|
|
...Edgar
Mitchell, il sesto uomo che ha poggiato il piede sulla luna, nel lungo colloquio con Jaime
Maussan ci parla della sua nuova concezione del cosmo e della presenza aliena sulla terra.
Abbiamo incontrato Edgar
Mitchell, il sesto uomo che ha poggiato il piede sulla luna, perchè siamo venuti a sapere
della straordinaria ricerca che insieme al suo staff sta conducendo ormai da più di
vent'anni, per rispondere ai quesiti che si pose proprio mentre guardava al nostro pianeta
dalla superficie lunare. Oggi il comandante Mitchell è un uomo dalla mente
straordinariamente aperta e impegnato in studi continui e sempre più approfonditi, ecco
il sunto del nostro lunghissimo colloquio.
D. Cosa accadde dentro di lei quando si rese
conto che stava camminando sulla luna? E' cambiato?
Beh, il vero cambiamento è avvenuto in me quando sono ritornato. Dopo aver vissuto la
straordinaria esperienza di guardare la terra e l'intero cosmo dall'esterno, mi sono reso
conto che cominciavo a percepire tutto ciò che mi circondava in un modo completamente
diverso. Ho cominciato a domandarmi, che tipo di cervello, di mente e di corpo possiedo
io? Come possono sperimentare la stessa informazione, e vederla differentemente.
Questa era la mia domanda, allora, e ho impiegato 25 anni di studio per cercare di
rispondere a me stesso.
D. Quindi qual'è la risposta?
Ho cominciato ad analizzare la realtà partendo da un nuovo approccio: come conciliare la
nostra conoscenza scientifica della fisicità con l'esperienza interiore che ognuno
possiede. Per cent'anni, di civiltà occidentale, abbiamo vissuto secondo l'assunto della
filosofia cartesiana che concepisce corpo e intelletto come separati, quindi la fisicità
e spiritualità come appartenenti a due domini ben distinti. Ciò che invece oggi emerge
dopo venticinque anni di studio è che questo principio non è corretto. Spiritualità e
fisicità sono due cose distinte, ma costituiscono due facce della stessa realtà. La
stessa cosa accade per quanto riguarda la materia e l'energia. Alla base della
costituzione della materia si trova l'energia, mentre ciò che si trova alla base
dell'esperienza è l'informazione. Oggi partiamo da una nuova comprensione scientifica,
secondo la quale è possibile osservare che l'universo si comporta come un essere vivo,
quindi ci troviamo di fronte ad un nuovo modello cosmologico, basato sull'idea che il
cosmo sia conoscibile e sia fondamentalmente fondato sul principio che è l'energia
l'origine creativa della materia.
D. E' per questo che avete
creato la "noetic science" la scienza noetica?
Sì, ho dato vita all'istituto della "noetic science", per approfondire questi
tipo di studi, per comprendere l'esperienza interiore, ma da un punto di vista
scientifico.
D. Cosa significa
"noetica"?
La parola "noetic" deriva dal termine greco "nous", che indica
l'intelletto, ma il significato inglese si allarga alla modalità secondo la quale noi
sperimentiamo l'informazione, cioè tramite i nostri cinque sensi: l'esperienza della
vista, del tatto, del gusto, dell'udito. Tuttavia, tutti noi sappiamo che siamo in grado
di recepire informazioni anche intuitivamente, intendo, scientemente, in un modo quasi
misterioso, comunemente indicato come "sesto senso". Solo ora ci rendiamo conto
che questo dovrebbe essere studiato come "il primo senso", che ha un origine ben
precedente rispetto agli altri. La questione è: come percepiamo ciò che ci permette di
divenire esseri coscienti ? Che cos'è la coscienza?
Oggi a differenza dei tempi di Cartesio possiamo dire che siamo in grado di comprendere la
nostra origine spirituale e questo è lo scopo della "noetica".
D. Ci potrebbe spiegare in che
cosa consiste questo nuovo modello?
La domanda di partenza è cosa fa si che noi siamo coscienti. Questo ci porta alla domanda
centrale che ci siamo posti per centinaia di anni: abbiamo scelta, abbiamo un libero
arbitrio?
La scienza tradizionale risponde senza dubbio, no, guarda all'universo in senso
meccanicistico e deterministico, al contrario le nostre tradizioni religiose ci dicono che
le decisioni vengono prese lassù. Ma nessuno delle due risposte è corretta. Prendiamo
decisioni con il cuore, ma abbiamo anche l'intelletto che agisce in corrispondenza, ciò
crea una nostra personale reazione-partecipazione di fronte agli eventi della vita che
chiamiamo apprendimento.
E noi continuiamo ad apprendere, non è forse così?
D. Sì, è vero
Gli animali imparano, la natura è un organismo che impara, e noi siamo parte della natura
e noi siamo esseri che si sono evoluti con l'universo, quindi l'universo stesso è un
organismo che apprende e che evolve. Dio stesso, a mio avviso, si può definire come
"la capacità di apprendimento creativa ed intelligente" che, erroneamente, fino
ad oggi abbiamo concepito come distaccata da noi. Dio sta ancora imparando e creando, non
esiste una creazione istantanea che ha dato vita all'universo. Proprio l'universo è il
modello, auto organizzante, creativo, intelligente in evoluzione che sta apprendendo dalle
sue prove, proprio come noi qui.
D. Quindi stiamo parlando di
un nuovo tipo di scienza.
Beh, sì stiamo affrontando un cambiamento drastico. Se prima infatti ci si basava sulla
scienza newtoniana che si fondava sulla concezione cartesiana della realtà, oggi la
scienza poggia sulla realtà quantica introdotta da Einstein che riconobbe come alla base
della materia ci sia l'energia. Possiamo immaginare il nostro corpo bioelettrico come un
reticolo di palline da ping-pong unito da piccole aste che fanno da tramite tra di loro e
queste palline non sono altro che energia che noi percepiamo allo stato solido. La seconda
novità è che la scienza quantistica riconosce che l'intelletto interagisce con la
materia, mentre, per la prospettiva newtoniana, si compivano gli esperimenti senza
considerare la mente che stava conducendo l'esperimento stesso, nella scienza quantistica
invece, è chiaro che materia ed intelletto interagiscono. Dobbiamo quindi rivedere il
nostro modello di pensiero e superare il dualismo cartesiano.
D. In questo secolo definito
materialista, sarà possibile utilizzare questo nuovo tipo di scienza, sarà disponibile?
Domanda interessante! Dipende soltanto da noi, la natura non evolve indipendentemente da
noi, noi non siamo degli spettatori passivi, tutt'altro. Se si guarda al ventesimo secolo,
e si valuta l'operato dell'uomo sulla natura, si vedono: la distruzione delle foreste,
l'aumento progressivo delle zone desertiche, l'estinzione di molte speci di flora e fauna,
la questione dell'ozono. Ci rendiamo conto di doverci assumere delle responsabilità e
quindi cominciare a dimenticare il dualismo cartesiano che noi danneggiamo e poi Dio viene
a riordinare, questo non è vero. Dobbiamo perciò rieducarci o faremo la fine di quegli
animali che sono usciti dal loro equilibrio naturale e che si sono estinti. Non siamo
diversi, non abbiamo nessuna assicurazione che sopravviveremo, altre speci si sono
estinte, potremmo evitarlo solo compiendo scelte giuste.
D. Quale scenario si immagina
per il Terzo Millennio?
Penso che dipenda da noi, così come è concepita la nostra società potrebbe crollare,
mettiamola in questi termini; la natura sopravviverà, ma potrebbe dover evolvere una
specie che si ciba con spazzatura e che respira smog. Noi potremmo risolvere tutti questi
problemi se fossimo più intelligenti, più saggi, e se avessimo una base spirituale; per
spirituale intendo, realizzare e comprendere i valori, le priorità, e fondare la
moralità e i valori su concetti cosmologici come: da dove vengo? Perchè sono quì? Se
comprendessimo questa nuova cosmologia che colloca la responsabilità al primo posto
sapremmo anche convivere con la natura in piena armonia come facevano gli antichi. La
nostra esasperata corsa alla industrializzazione ci ha tenuti separati dalla sacralità
della natura, ci ha resi conquistatori e sfruttatori, questo è essenzialmente l'errore
che abbiamo commesso.
D. In questa nuova prospettiva
cosmologica è possibile pensare che vi siano altri pianeti che ospitano la vita?
Fino a venti anni fa, sia la scienza che la teologia hanno sostenuto la convinzione che
noi siamo soli nell'universo, quando andai sulla luna nel 1971, ero ancora convinto che
l'uomo fosse il centro biologico dell'universo, oggi ancora si insiste su questo concetto,
ma nessuno ci crede più. Nel mio libro "the way of the explorer" (il manuale
dell'esploratore), dichiaro che la vita nell'universo si è evoluta ovunque le condizioni
ambientali lo hanno permesso, ciò implica che la vita possa essere esistita persino nella
nostra galassia, miliardi di anni prima di noi. Noi non li abbiamo ancora trovati questi
presunti esseri, la questione è se loro hanno trovato noi. Studi matematici della
dimensione dell'universo hanno stabilito che una qualsiasi civiltà 500 milioni di anni
più vecchia della nostra, può aver viaggiato nell'universo e averci trovato. Abbiamo
un'enorme casistica di fatti anomali, indicati come avvistamenti UFO, e altrettante prove
circostanziali che dicono che siamo visitati e che le agenzie lo sanno ma lo tengono
nascosto. Non ho avuto significative esperienze personali a riguardo, ma ho potuto parlare
con persone all'interno del governo americano, sia in ambiente militare che a livello di
intelligence, essi fanno ufficialmente parte di un programma di investigazione, in questo
senso, la loro risposta è stata affermativa. Quello che ora vogliamo fare è invitare
queste persone che, negli ultimi 30-40 anni, non hanno potuto rivelare ciò che sapevano,
perchè vincolati dal voto di segretezza, e parlare apertamente al congresso. E' arrivato
il tempo di rendere pubblica questa realtà, ed io per primo insieme ai miei colleghi,
voglio contribuire a scoprire cosa si cela dietro a questo cover up.
D. Che tipo di prove abbiamo?
Molte, di ogni tipo: testimonianze, avvistamenti, il caso di Phoenix, lo scorso marzo, ne
è un esempio, troppe persone residenti in quartieri diversi della città hanno visto e
filmato la stessa cosa, e se non ho capito male anche in Messico stanno accadendo cose
molto anomale.
D. Sì, esatto in Messico.
Si è parlato tanto anche del caso Roswell, malgrado le polemiche, sembra che questo
cosiddetto crash sia accaduto veramente, e che il governo possieda sia corpi di esseri
extraterrestri sia tecnologia aliena e che non tutti gli oggetti che si vedono siano di
provenienza extraterrestre. Il problema con il passare del tempo è che solo un
ristrettissimo gruppo selezionato di persone sia a conoscenza di tutta la verità, troppe
persone si sono succedute al governo negli ultimi cinquanta anni, per pensare che tutti
conoscano la questione per intero. Quello che ci serve ora è una prova schiacciante, una
testimonianza che possa mettere a tacere tutti i dubbi.
D. Pensa che così come loro
sono riusciti a giungere fino a qui, un giorno saremo in grado anche noi di viaggiare
nello spazio?
Certo. Questo è il nostro destino, il nostro futuro, se ci renderemo coscienti che la
conoscenza implica una responsabilità potremmo cominciare a conoscere l'universo e ad
apprendere a conoscere, ma con coscienza e responsabilità.
D. Soprattutto per coloro che
ancora devono nascere.
Esatto questo è il significato di responsabilità, preoccuparsi per il futuro, divenire
parte cosciente della catena vivente dell'evoluzione, che è l'universo.
D. Vorrebbe dare un messaggio
a coloro che leggeranno questa intervista?
La chiave è l'educazione e la conoscenza mistica di tutti i tempi di tutte le culture
dice che la pace è dentro di noi, che il mondo materiale è importante per la
sopravvivenza, ma Dio si incontra in noi stessi. Apprendiamo a vivere in Armonia con la
natura e scopriremo che la pace, la gioia, sono dentro di noi , non fuori.
D. Grazie mille.
Grazie a voi.
|
|
Mappa
del sito
Home Page
Indirizzi di
mail
Ultimissime
ù
Altri
articoli
Conosci
l'altra nostra rivista?
|