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Dobbiamo immaginare lessere umano come una complessità
quadripartita costituita dal corpo fisico, dalla struttura eterica o vitale,
dallorganismo astrale o del desiderio e dallIo o corpo mentale; caratterizzati
dalla fisicità, dalla vitalità, dallistintività e dallautocoscienza.
Lidea più diffusa è che il cibo nutra il corpo fisico, non a caso la frase
luomo è ciò che mangia è attribuita a Ludwig Feuerbach ritenuto il
padre del pensiero materialista moderno.
Se si considera la componente plastico-minerale dellorganismo, nonché le cellule
nervose del cervello, lelemento nutritivo fondamentale è caratterizzato dalle
sostanze minerali e dallenergia cosmica (la luce solare è essenziale per la
costituzione del sistema osseo). Luomo però non può vivere solamente di minerali e
raggi cosmici.
Il corpo eterico o vitale (definito Prana in India e Ki in Giappone), presiede allo
sviluppo di ogni essere vivente, esso elabora continuamente le energie che influenzano gli
organi fisici nella formazione e trasformazione chimica delle sostanze alimentari.
Se la nostra nutrizione non fosse composta da elementi viventi (non solo del regno
vegetale, ma anche enzimi, batteri, bacilli ecc.) la continua creazione di nuove cellule
cesserebbe.
Il corpo astrale chiamato anche anima, inconscio, psiche; che presiede ai desideri e alle
sensazioni, influenza sia la vitalità che la coscienza. Nelluomo, contrariamente
agli animali, listintività si è modificata in sensibilità, in estetica,
diventando portatrice di sentimenti, passioni, gioie e dolori.
Sotto il profilo alimentare, il corpo istintivo influenza con le sue scansioni la
struttura vitale ed il ritmo circolatorio e respiratorio ne sono i suoi testimoni più
eclatanti. Contemporaneamente esso è artefice dellinflusso sulla coscienza,
determinando il gradimento o meno del cibo per ragioni affettive od emotive, oltre che per
il sapore e laroma. Leccesso o il difetto di sentimenti in contrasto fra di
loro può portare prima o poi alla malattia.
E lIo umano od organismo mentale, il protagonista del pensiero individuale,
definibile anche il corpo dellauto coscienza che determina la differenza
sostanziale tra lessere fisico umano ed il regno minerale, tra la vitalità
delluomo ed il regno vegetale e rende manifesta la differenza tra lanima umana
e lanimale.
La consapevolezza di essere artefici di liberi pensieri definenti la realtà, sia
materiale che spirituale, ci induce ad elaborare unalimentazione mondata da elementi
rigidi od ideologici, ma costituita volta per volta da componenti dinamici e prescindente
dalle normali storture quotidiane derivanti da ataviche sudditanze.
Se effettivamente conosciamo lesistenza di questi quattro corpi, nondimeno dovremmo
avvertire il modo ideale di nutrirli adeguatamente con il cibo quotidianamente ingerito.
Gli alimenti che noi mangiamo costituiscono i materiali grezzi della nutrizione, in quanto
così introdotti non sono utilizzabili dallorganismo, poiché devono dapprima
seguire un processo di disintegrazione, di raffinamento e di unificazione al quale è
stato dato il nome di digestione.
Con lalimentazione luomo assume elementi organici ed inorganici che la natura
generosamente e sapientemente gli offre, ed una volta elaborati, andranno a costituire il
presupposto fisico-vitale affinché le caratteristiche animiche e la stessa più intima
impronta personale possano armonicamente manifestarsi nella quotidianità. Si comprende in
tale senso come lelemento nutrizionale sia un fattore estremamente importante nella
vita dellessere umano, contribuendo a costituire il primo elemento di ogni azione
curativa. E difficile prendere, sufficientemente, coscienza di come apporti anche
minimi di talune sostanze possano altresì promuovere processi patologici e per altri
versi ricondurre lindividuo verso uno stato di salute.
La digestione, lassimilazione e lutilizzazione degli alimenti è un
procedimento straordinario che sfugge quasi completamente al nostro controllo ed alla
nostra indagine, tale svolgimento obbedisce ad una saggezza antica che desta ammirazione e
meraviglia oltre che rispetto e devozione, tanto nella persona più semplice quanto
nelluomo di scienza.
Il cibo assunto giornalmente dalluomo, è un modello alimentare specifico per la
propria specie, sviluppatosi lungo i milioni di anni di evoluzione biologica che
lessere umano ha trascorso in questo pianeta.
Esso è costituito da sostanze biochimiche, proprio come il nostro corpo, e sono queste
sostanze che noi assimiliamo che influenzano lequilibrio stesso, relativo al sistema
linfatico allinterno dellorganismo costituito. Le ghiandole, a loro volta,
originano gli istinti naturali della mente, tramite uno stimolo del sistema nervoso e del
cervello. Quando questi impulsi non sono controllati, il pensiero è disturbato e per
mantenere la calma ed il controllo mentale è consigliabile assumere cibo
senziente utile e benefico, cioè, allintelletto ed al corpo.
Siamo abituati a considerare il cibo come necessità per il nostro corpo fisico traducendo
tutto in kilocalorie, ma sono, queste, adeguate a nutrire anima e coscienza? Sappiamo in
maniera appropriata leggere nel grande libro della natura, traendone glinsegnamenti
più opportuni ed essenziali?
Lalimentazione è il tema che assilla lumanità, motivo di primaria importanza
su cui vi è stata elaborata la più sconclusionata letteratura ed i mezzi di divulgazione
culturale hanno contribuito a divulgare questa capitale disciplina alimentare,
suggestionandoci con propagande speculative, idonee solamente a travagliare
lautogestione della nostra salute.
Come in tutti i campi della scienza, in genere, si può dire che quanto attiene alla vita,
per una tergiversazione evolutiva del sistema economico-sociale, è stato alterato nei
suoi valori. Il grande boom economico, sprezzante- nei confronti- delle leggi e necessità
fisiologiche dellorganismo umano, impostando una falsa e suggestiva informazione,
tendente solo ad alimentare il suo processo industriale, ha influenzato
capziosamente il pensiero umano. Con tale condizionamento lindividuo ha abbandonato
il concetto dei suoi valori sensitivi, noncurante ed ignaro, rassicurato
dalletichetta che porta scritto: confezionato in conformità alle norme di
legge(ma quale legge?). Luomo della strada, già vittima dellinconscia
suggestione degenerativa e psichica, ritiene utile, se non necessario ed indispensabile
quanto gli viene indiscriminatamente proposto ed offerto.
La cecità prodotta dalla speciosa quanto allettante presentazione dellelaborato,
ossia del prodotto della tecnologia scientifica moderna, coinvolge lignaro
consumatore, il quale inconsciamente si trasforma in sostenitore di quelle forze o poteri
che immancabilmente lo conducono allautodistruzione in nome del vile denaro. Senza
dimenticare poi le elaborazioni e miscelazioni subite dai vari alimenti per essere offerti
al mercato. Oltre alle esigenze di conservazione, per cui diviene dobbligo
ladditivo preservante per rendere il cibo più appetibile, non si lesina
laggiunta delle sostanze coloranti di ordine inorganico, orgoglio di quella scienza
chimica a cui maggiormente si può imputare la responsabilità del processo degenerativo
del genere umano.
Possiamo considerare il cibo inadeguato, causa dei mali dellumanità?
Pensiamo a coloro che ancora danno valore alla salute del proprio organismo e che per
mancanza di notizie serie ed adeguate stanno vagando nei meandri di una scienza che con
una sapiente ignoranza pretende di vantare il diritto e la supremazia nella salvaguardia
della salute pubblica.
Lessere umano per accidia e pedissequità tende ad allontanarsi dai principi che
governano lUniverso e la Natura, originando in se stesso i presupposti della
malattia anche se la legge naturale, comunque sempre benevola, cerca di ripristinare
nellorganismo lequilibrio iniziale.
Non dimentichiamo che è la nostra visione del mondo a permetterci di vivere in
equilibrio. Un atteggiamento del pensiero che si autonega come fenomeno immateriale è
preconcetto, egoistico, negativo e non porterà mai ad una autentica qualità di vita,
qualsiasi sia la tecnica, cultura od investimento intellettuale.
Luomo avveduto può, se vuole, con mezzi molto semplici: come uno stile di vita
morigerato, unalimentazione sobria ed un approccio naturale alla terapia, ritrovare
il perduto rapporto con la natura ed il cosmo, in cui vige infinita e lodevole saggezza. |
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