è senz’altro la miglior chiave di interpretazione sia per
chi si ritiene credente sia per chi si è interessato al suo caso perché coinvolto nelle
stesse lotte in difesa del valore della vita. Non importano infatti credo e colore
politico se il fine è comunque universalmente positivo.
I fatti della cronaca sono tali da richiedere questa unione, anche perché chi trama
affinché lo stato delle cose rimanga tale è riuscito perfettamente a lasciar da parte le
divergenze di forma e a far coincidere solo ed esclusivamente gli interessi comuni. Ne
sono una prova lampante gli eventi di Mosca per cui tutti dall’America all’
Europa pretendono di farci credere che nessuno si era accorto di niente.
Questa metodologia della manipolazione si estende molto più di quanto non crediamo alla
nostra vita quotidiana, entra nelle nostre case con l’abominevole legge dei trapianti
di cui si parla poco o niente, e si allarga nei nostri parchi con la barbara pratica della
caccia, il tutto però deve apparire distaccato dalla nostra vita quotidiana. Allo stesso
modo si comportano le religioni con i vari messaggi mariani mantenuti celati e per le
scoperte archeologiche e scientifiche che potrebbero minare la stabilità del loro potere.
Non vi è più tempo da trascorrere in disquisizioni di sorta, è giunto il momento di
agire e di rendere concreto il proprio pensiero senza disperdersi nelle infinite
frammentazioni di cui è stato riempito il nostro tempo esattamente affinché ci fosse
dispersione, separazione, e manchevolezza di pensiero.
Auguriamo al nostro direttore, a tutti coloro che si adoperano per una causa giusta e a
noi stessi un buon lavoro.
Per la redazione
Anna Petrozzi
Nonsiamosoli Video
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