Vorrei aprire questo numero con un sincero ringraziamento ai sostenitori della nostra rivista grazie ai quali siamo riusciti a ritornare in edicola.
Negli ultimi mesi l'opinione pubblica mondiale è allarmata a causa di una guerra, quella dei Balcani, che offre quotidianamente immagini crude e raccapriccianti. La stampa italiana, fortemente condizionata dalla propaganda a favore della NATO, riporta le notizie profondamente contraddittorie di un conflitto che funge da paravento agli interessi economici della politica statunitense.
Allo stesso modo condanniamo la feroce dittatura del presidente serbo Milosevic.
Questa è la conclusione alla quale sono giunto in seguito ad una profonda analisi storico - politica degli innumerevoli "misteri" che circondano la guerra e che pochi "eretici" dell'informazione hanno il coraggio di denunciare.
Tra questi citiamo Michele Santoro, conduttore del programma Moby Dick, Ennio Remondino, corrispondente della Rai in Jugoslavia, Vittorio Feltri, direttore del Borghese a alcuni suoi collaboratori, Claudio Fracassi di Avvenimenti o Giulietto Chiesa, corrispondente de La Stampa a Mosca. Le voci "fuori coro" di chi ha denunciato a mezzo stampa l'inganno della NATO informano anche del reale pericolo che potrebbe correre l'intera umanità se qualcosa sfuggisse al controllo dei servizi segreti statunitensi.
E' a questo punto che entra in gioco la Russia dalla quale, come è riportato nell'ormai famoso "Segreto di Fatima", dipenderà l'instaurazione di un regime di pace o di guerra nel mondo.
Nel 1917, proprio di fronte alla quercia dove io stesso ho ricevuto le stimmate, la Madonna apparve a tre pastorelli e annunciò il pericolo di un terzo conflitto mondiale
"nella seconda metà del secolo XX": la guerra nei Balcani potrebbe essere quindi l'inizio dell'adempimento di tale profezia.
E' per questo motivo che abbiamo ritenuto opportuno riproporre l'articolo "Prigioniera della disubbidienza" con il quale invitiamo tutti a riscoprire nei valori spirituali una via d'uscita ai gravi problemi partoriti da un sistema basato sul potere economico e militare.
Siamo tutti vittime di un regime dittatoriale occulto, mascherato da democrazia, che decide le sorti di ogni cittadino dandogli l'illusione di essere libero; siamo tutti testimoni del fallimento di ogni ideale politico, soffocato dal desiderio di supremazia economica che governa il mondo. Di fronte a questo assurdo scenario politico mi sento solo di augurare un futuro di giustizia, pace e amore agli uomini di buona volontà.

GIORGIO BONGIOVANNI.

 

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