TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

L'uranio della morte

Di Lorenzo Baldo e Silvia Cordella

 

 

Intervista a Padre Juan Marie Benjamin, testimone spirituale e umano contro i tiranni di fine secolo

D. Vorrei iniziare domandando la sua opinione sulle guerre…

R. Le guerre… ora si è tutti pronti ad additare Milosevic… ma cosa diciamo nei confronti di una popolazione bruciata viva sotto le bombe a 4000 gradi nel nome dei diritti umani?! Diritti dell’uomo…?! Convenzione dei diritti del bambino…?! Io ho lavorato all’Unicef… ‘tonnellate’ di convenzioni firmate dai governi!! In Iraq sono morti 1.500.000 di bambini!! Tutto il Kosovo! Sono 8 anni che sono bombardati, anche adesso, mentre si bombarda nel Kosovo, in Iraq si continua a morire… Non hanno più niente… Io ho assistito , nell’ospedale di Samara, all’operazione di un bambino senza anestesia… Tutto questo perché ‘bisogna punire Saddam Hussein’… Hanno sparato 940.000 proiettili all’uranio impoverito, vuol dire che la radioattività ha raggiunto un tale grado che ci vogliono 4 miliardi di anni per ‘smaltirla’, vuol dire che tutte le generazioni future sono ‘finite’ ed è esattamente quello che sta succedendo adesso nel cuore dell’Europa. Sono tutti impazziti… Mi ricordo quando ero a Bastra, nel mese di maggio dello scorso anno, faceva 51 gradi, un paese sulla sabbia, senza un albero, ebbene proprio lì bombardarono una centrale elettrica. Questo significava l’erogazione della corrente elettrica per tre ore giornaliere! Solo tre ore! Vi rendete conto cosa significa? Provate a immaginare a tenere acceso un frigorifero solo per tre ore, dopo 10 minuti che è spento un pezzo di carne è da buttare… In 6 mesi sono morte 3.000.000 tra mucche, polli e tacchini per strane infezioni dovute alla radioattività, ma di questo non se ne è detto nulla! E l’embargo continua… si continua a bombardare… e questo nel nome dei diritti umani… degli aiuti umanitari… Noi non stiamo andando verso il disastro universale, ci stiamo correndo!! Questo è l’Iraq, domani saranno i Balcani, poi la Russia…

D. Quanto influisce il potere economico nelle guerre?

R. Io penso che nel dopoguerra, il popolo americano aveva dei veri ideali, aiutando a ricostruire l’Europa. Poi dal 1990, quando hanno visto che qui in Europa non c’era più pericolo, hanno perso la testa. E allora hanno fortemente ‘spinto’ per questo intervento (nel Kosovo ndr), ma dopo tutti questi giorni di bombardamenti, a parte la distruzione, i morti e l’inquinamento, non hanno risolto niente. Dopo 5 giorni di bombardamenti Wall Street è salita di 10.000 punti, il dollaro è passato da 1.500 a 1.800. E allora cosa succede? Un disordine così, in Europa, metterà sicuramente in difficoltà la ‘moneta unica’ e l’economia europea. E cosa resta? Resta un ‘dollaro’ forte, con un enorme macchina da guerra americana e con un nuovo ordine mondiale. E’ duro da accettare, ma è così. Il mondo è nelle mani di 200 persone, l’economia mondiale è nelle mani di 200 persone, delle quali il 90% si trova negli Stati Uniti. Costoro si sono resi complici di questa ‘macchina da distruzione’ presente nei Balcani, così come sono complici di 8 anni di genocidio in Iraq. Si bombarda a ‘casa nostra’ e noi siamo collaboratori di questo bombardamento che inquina e non solo all’uranio impoverito. Una volta che si è al corrente che queste armi sono micidiali, come è possibile che gli stessi paesi europei stiano collaborando a farle esplodere nelle ‘loro case’? Il Kosovo è casa nostra, è il cuore dell’Europa. In Germania la Commissione Europea per l’ambiente insieme al Ministero per l’Ambiente ha dato notizia del grano che è diventato rosso in Romania o delle foglie che stanno diventando nere… per non contare l’inquinamento da ‘grafite’, dalla bomba alla grafite che ha portato i livelli di inquinamento a qualcosa di pazzesco…

D. Cosa può fare l’Italia e tutti gli altri paesi confinanti?

R. Se uno collabora con 5 persone e si accorge che queste stanno andando verso la distruzione, ebbene ha il diritto moralmente di dire che non è d’accordo con loro. Quando si tratta di salvaguardare la pace mondiale, la vita di milioni di persone, l’arresto di un inquinamento spaventoso, l’Italia o la Francia dovrebbero dire <<basta noi ci ritiriamo>>. Non si possono fare due pesi e due misure, il 56% degli italiani è contro i bombardamenti eppure in quella percentuale c’è chi ammette che però l’Italia ha degli obblighi con le Nazioni Unite. E’ un controsenso. Gli stessi parlamentari hanno dichiarato che <<ci siamo messi in un tunnel e non sappiamo più come uscirne…>>. Bisognava pensarci prima. La Francia ha 41 centrali nucleari… l’uranio impoverito ha una resistenza incredibile… Penso ai carri armati chiamati "Abrham" che sparano sopra la città dove è nato Abramo… un segno dei tempi…

D. In tutto questo c’è l’ombra della disinformazione…

R. Esatto. Quando sono tornato da Baghdad, ho riportato 4 ore di filmati dei missili che mi hanno letteralmente ‘sorvolato’, immagini di morti, feriti, uomini e donne ustionati, nei corridoi degli ospedali, dove mancano anche le aspirine, per colpa dell’embargo. Alla tv le dichiarazioni degli americani che si ritenevano soddisfatti per la mancanza di feriti USA e la sola cifra di 66 morti iracheni. Dopo aver sparato su un paese che fino adesso ha ‘ricevuto’ 135.000 tonnellate di bombe!?! Io che mi trovavo lì sul posto e in tre giorni avevano sparato 400 missili sono rimasto esterrefatto. Come potevano dire ciò? Ci volevano minimo 10 giorni per fare un conteggio attendibile sul numero delle vittime, soprattutto quando non si è presenti in quel paese. Si è trattato di una disinformazione terribile! Stando lì ho potuto verificare dai 1.500 ai 2.000 morti! E adesso che scoprono questi ‘effetti collaterali’, i quali altro non sono che le vittime denominate in questa ignobile maniera, i signori della guerra ‘si scusano’. Alla Cnn dopo l’ennesimo ‘errore’ della forza aerea che ha causato la morte di un centinaio di donne e bambini in Kosovo, il portavoce della Casa Bianca ha avuto il coraggio di dire che in fondo è ‘ammirevole’ che con tutte le missioni effettuate vi siano stati solo questi pochi errori… Sono pazzi!! La gente deve ribellarsi, non bastano ‘le marce’, qui si tratta della nostra sopravvivenza!

D: Perché gli stessi governi europei obbediscono a questa ‘alleanza’?

R. Ho incontrato il Sottosegretario della Farnesina che non sapeva niente di quello che stava succedendo in Iraq… Come mai in 8 anni il Parlamento Europeo non ha mai nominato una commissione d’inchiesta di specialisti per andare in Iraq? Per vedere la situazione dell’uranio, della contaminazione… Ho ricevuto dal Ministero della Difesa Americana, la videocassetta, che danno ad ogni militare americano, con dentro le istruzioni e le raccomandazioni all’uso di questo tipo di armi all’uranio. Ci sto lavorando giorno e notte per realizzarci un documentario. Il primo dei 10 punti è quello di sparare, il secondo quello di fuggire e il terzo quello di mettere maschere antigas, il quarto è quello di rilevare la radioattività, il quinto di allertare i vari centri nel mondo, come ad esempio lo Stato Maggiore, il sesto punto indica come separare le parti contaminate da quelle non contaminate e via dicendo. Tutte queste istruzioni vengono appositamente preparate per i militari. Perché danno questo video ai militari? Questa cosa è da denunciare, bisogna farla vedere al mondo intero… L’inizio del filmato è inquietante, si parte dall’esperienza acquisita con gli ‘esperimenti’ delle nuove armi all’uranio impoverito in Iraq fino ad arrivare ai risultati ottenuti: 1° la loro efficacia, 2° il basso costo della realizzazione (le armi all’uranio impoverito si ottengono con i ‘rifiuti’ delle centrali nucleari) 3° i rischi di chi utilizza tali armi e per le popolazioni locali dove vengono utilizzate. Le commissioni che hanno presentato i loro rapporti sulla pericolosità di queste armi hanno chiesto di intervenire urgentemente per ridurre gli effetti devastanti dell’uranio impoverito prima che sia troppo tardi.

D. Qual è stata la risposta dei mezzi di comunicazione a questo suo appello?

R: Ho messo a disposizione della Rai le 4 ore di filmati che ho realizzato in Iraq, interviste con specialisti per la questione dell’uranio impoverito che ho fatto lì a Baghdad ad un simposio. E’ ancora poco, ma è quello che posso fare. Mi chiedo però il perché la Rai prenda tempo e non lo trasmetta, qui si tratta di un problema gravissimo che può essere risolto anche con l’impegno dei mezzi di comunicazione a farlo conoscere all’opinione pubblica.. Dopo la mia prima conferenza sull’uranio impoverito, non c’è stato neanche un flash nei telegiornali, hanno preferito riportare per 4 minuti la cronistoria di un concerto di una nota Rockstar… C’è da ricordarsi che nessuno prima aveva mai fatto una pubblicazione nemmeno ufficiale su questo argomento. Non esiste niente. Il fatto è che non si vuole parlare dell’uranio impoverito perché è proprio l’Occidente il principale colpevole ad aver lanciato questo tipo di armi… Bisogna ‘fermare l’embargo’ sull’informazione, dire la verità su quello che sta succedendo in Iraq e di quello che succederà nel futuro e soprattutto fermare l’embargo in un paese ormai allo stremo… . In un programma di Rai 3 al quale ho partecipato, c’era un ‘esperto’ del Dipartimento di Stato Americano, Mr Arkin, in collegamento da New York. Alla domanda del presentatore sull’utilizzo da parte degli USA di bombe e missili all’uranio nella guerra in Kosovo, questo ‘esperto’ ha risposto molto imbarazzato che non lo riteneva probabile, visto che erano intervenuti F15, F16, A10 ecc. Fortunatamente avevo con me dei documenti del Segretariato di Stato alla Difesa, che invece attestavano il contrario, così gli chiesi spiegazioni. Come era possibile negare un’evidenza? Gli A10 sparano solo missili a componente di uranio. Sono dei missili di 30 millimetri montati su cannoni G.A.U.8 e ciascuno ha una componente di uranio di 138 gr. Quando poi esplodono, liberano nell’aria milioni di particelle di 7 micro, quasi invisibili, ma radioattive; respirate, si infilano nei polmoni che sviluppano in poco tempo cancro, leucemie e infezioni. Queste, sospinte dai venti, vanno dappertutto nell’aria e i primi paesi che ne subiranno le conseguenze saranno la Grecia e l’Italia. A queste mie affermazioni Mr Arkin ha tergiversato. Due giorni dopo, hanno rifatto una trasmissione simile, con l’intervento di un comandante della NATO che ha ammesso che ormai tutte le armi sono all’uranio impoverito, ma che non c’era da preoccuparsi visto che inquinavano poco più di un orologio o di un cellulare. Nel libro che ho scritto "Dossier Iraq" di 2.000 pagine iniziali, ne ho pubblicate 200, parlo dei rapporti interni del Pentagono ed è qualcosa di catastrofico. I veterani americani contaminati dalla guerra del Golfo sono oltre 200.000. Pensate a quella gente che vive nei posti bombardati… L’uranio non muore… I carri armati in Iraq stanno arrugginendo e con le piogge filtrano nella sabbia, nell’acqua che stanno bevendo… acqua radioattiva, già piena di malattie. In 6 mesi sono morti 3.000.000 di animali… E poi ci vengono a dire che non inquina più di un orologio?!? Così si sta ingannando la gente! Bisogna dire la verità!

D: Cosa ne è stato del filmato "La Sindrome del Golfo" ?

R. Riguardo a quel filmato la Rai ha detto di averlo già trasmesso integralmente nel 1997, quando invece ne sono stati trasmessi pochissimi minuti. Ci troviamo ancora di fronte alla disinformazione… e come si vede non ad opera dei soli americani. Quando penso che solo adesso scoprono questi "effetti collaterali" che invece esistevano già da 8 anni in Iraq… non mi do una ragione… Anche in questi giorni hanno bombardato Mossul, al nord dell’Iraq e ho visto delle scene alla Tv irachena terrificanti. E i kurdi? Sono 15.000.000 i kurdi in Turchia massacrati dall’esercito turco, 4.000 villaggi completamente annientati, ogni giorno intervengono e nessuno ne sa niente, mai una ‘riga’. Lì in Turchia non fanno una zona di protezione, perché ci sono le basi militari americane e ‘i turchi possono ammazzare tutti i kurdi che vogliono’. E’ questa ipocrisia che è allucinante!

D. E l’ONU? Qual è il suo ruolo?

R. L’ONU non esiste più! E’ questo il pericolo, perché non c’è più un organismo internazionale su cui andare a fare rispettare i diritti internazionali. Per l’ONU i bombardamenti sono unilaterali. Sull’Iraq gli americani dicono che Saddam Hussein deve rispettare le decisioni dell’ONU visto che sono ormai 8 anni che l’ONU è presente in Iraq, mentre loro vanno a bombardare senza contare sulle decisioni dell’ONU!?! L’ONU ha l’unica funzione di proclamare l’embargo e poi quella di mandare i suoi funzionari a contare i morti. Hanno bombardato e dopo 2-3 settimane Kofi Anan ha detto di avere un ‘piano di pace’, lui, il Segretario Generale, che non è un Capo di Stato, non rappresenta la comunità internazionale, ma solo il consiglio di sicurezza. Allora vuol dire che se un gruppo di paesi può andare a bombardare qui, se la Gran Bretagna e l’America possono andare a bombardare il Sudan, l’Afghanistan, l’Iraq, significa che ognuno può bombardare il proprio vicino di casa e che l’ONU non esiste più. Questo è un elemento gravissimo nella situazione che stiamo vivendo. Io ho scritto a molti esponenti politici, ma a parte qualcuno, le risposte sono state irrisorie, mi hanno detto che bisognava rispettare l’ONU. Ma se nemmeno l’America rispetta più l’ONU! Cosa mi vengono a dire! Ormai non esiste più! L’Iraq è fra i membri fondatori dell’ONU, del 23 settembre 1946 e si ritrova sotto embargo!?

D. E riguardo alla possibilità di far conoscere il problema dell’uranio impoverito attraverso altri canali di informazione?

R. Si figuri che io ho proposto il mio ultimo libro sull’Iraq, recentemente uscito in Svizzera, ad un editore italiano che dopo averlo visionato, mi ha riferito di averlo trovato abbastanza interessante, ma che ormai l’argomento Iraq era passato di ‘moda’… Stavo per rispondergli che non solo è un tema di estrema attualità, ma che lo sarà per migliaia di anni, per tutta la scia di inquinamento che si porterà dietro… ma questo è dovuto ad una profonda ignoranza sull’argomento, che va combattuta così come la stessa guerra. Io ho visto intere famiglie in Iraq organizzarsi per fare mangiare a pranzo una parte dei figli e a cena l’altra parte, perché impossibilitati a sfamare due volte al giorno l’intero nucleo familiare…

D. Cosa ne pensa di un possibile accordo degli Stati Uniti con Saddam Hussein?

R. Non so, mi sembra un po’ improbabile. Il 27 giugno del 1998, la CIA aveva organizzato un colpo di stato contro Saddam Hussein con 120 tra ufficiali e sottoufficiali pronti ad insorgere. I servizi segreti di Saddam Hussein ne presero conoscenza tre giorni prima dell’attuazione e bloccarono tutto, tenendo la situazione sotto controllo. La CIA dovette rapidamente chiudere l’ufficio ad Amman e fare ritorno negli Stati Uniti. Ma la situazione è decisamente complessa e non so cosa possa esserci dietro. Io però sento il dovere di portare avanti la campagna di informazione su quello che sta avvenendo in Iraq. Noi stiamo facendo di tutto per arrivare al disastro, sotto tutti i punti di vista sociale, economico, ambientale. Il mondo è realmente impazzito, sarà perché è la fine del millennio, sarà per il verificarsi delle profezie, ma è la triste realtà. Eppure, proprio in Iraq, ho visto le persone, e i ragazzi sorridere, giocare, nonostante tutto. Ma quando toccherà a noi vivere la miseria, allora si che sarà un problema, ci sarà un panico terribile. Io infatti dico alle persone che quando verrà il disastro conviene andare a Baghdad, dove si vivrà sicuramente meglio. Dio si può ‘arrabbiare’ per come stiamo facendo andare le cose, o anche se non si arrabbia, ci saranno altri ‘fattori’, quì abbiamo avuto un terremoto che non finiva più. Se degenera la situazione, se avvengono delle rappresaglie, l’Italia è in prima linea. E l’Europa continua a contribuire a gettare veleno su se stessa, ‘perché si devono rispettare degli accordi’.

D. E in Italia, quali sono state le reazioni politiche più eclatanti sulla questione dell’Iraq?

R. Come si può dire "io sono cattolico ma sono per i bombardamenti?", come ha potuto dirlo l’Onorevole Casini? E’ qualcosa di assurdo! Avrà il coraggio di ripeterlo davanti al Signore? Ma perché invece non prova ad andare tra la stessa gente che bombarda? Perché non mangia i polli radioattivi, non beve l’acqua o non tocca i carri armati radioattivi? Io sono disposto a pagare il viaggio anche a Berlusconi, purchè vada in Iraq a sincerarsi su come è la situazione, a toccare con mano tutto quello che è radioattivo! Ma nessuno di loro ci andrà…

D. E per quanto riguarda la pace nel Kossovo?

R. La pace di per sé è qualcosa di positivo, ma il fatto che prima ci sia stato bisogno di bombardare mi fa molto riflettere… mi sembra di rivedere la tragedia dell’Iraq, solo che in quel caso non c’è ancora nemmeno l’ombra della pace… Per quanto riguarda il Kossovo, stiamo rimandando a casa i profughi, in luoghi contaminati, radioattivi, dove l’acqua potrà portare malattie, epidemie… questo è il vero problema…

D. Quali sono le novità nella battaglia che sta portando avanti?

R. Recentemente a Roma c’è stata una conferenza stampa con diversi esponenti politici di destra e di sinistra, il giorno stesso che ho consegnato ai parlamentari un rapporto da me redatto sullo studio della pericolosità delle armi all’uranio impoverito e sulla situazione in Iraq. Con questa interpellanza al parlamento, ho chiesto al governo italiano di intervenire presso la comunità europea per la nomina di una commissione speciale di inchiesta sull’Iraq, formata da scienziati, da esperti europei, per avere un rapporto sulla reale condizione sanitaria della popolazione dopo l’embargo, dalla questione della fame alle malattie e soprattutto riguardo l’inquinamento e sulle conseguenze alla popolazione. Ho chiesto anche che venga realizzata un inchiesta sui veterani americani, a livello europeo, visto che negli Stati Uniti si sta già parlando molto della questione, mentre in Europa non è mai stata creata una commissione d’inchiesta a tale proposito. Ricordiamoci che per decontaminare le zone radioattive colpite in Kuwait ci sono voluti finora 18 miliardi di dollari. Sono stati rimandati negli Stati Uniti decine di carri armati contaminati dai proiettili sparati dagli Apache e dagli Abrhams. Nel Kosovo il problema dell’acqua contaminata avrà effetti ancora più devastanti, il Danubio che attraversa molti paesi, porterà con sé un carico di inquinamento radioattivo notevole…

D. Cosa si può fare per fermare questa spirale di violenza?

R. Innanzitutto pregare, poi servono azioni ‘forti’. Si dovrebbe fermare tutto, boicottare i prodotti americani, dalla Coca Cola, al Mc Donald e tutto il resto. E forse anche questa non sarà l’azione più determinante, ma agirà a livello psicologico più che gridare nelle piazze. La questione è urgente! Se si resta così, ad aspettare che ‘loro’ decidano, non si risolve nulla. Noi ora sappiamo tanto del conflitto dei Balcani, perché ci siamo vicini, ma quando si è trattato dell’Iraq, o dell’Africa, nessuno sapeva niente…

D. Cosa si aspetta dal futuro? Che senso ha il Giubileo?

R. Per quanto riguarda il Giubileo, non credo che ci sarà molto da festeggiare… tutto quello che si sta ‘preparando’ nel mondo è molto triste. Io credo che se continua così, al Giubileo ci saranno meno pellegrini dell’anno scorso… C’è chi si aspetta milioni di persone, ma vedranno già questa estate come sarà con il turismo… L’economia prenderà un colpo terribile e non solo in Italia. La moneta unica non si farà! Questo ve lo posso dire come una profezia. Non si farà come hanno deciso di farla nel 2001. E poi? Quando la natura sarà completamente distrutta cosa faremo? Mangeremo montagne di dollari? Come dicevo prima, bisogna fare delle azioni ‘forti’. Se sarà necessario, faremo in modo che i politici e l’opinione pubblica si accorgano del problema dell’uranio, in una maniera che deve rimanere nella memoria, altrimenti ‘loro’ non ascoltano più, non danno importanza alla cosa. Con il mio libro ho denunciato la disinformazione, ma un libro non può risolvere tutto quanto. E questo fino a quando il problema non lo avremo dentro le nostre case, con l’acqua del mare inquinata, la terra inquinata, la preoccupazione per i nostri figli, forse allora capiremo e non saremo più spettatori passivi. Ma in quel momento sarà troppo tardi! E’ adesso che dobbiamo correre, dobbiamo sbrigarci a dire le cose come stanno, in modo forte. Se gli Stati Uniti, la NATO e Blair soprattutto avessero voluto realmente fermare i bombardamenti e trovare un’intesa, avrebbero potuto farlo. Anche adesso potrebbero farlo, ma ‘loro’ non vogliono!! Vogliono continuare la distruzione.

D. In questo scenario, come si può parlare di pace alle nuove generazioni?

R. Il discorso più bello, più profondo e più vero sulla pace, lo ha fatto Gesù Cristo: "non abbiate paura, io starò con voi fino alla fine dei tempi", se noi abbiamo Gesù abbiamo tutto. Questo io direi ai giovani e se poi pensiamo a quando disse "voi siete Dei e farete cose più grandi di me" ci fa capire che il miracolo della pace lo possiamo realizzare anche noi…Le potenze del male si sono scatenate, perché sanno che siamo alla fine… e noi dobbiamo essere in grado di affrontarle con la preghiera e ritornando ai veri valori cristiani. Non si può vivere in modo ipocrita, in conflitto con la propria fede. Dobbiamo tornare ai valori cristiani, soprattutto nella pratica, solo così le cose potranno migliorare.

URANIO IMPOVERITO

E’ scandaloso e riprovevole il comportamento dei mass-media di tutto il mondo nei confronti della tematica dell’uranio impoverito. Nessuno prende in considerazione il grave danno che questo elemento inserito nei proiettili sparati sulle popolazioni inermi sta provocando. Ancora una volta gli organi di informazione si dimostrano asserviti ai dettami del potere che, come d’abitudine, rende noto solo quanto conviene ai loro scopi.

Padre Jean-Marie Benjamin ha preparato un documento            (riportato qui a fianco) in cui richiede un’interpellanza parlamentare alla luce di tutte le prove riportate nello stesso.

Sfogliandolo, riportiamo alcuni dei tratti più salienti che crediamo ogni persona abbia il diritto di sapere per decidere se continuare a credere a questi manichini che ci dovrebbero rappresentare o se fare della cruda realtà motivo di cambiamento sia interiore che pratico.

" I risultati delle ricerche effettuate dal DoD ( Dipartimento di Stato della Difesa degli Stati Uniti d’ America) confermano che decine di milioni di grammi di UI si sono sprigionate dopo l’impatto dei proiettili. ‘ L’ossidazione in superficie dei frammenti dei penetranti all’uranio impoverito’ precisa un rapporto dell’U.S. House of Representatives ‘ è un processo significativo poiché le forme ossidate di uranio sono più solubili a contatto con l’acqua e, quindi potenzialmente più disponibili per l’assunzione umana ed animale. A contatto con l’acqua, il metallo Uranio si corrode e diventa solubile, diventando potenzialmente trasportabile attraverso i corsi d’acqua di superficie e sotterranei...L’impiego intensivo di tali penetranti nel corso di esperimenti ed operazioni hanno dimostrato che i residui sono soggetti ad ossidazione atmosferica e/o alla corrosione dell’acqua ( ruggine). L’uno o l’altro di questi processi può portare ad una contaminazione dell’ambiente che ha tutto il potenziale di provocare danni irreversibili alla salute umana soprattutto attraverso i corsi d’acqua... La commissione di controllo del governo britannico afferma che se le particelle di polvere d’uranio, prodotte dai proiettili che incendiano gli obiettivi colpiti, sono inalate, esse emanano una dose di radioattività inaccettabile per l’organismo... Nei documenti pubblicati in Germania il Prof. Siegwart-Horst Günther ( in seguito ai suoi studi N.d.R.) precisa che ‘ Durante questi ultimi cinque anni ho potuto effettuare vaste ricerche in Iraq. I risultati provano che le munizioni all’uranio impoverito provocano nei bambini:

- un collasso del sistema immunitario con forti aumenti delle infezioni;

- un forte sviluppo di herpes e herpes zoster;

- sintomi simili a quelli dell’AIDS

- un quadro clinico prima sconosciuto di disfunzione renale ed epatica;

- leucemia, anemia aplastica o neoplasie maligne;

- malformazioni di origine genetica riscontrate anche negli animali contaminati".

‘ Il risultato delle mie ricerche’, continua il Prof. Günther, ‘ indica che c’è una certa somiglianza con quella che si definisce ora ‘ sindrome della Guerra del Golfo’, che coinvolge anche i militari americani e britannici e i loro bambini. Le malformazioni genetiche di bambini iracheni e americani si somigliano".

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