Il vento di Seattle spira ancora forte, carico di promesse e di buoni auspici. L’anno 2000 si apre all’insegna di un’importante vittoria di tutti coloro che non sono disposti a farsi gestire la vita da chi bada soltanto ai propri interessi. Infatti, dopo mesi di agguerrite proteste e campagne di informazione, una associazione di agricoltori americani, appoggiata da tutto il mondo ecologico, ha sporto denuncia contro la Monsanto, la maggior produttrice di prodotti transgenici, per aver disatteso promesse sulla sicurezza ambientale e sanitaria dei suoi prodotti e di conseguenza sulla loro vendibilità.
In Italia, un recente sondaggio ha dimostrato la notevole perplessità e preoccupazione della gente, in particolare per la carenza di informazione su cosa in realtà acquistiamo e mangiamo. Infatti non solo la gran parte dei cibi di cui ci nutriamo abitualmente è trattata e non conserva quasi nulla delle sue proprietà originarie, ma viene distribuita da grosse multinazionali che dietro alla pubblicità casalinga nascondono il maltrattamento e lo sfruttamento dei più poveri e la compartecipazione con aziende produttrici di armi rendendoci inconsapevoli complici della sofferenza di intere popolazioni.
L’informazione, si sa, è diventata la nostra unica finestra su questo mondo così veloce, tanto da esserne diventati dipendenti. Chi di questo potere abusa ha sempre fatto in modo di condizionare le nostre scelte, questioni di vita e di morte comprese.
Siamo tornati ancora una volta a parlare di trapianti per il vergognoso silenzio che circonda la nuova legge, che dopo tanto clamore e tanta indecente confusione ha lasciato gli italiani nell’incertezza, rendendoli volubili, indifesi e non tutelati.
Questo lento processo di massificazione e di condizionamento comincia fin da quando siamo piccoli. I nostri figli sempre più spesso sono lasciati in preda ad immagini nocive per la loro crescita che inculcano loro falsi preconcetti di bello e brutto, eroe e perdente, vincitore e vinto rendendoli spesso aggressivi e prodotti di un’unica idea che annulla completamente la loro creatività e fantasia.
A tutto questo, però, c’è l’alternativa; esiste la possibilità di scegliere, di dimostrare il proprio disaccordo.
Se abbiamo a cuore la nostra alimentazione, come i diritti umani, se non ci convince l’informazione sui trapianti, se vogliamo che i nostri figli comincino sin da adesso a ragionare con la propria testa, cerchiamo la diversità, quella stessa che ci rende individui unici, eterni ed irripetibili.
Esiste l’alimentazione biologica, nostrana, che proviene dalla nostra terra, così bella e ricca. Esiste il consumo responsabile che permette ad ognuno di noi di sapere chi veramente produce quello che ci mettiamo nel piatto. Esiste una mostra annuale di illustrazione per l’infanzia, meravigliosa pinacoteca di creatività. Esistono associazioni che ci indicano come tutelarci. Soprattutto esistono migliaia di cause da abbracciare per rendere questo pianeta come lo vogliono tutti gli uomini e le donne di coscienza.
E’ un nostro dovere; è una nostra responsabilità!

GIORGIO BONGIOVANNI

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