TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

I manoscritti del Mar Morto - II°parte

Di Monica Centofante

 

 

La lotta per l’accesso ai materiali di Qumran fu indubbiamente lunga e difficile. Nel 1967 il governo giordano autorizzò un’équipe internazionale a conservare il monopolio di studio degli scritti qumranici a patto che questa si preponesse alla loro pubblicazione. Anche se ufficialmente l’équipe dipendeva dalla Soprintendenza alle antichità della Giordania, di fatto operava sotto la direzione di padre Roland de Vaux, un domenicano la cui preparazione dottrinale comprendeva lo studio dell’arabo e dell’aramaico. Chi lo ha conosciuto parla di lui come di un uomo che nascondeva dietro una personalità affascinante e carismatica un carattere crudele, intriso di antisemitismo e fanatismo. De Vaux e i pochi “eletti” ai quali era permesso l’accesso alla scrollery (una sala nella quale erano custoditi i frammenti dei rotoli), si arrogarono presto potere e prestigio arrivando addirittura a lasciare in eredità il materiale ricevuto in affidamento. Il team internazionale, formato da quattro cattolici (tra i quali padre de Vaux), tre protestanti, un anglicano e uno studioso ateo (John M. Allegro), riteneva inoltre di essere l’unico gruppo in grado di fornire una corretta interpretazione dei manoscritti declassificando automaticamente l’eventuale studio di altri esperti e conquistando il monopolio assoluto in materia. “De Vaux voleva evitare, per quanto era possibile, di mettere in imbarazzo la Chiesa e parte del materiale rinvenuto a Qumran era giudicato in grado di provocare proprio un tale imbarazzo”. In ragione di questo i tempi di pubblicazione delle tavole si allungarono interminabilmente, nonostante le coraggiose proteste di alcuni membri “rivoluzionari” della stessa commissione. Primo fra tutti il rappresentante della Gran Bretagna John M. Allegro, l’unico componente del gruppo che si era guadagnato fama di esperto prima di procedere allo studio dei rotoli. Fu allontanato dall’équipe a causa delle sue continue pressioni affinché i documenti venissero pubblicati e perché ebbe “l’ardire” di fornire interpretazioni differenti da quelle degli altri membri. “Negli ultimi anni della sua vita Allegro dichiarò più volte che i suoi colleghi avevano occultato molto materiale importante e controverso, o almeno ne avevano ritardato la pubblicazione. Un altro studioso imparziale che si occupò in seguito di questi studi riferisce che negli anni Sessanta ricevette istruzione di ‘andare piano’, di procedere con molta calma ‘così i matti si stufano e se ne vanno’. […] In una lettera a John Allegro, datata 13 dicembre 1955, Strugnell scriveva che si era proceduto all’acquisto di materiale proveniente dalla grotta 4 per un valore di tremila sterline (i fondi provenivano dal Vaticano) e che l’identificazione dei testi era avvenuta in un solo pomeriggio. Per effettuare la riproduzione fotografica di tutto il materiale, aggiungeva, sarebbe bastata una settimana”. La rivista Biblical Archaeology Review ha parlato dell’équipe internazionale come di un gruppo governato da “convenzioni, tradizione, collegialità e inerzia. […] gli affiliati tengono strette in mano le caramelline […] e le distribuiscono una alla volta. Questo dà loro prestigio, potere accademico e una meravigliosa sensazione di onnipotenza. Perché dunque dovrebbero rinunciarvi?”. Altri studiosi hanno in seguito nutrito sospetti nei confronti del lavoro dell’équipe internazionale ma l’unico che riuscì a minarne il potere fu Robert Eisenman, professore di Storia delle Religioni Mediorientali e direttore del Dipartimento di studi Religiosi della California State University. Nella primavera del 1986 Eisenman si recò insieme allo studioso britannico Philip Davies da uno degli intermediari “del Dipartimento (ora l’ “Authority”) delle Antichità e del tema internazionale e del Curatore dei Rotoli presso l’Israel Museum. Essi ricevettero una risposta decisa: ‘Non vedrete mai i Rotoli, finché vivrete’ “. Cinque anni più tardi il contenuto dei manoscritti divenne di dominio pubblico.

I MANOSCRITTI

Perché sono così importanti i Papiri di Qumran?
Gli studiosi e la maggior parte delle persone sono solite dare ai testi biblici un valore quasi mitologico e a non collocarli in un preciso contesto storico. E’ vero che i Vangeli stessi non forniscono gli elementi adatti a ricostruire le circostanze sociali, religiose, culturali e politiche dell’epoca in cui visse Gesù e che lo stesso vale per tutti gli altri personaggi biblici, ma si tratta comunque di documenti dei quali è garantita l’autenticità. Una autenticità che costituisce l’elemento essenziale nella seria ricostruzione dei fatti. Partendo da questo presupposto, gli studiosi avranno il compito di colmare il vuoto storico nel quale si muovono le Sacre Scritture e per farlo dovranno cercare di acquisire quante più notizie è dato loro di ottenere attraverso la consultazione e lo studio del maggior numero di documenti. L’utilizzazione di più materiale permette infatti di ampliare le proprie conoscenze di un determinato periodo storico e ciò risulta essere più facile se le testimonianze sono di “prima mano”, non hanno cioè subìto l’influenza di intermediari, copisti ecc…
Da quì è nata l’esigenza di alcuni studiosi, in primo luogo il professor Eisenman, di pretendere la pubblicazione dei testi qumranici, che hanno un primario interesse storico. I numerosi frammenti rinvenuti nella quarta grotta, per intenderci, forniscono un quadro decisamente più completo della figura di Noè, così come era vista dagli autori dei manoscritti. Ne è un chiaro esempio il frammento che descrive la nascita di questa importante figura biblica. Mentre nella Genesi è solo accennata, “Lamec, all’età di 182 anni, ebbe un figlio, che chiamò Noè, dicendo: ‘Egli ci consolerà nel nostro lavoro e nella fatica delle nostre mani, in questa terra maledetta dal Signore’.” (Gen. 5, 28-29), nei manoscritti è arricchita di particolari quali il momento della nascita o addirittura il peso del bambino:
“Frammento 1
(Quando) è nato, essi si oscureranno tutti insieme … egli è nato nella notte ed esce Perfet[to …[con] un peso di trecentocinq[uanta] Shekel (circa 4,5 chilogrammi) … egli dorme fino alla divisione dei giorni … durante il giorno fino al completamento di anni … una porzione è stata messa da parte per lui, non … anni ...”
Il testo prosegue:
“Frammento 2 Colonna I
… sarà … [ I s]anti ricord[erano … ] lu[ci] gli saranno rivelate … essi gli insegne[ranno] ogni cosa che … umana [Sa]pienza, e ogni uo[mo] saggio … nelle terre (?), ed egli sarà grande … umanità sarà percossa, e fino a … … egli rivelerà i misteri come gli Angeli Altissimi … e con la Comprensione dei Misteri di … e anche … nella polvere … il mistero [as]cende porzioni…
Frammento 2 Colonna II
Da … egli fece … di cui siete spaventati per tutto … il suo abbigliamento alla fine nei vostri magazzini (?). io rinforzerò la sua Bontà … ed egli non morirà nei giorni dell’Empietà, e la sapienza della Tua Bocca avanzerà. Colui che si oppone a Te riceverà la morte. Si scriveranno le parole di Dio in un libro che non si consumerà, me le mie parole tu le adornerai. Nel tempo dell’Empio, ti conoscerà per sempre, un uomo tra i suoi servi…
Frammento 3 Colonna I
della mano, due … esso lasciato un segno da … orzo [e] lenticchie su … e piccoli segni sulla sua coscia … [Dopo du]e anni sarà in grado di distinguere una cosa dall’altra … nella sua giovinezza sarà … tutto di loro … [come un uo]mo che non sa nul[la, fino] al tempo in cui avrà conosciuto i Tre Libri. [Al]lora diverrà saggio e prud[ente …] una visione verrà su di lui mentre (sarà) sulle sue ginocchia (in preghiera). E con suo padre e i suoi proge[nit]ori … vita e vecchiaia; acquisirà [lett: con lui saranno] consiglio e prudenza, [e] conoscerà i segreti dell’umanità. La sua Conoscenza si estenderà a tutti i popoli, e conoscerà i segreti di tutti i viventi. [E tu]tti i loro piani contro di lui resteranno infruttuosi, e l’eredità spirituale per tutti i viventi si accrescerà. [e tutti] i suoi [pi]ani [avranno successo], poiché egli è l’Eletto di Dio. La sua nascita e lo Spirito del suo fiato … [e] suoi [pi]ani resteranno per sempre … che … pian[o …]”.
Come possiamo notare anche da questo frammento, nella letteratura qumranica il concetto di “Perfezione”, qualunque sia il suo reale significato, sembra rivestire una particolare importanza. Nel testo in questione Noè è “nato perfetto” e a causa di questo viene presentato circonciso dalla nascita. Di perfezione si parla di frequente anche nel Nuovo Testamento, ne è un esempio il Sermone della Montagna, spesso in associazione alla parola “Via”: “Perfetto della Via”, “Perfezione della Via”, “Perfezione della Santità” (vedi anche Paolo, Cor 7, 1) ecc…
Alla fine del frammento 2 Noè è ritratto come un sapiente in grado di comprendere i segreti misteri degli “Angeli Celesti” e “di tutti i viventi” e questa enfasi sui “misteri” è riscontrabile anche in Paolo che in 2 Corinti 12,1 parla delle sue “visioni” e delle “rivelazioni del Signore”. Interessanti le rivelazioni sulle caratteristiche fisiche del soggetto e la sua identificazione ne “l’Eletto di Dio”, termine che viene utilizzato anche nel Documento di Damasco in riferimento ai “figli di Sadoc” (IV, 3s). E’ presente anche nel Pesher di Abacuc che parla del “giudizio finale”, al quale parteciperà anche “l’Eletto di Dio”. Per quanto concerne i “tre libri”, questi potrebbero rappresentare la conoscenza mistica dell’epoca, i Misteri Celesti o degli Angeli.
E’ chiaro che l’analisi testuale di un determinato documento varia a seconda della sensibilità, dell’esperienza e della preparazione scientifica degli interpreti. Nel caso dei manoscritti di Qumran il lavoro è stato particolarmente complesso poiché i testi non si presentavano nella loro integrità ma suddivisi in numerosi frammenti. Solo in seguito ad una paziente ricostruzione è stato quindi possibile procedere alla loro interpretazione. Purtroppo le traduzioni peccano di imprecisione poiché molti frammenti si sono staccati dai rotoli e ora sono persi per sempre.
Gli stralci di testo che in questa sede proponiamo sono tratti dall’opera “Manoscritti segreti di Qumran” dei dottori Robert Eisenman e Michael Wise, professore associato di Aramaico del Dipartimento di Lingue e Civiltà del Medio Oriente, presso la University of Chicago, e autore di un libro sul Rotolo del Tempio. Gli autori affermano di essersi attenuti il più possibile fedeli agli originali e di non aver modificato la struttura delle frasi per ottenere una lettura più scorrevole. “Spesso l’ordine dei frammenti è arbitrario - dicono - ma rappresenta quanto in quelle circostanze pare la sequenza più logica. Talvolta non è neppure sicuro che tutti i frammenti appartengano veramente allo stesso testo. […] Ma noi non abbiamo ritenuto che questo fosse un motivo sufficiente per sospendere il lavoro”.

IL FIGLIO DI DIO (4Q246)
(grotta n. 4 - Rotolo n. 271)
(Tavola 4)

Presentiamo di seguito un documento messianico aramaico, in molto simile ai visionari racconti apocalittici. Le scelte stilistiche ricordano quelle adottate da Luca quando riporta le profezie di Gesù sulle disgrazie che porteranno alla distruzione di Gerusalemme (Lc 21, 20), o quelle di Daniele in riferimento alla “fine dei tempi”. Nel testo vi sono continui riferimenti all’avvento di un “Figlio di Dio” che diverrà un grande Re (un chiaro riferimento a Gesù) e particolare rilievo assume il concetto di giustizia (i termini “Giustizia” e “Verità” appaiono costantemente in tutto il corpo qumranico).
“Colonna I
(1) [il] re. E quando lo Spirito] venne per posarsi su di lui, egli cadde dinnazi al trono. (2) [Allora Daniele si levò e disse]: ‘O [r]e, perché sei così adirato: perché [digrigni] i denti? (3) [I]l g]rande [Dio] ti ha rivelato [ciò che sta per avvenire]. Tutto questo dovrà avvenire, fino all’eternità. (4) [Vi sarà violenza e gr]andi [Mali]. Oppressione verrà sulla terra. (5) (I) [Popoli faranno guerra], e (le) battaglie si moltiplicheranno tra le nazioni, (6) [fino a quando si leverà il Re del popolo di Dio. Egli diverrà] il Re di Siria e dell’[Eg]itto. (7) [Tutti i popoli lo serviranno], ed egli diverrà [gr]ande sulla terra. (8) [ … Tutti far]anno [pace], e tutti [lo] serviranno. (9) Egli verrà chiamato [figlio del Gr]ande [Dio]; dal suo nome verrà designato.

Colonna II
(1) Egli sarà chiamato il figlio di Dio; essi lo chiameranno figlio dell’Altissimo. Come le stelle cadenti (2) che tu hai visto, così sarà il loro regno. Essi regneranno per un certo periodo d’ann[i] sulla terra e schiacceranno tutti. Un popolo schiaccerà un altro popolo, e una nazione un’altra nazione. (4) fino a che il popolo di Dio si leverà e faccia fermare tutti con la spada. (5) Il suo regno sarà un Regno Eterno, ed egli sarà Giusto in tutte le sue Vie. Egli [giu]dicherà (6) la terra nella Giustizia, e tutti faranno la pace. La spada sparirà dalla terra, (7) e ogni nazione si inchinerà dinanzi a lui. In quanto al Grande Dio, con il Suo aiuto (8) egli farà guerra, ed Egli darà tutti i popoli in suo potere (lett. Mano); tutti (9) li sottoporrà a lui. Il suo dominio sarà un dominio Eterno, e tutte le regioni ([thwmy lett. Abissi)…”.
(I numeri tra parentesi corrispondono alle frasi della traslitterazione riportata in figura 1)

LIBRO ENOCHICO DEI GIGANTI (4Q532)

Dalla lettura dei Rotoli si percepisce il grande interesse degli autori per la figura di Enoc il quale, come apprendiamo dalla Genesi, non sarebbe morto ma assunto in cielo: “Enoc visse in tutto 365 anni, e camminò con Dio, poi non fu più veduto, perché Iddio lo prese” (Gn 5, 23-24). Molte sono le pubblicazioni che parlano di questo personaggio e negli stessi testi di Qumran troviamo almeno sei versioni del “Libro dei Giganti”, un’opera letteraria ampiamente diffusa nell’impero romano. Si pensava che i giganti fossero nati dall’unione dei Nefilim o Vigilanti (angeli caduti) con le figlie degli uomini: “In quel tempo vi erano i giganti sulla terra e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini, le quali generavano loro dei figli. Sono essi quegli eroi famosi fin dai tempi antichi. Il Signore, vedendo che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i pensieri concepiti nel loro cuore erano soltanto malvagi, si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo; e disse: ‘Sterminerò dalla faccia della terra l’uomo da me formato: uomini e animali, rettili e uccelli dell’aria, poiché mi pento di averli fatti”. (Gn, 6, 4-7)
Nei Papiri leggiamo:
“Frammenti 1-6 Colonna II
(2) … con carn[e] … (3) … tut[to] … i Nefili[m] … sarà … (4) essi si levavano … Pia Conoscenza … così che quando … (5) la terra … Potenti … (6) … erano fermamente decisi … E Io … (7) [Essi] saranno … dagli Ete[rni] Vigilanti … (8) [nella f]ine egli soccomberà e morirà. E … (9) … (10) chi … gli permise di ven[ire] … (11) Essi saranno … [dalla] terra fino al Ci[elo] … Signore dei Signori … tra … (12) sulla terra in mezzo a tutta la ca[rne] … in Cielo. E … (13) allora non … e gran[de] Conoscenza … (14) … e la forza sarà legata …”
(vedi traslitterazione figura 2)
Come accennato sopra, comunque, il vivo interesse dell’antica letteratura per la figura di Enoc sembra nascere, soprattutto, dalla sua assunzione in cielo e dalla particolare frase riportata nella Genesi che riguarda il suo “camminare con Dio”. Tutto questo aveva fatto di lui una persona misteriosa che possedeva “Conoscenza” in campo esoterico e scientifico e ciò è chiaramente espresso nel documento 4Q227 nel quale si parla dell’incontro del Patriarca con i “Vigilanti” o figli del Sole. Anche in questo testo è notevole il riferimento ai “Giusti”, un nome che sembra essere utilizzato per indicare i membri della comunità descritta nei Rotoli.
In questa sede il termine è associato alla conoscenza dei corpi celesti ed è interessante notare il parallelismo tra i corpi celesti stessi ed elementi di vita quotidiana:

IL LIBRO DI ENOC 4Q227

Frammento 1
… tutti i Giusti … …dinnanzi a Mosè … … tutti i giorni di … … gli anni di … saranno prolungati …
Frammento 2
… [E]noch lo abbiamo istruito … sei Giubilei di anni … [ter]ra tra tutti i figli d’uomo ed egli testimoniò contro tutti loro … e anche contro i Vigilanti. Ed egli scrisse tutto quello … [i] cieli e tutte le vie delle loro schiere (cioè i corpi celesti), tutti [i mon]ti … [in cu]i il Giu[sto] non ha errato”.

4Q416, 418
Tavola 22

“Se il nostro raggruppamento di tutti questi frammenti in un unico documento è corretto, allora questo è uno dei manoscritti più lunghi che siano rimasti nel corpus qumranico”. Con questa frase Eisenman e Wise aprono una nuova sezione del loro libro, presentando quei frammenti che per gli stessi motivi elencati nella prima parte di questo dossier sui Papiri di Qumran (vedi Terzo Millennio anno II n. 3) ci dimostrano che gli autori dei testi in questione erano di tradizione essena. La sezione è lunga e complessa e in questa sede ne presenteremo la parte più significativa. Riteniamo doveroso precisare che la sequenza dei frammenti potrebbe non essere corretta e che è possibile dubitare della provenienza degli stessi da un’unica opera; “tuttavia le sovrapposizioni dei manoscritti sembrano rendere sicura la sequenza della maggior parte dei frammenti”.
“Tutte le vie della Verità”
“Frammento 10 Colonna II
(3) Ricorda allora che tu hai bisogno … quanto tu desideri (4) non lo troverai. Nella tua infedeltà, tu … Egli ha stabilito per te. (5) Non allungare la tua mano su di ciò, per non bruciare, [e] (affinché) il tuo corpo (non) sia consumato nel Suo fuoco, come … Così Egli lo ripaga. (6) Ma per te vi sarà gioia se tu ti purificherai per questo. Dunque, non prendere Ricchezze da un uomo che non conosci (7) affinché ciò non si aggiunga solo alla [tu]a povertà. Se (Dio) ha stabilito che tu muoia nella [tu]a povertà, così Egli ha stabilito; ma non corrompere il tuo spirito (8) a causa di ciò. Allora tu ti coricherai con la Verità, ed Egli procla[merà] chiaramente la tua innocenza a loro (gli Angeli che tengono il ricordo). Come tuo destino, erediterai (9) gioia (eterna). [Poiché] sei Povero, non desiderate qualcosa oltre la vostra parte e non essere inghiottito dal desiderio, per non cadere nel peccato (10) a causa sua. E se Egli ti ristora, comportati onorevolmente. E indaga tra i suoi figli su Misteri dell’Esistenza; allora tu acquisterai Conoscenza della (11) Sua eredità e camminerai nella Giustizia, poiché egli … Non in tutte le tue vie. Rendi omaggio a coloro che ti fanno la Gloria, (12) e loda il Suo Nome in continuazione, poiché Egli ha sollevato il tuo capo dalla povertà, facendoti sedere tra i nobili. (13) Egli ti ha dato autorità sull’eredità della Gloria. Pertanto cerca il suo favore in continuazione. Anche se sei povero, non dire, ‘Non ho neanche uno spicciolo, non posso (14) cercare la Conoscenza’, ma ritorna a tutta la disciplina, e con tut[ta la Sapien]za, purifica il tuo cuore, e nell’abbondanza della tua (15) capacità intellettuale, investiga il Mistero dell’Esistenza. E pondera tutte le Vie della Verità, e considera tutte le radici del Male. (16) Allora conoscerai ciò che è amaro per l’uomo, e ciò che è dolce per una persona. Onora tuo padre nella tua povertà (17) e tua madre col tuo comportamento. Poiché il padre di un uomo è come le sue braccia, e la sua madre è come le sue gambe. Sicuramente (18) ti hanno guidato come una mano, e così come Egli ha dato loro autorità su di te e (li) ha preposti al (tuo) spirito, così tu li servirai. E così come (19) Egli ha aperto le tue orecchie ai Misteri dell’Esistenza, (così) tu li onorerai, nell’interesse del tuo stesso onore. Così come … rispettali, (20) nell’interesse della tua stessa vita e per allungare i tuoi giorni. Anche se tu sei nella povertà … (21) senza legge. Se tu prendi una moglie nella tua povertà, prendila tra le figli[e di …] (22) dal Mistero dell’Esistenza. Con la tua compagnia, procedete insieme. Con l’aiuto (compagna, cfr. Gn 2,20) della tua carne …”.
( Vedi traslitterazione figura 3)

Secondo il parere di alcuni studiosi, vi è la possibilità che esistano altre grotte, nelle quali potrebbero essere custoditi nuovi tesori di incommensurabile valore storico. Si ritiene di credere che anche sotto le rovine della stessa Qumran vi siano cunicoli e strutture sotterranee e purtroppo de Vaux, l’unico che fino ad oggi ha ottenuto il permesso di effettuare degli scavi, non si è mai preoccupato di cercarle. Chissà, forse un giorno nuovi documenti vedranno la luce e ci permetteranno di guardare in una nuova prospettiva l’origine del Cristianesimo moderno. Avremo così la possibilità di aprire la nostra mente a nuove importanti rivelazioni; forse in quel giorno pregiudizio, intolleranza e fanatismo saranno finalmente vinti dall’amore per la Verità.

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