TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

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Di Lanteri Edmondo
 

 

 
    BIOTECNOLOGIE

Nonostante i giganti delle biotecnologia, come Monsanto e Novartis, facciano di tutto per farci credere che le culture transgeniche possano risolvere la fame nel mondo, continua la polemica in tutto il pianeta.
Questa volta la voce si alza da parte di Christian Aid, una delle più grandi associazioni di aiuti umanitari a livello internazionale, che chiede la moratoria per 5 anni delle culture biologiche in campo.
L’applicazione di questa tecnologia potrebbe portare carestia e povertà ai paesi del terzo mondo, in quanto piantare solo poche varietà di piante selezionate significherebbe minare la sicurezza alimentare per queste popolazioni e strappare l’indipendenza ai piccoli coltivatori.
Questo perché nei semi transgenici sono stati inseriti dei geni terminator, che renderebbero sterili i semi per la seconda semina e costringerebbero gli agricoltori a comperarne di nuovi ogni anno, con un dispendio economico non indifferente per i più piccoli.
Oggi nel mondo sono solo 20 mila gli ettari coltivati, ma nel 2002 arriveranno a 800 mila di cui 600 mila solo nei paesi in via di sviluppo. Il giro d’affari che si prospetta è quindi impressionante per le multinazionali impegnate su questo fronte.
Manvendra Kachole, rappresentante del Kcc, organizzazione che raccoglie milioni di coltivatori in India, e Assobiotec, associazione che raccoglie i coltivatori Italiani, dichiarano che le culture transgeniche sono fondamentali, in quanto producono di più con il minor sforzo e con il minor trattamento chimico.
Ora noi ci chiediamo due cose: la prima, come faranno i piccoli agricoltori ogni anno a comperare nuove sementi, come faranno a resistere alle imposizioni economiche di queste multinazionali, una volta che saranno padrone del mercato e potranno anche deciderne l’andamento? Saranno forse costretti ad indebitarsi con le banche per poter continuare a produrre?
La seconda, non sarebbe forse giusto che il consumatore finale fosse informato quando acquista un prodotto fatto con culture transgeniche forse non ancora sicure al 100%, magari tramite opportune diciture sulle etichette in modo da poter decidere liberamente e quindi influenzare il mercato?
Credo vivamente che come tutto il resto del mercato globale questa operazione sia destinata ad intaccare la salute del consumatore finale, ma solo il tempo e l’impegno di chi è contro e di chi è a favore potrà darci una risposta definitiva.

 

B.I.S.


Basilea, dieci volte all’anno gli uomini che controllano i fondi monetari mondiali si riuniscono per discutere il destino del mondo. Infatti i 13 membri di questa assemblea sono i governatori delle banche centrali delle 10 nazioni più industrializzate più la Svizzera. Gli Stati Uniti possono vantare due rappresentanti e il 13° membro è il general manager della BIS. La BIS
(Bank for International Settlements), fondata nel 1930 per assistere i pagamenti di guerra ai vincitori della prima guerra mondiale, oggi è diventata una banca centrale per le banche centrali. Protegge il mercato finanziario mondiale e sovraintende a tutte quelle transazioni economiche che potrebbero influenzare i mercati mondiali.
Inizialmente la BIS era una istituzione europea con la partecipazione degli Stati Uniti, oggi ne fanno parte circa 41 paesi, ma il controllo resta sempre in mano alle nazioni fondatrici ed in particolar modo agli USA.
La Bis ha depositi per circa 112 miliardi di dollari, i suoi fondi sono in parte in oro e i depositari delle varie nazioni possono decidere in qualsiasi momento di ritirarli. Banche centrali più piccole usano la BIS tanto per investire i propri fondi , quanto per tenere segreto il modo in cui li amministrano. Lo scorso anno la BIS ha generato circa 500 milioni di dollari con le sue attività.
Circa il 16 per cento delle sue azioni sono in mano alle banche centrali dei suoi membri, le restanti azioni sono in mani private, acquistate prima dalle banche centrali americane e rivendute più tardi.
Una ennesima organizzazione per il controllo dell’economia mondiale e quindi del potere, tenuta nascosta e sotto un grande controllo americano. (Washington Post, 28/6/98)

                        DECONTAMINAZIONE

Decontaminare il pianeta dalle scorie radioattive è ora possibile. Lo hanno dimostrato due scienziati americani, che a Cincinnati sono riusciti a trasformare un decimo di grammo di torio radioattivo in 90% di titanio e 10% di rame, entrambi non più radioattivi: il tutto sarebbe stato possibile usando solo 300 watt di energia e quindi con un costo inferiore ai 3 pennies. Gli stessi risultati sono stati ottenuti con elementi molto più pericolosi e radioattivi in altri laboratori sul territorio americano.
I due scienziati indipendenti, padri di questo rivoluzionario procedimento, potrebbero forse essere i capostipiti di un nuovo tipo di scienza dedita alla salvaguardia del pianeta e non dei portafogli? Oppure anche loro alla fine venderanno il tutto al miglior offerente?
E’ certo che questo procedimento potrebbe finalmente smaltire le tonnellate di rifiuti radioattivi sotterrati, vaporizzati o dispersi nei mari di tutto il nostro pianeta.

 

                               COCA COLA

E’ il simbolo degli Stati Uniti d’America, della libertà e della storia, si proprio della storia perché in molte delle foto storiche degli ultimi 50 anni c’è sempre qualcuno con in mano una bottiglietta. Sto naturalmente parlando della COCA-COLA, chi di noi non ha bevuto questa bibita mondiale almeno una volta nella sua vita? Ora però sembra bisogna stare molto attenti a berla, infatti una partita di bottigliette con anidride carbonica scadente e una partita di lattine con troppo funghicida sembra siano all’origine di malori che stanno colpendo noi consumatori.
In Belgio dove tutto è cominciato, sequestri e distruzione delle confezioni sta avvenendo in massa su ordinanza del ministro della sanità Belga Luc Van den Bossche.
La stessa cosa è accaduta in Francia dove chiunque abbia appoggiato le labbra sulle lattine contaminate sarebbe a rischio.
Per la grande multinazionale questo scandalo rappresenta una perdita d’immagine tremenda.
La situazione sarebbe ancora più grave perchè la stessa Coca-cola non è in grado di controllare nei dettagli le partite esportate né di determinare dove siano le bibite incriminate. A godere si questa catastrofe pubblicitaria è senza dubbio la concorrente di sempre: la PEPSI.
Inoltre anche se la COCA-COLA si è offerta di pagare le spese mediche ai suoi consumatori intossicati è stata accusata di essere corsa ai ripari troppo tardi, e nonostante abbia individuato le cause, fino ad ora l’unica soluzione che è riuscita a trovare è quella di consigliare i suoi consumatori di acquistare e bere solo bibite confezionate in paesi non segnalati e quindi di leggere le etichette.
Attualmente la COCA-COLA controlla il 50% del mercato mondiale, la PEPSI il 20,5% e la CADBURY il 3%.
La COCA-COLA detiene il 44,5% del mercato USA, il 56% in Spagna, il 55,6% in Giappone, il 55% in Francia, il 43,7% in Belgio, il 33,7% in Gran Bretagna il 29,7% in Cina.
Visti questi dati, saremo capaci di rinunciare , anche se solo per qualche tempo, a questa bibita che è ormai diventata parte integrante della nostra vita e della nostra storia?

                        MURUROA ANCORA

Di nuovo Mururoa e Fangataufa e di nuovo nucleare, questa volta però la Francia sta pagando il prezzo della sua sconsideratezza. Infatti secondo Renè Pelat, direttore della commissione francese per l’energia atomica, dopo 193 esperimenti nucleari tra il 2/7/66 e il 26/1/96 nei due atolli della Polinesia francese, sembra che ci siano profonde incrinature alla base degli stessi atolli, incrinature dovute esclusivamente al riassestamento della massa basaltica a seguito delle esplosioni atomiche.
Si riaccendono così le polemiche delle associazioni ambientaliste che accusano il governo francese di non aver preso sufficienti misure di sicurezza dopo i test nucleari.
Greenpeace chiede che la Francia si assuma le sue responsabilità per il disastro ecologico, per i rischi per l’oceano, visto che potrebbero esserci fughe radioattive da queste incrinature, e per l’atmosfera.
L’organismo ecologista Crii-Rad (Commissione Indipendente di Ricerca e d’Informazione sulla Radioattività) chiede misure straordinarie per la protezione dell’ambiente dopo il rapporto dell’Aiea (Agenzia internazionale dell’energia atomica).
L’Aiea ha infatti ammesso l’inquinamento negli atolli causato dai test atomici francesi, ma ha tentato di minimizzare il problema, ora divenuto molto più grave in quanto la radioattività potrebbe fuoriuscire dagli atolli ed espandersi verso l’esterno.
La signora Corinne Castanier, direttrice del Crii-Rad dichiara che l’inquinamento a Mururoa e Fangataufa è centinaia di volte al di sopra della soglia di pericolo e che la Francia, deve assumersene la responsabilità e provvedere almeno al monitoraggio costante di tutto il territorio.

 

                            IO LO VORREI...

“Io lo vorrei, alto, biondo, con gli occhi azzurri e mi raccomando senza nessun tipo di malattia o difetto fisico e psichico, deve essere un genio nelle arti e non deve avere nessun tipo di paura…”, sembra un film di fantascienza e invece è proprio quello che sta per accadere, infatti due compagnie farmaceutiche, la Geron di Menlo Park, in California, e la Advanced cell therapeutics di Worcester nel Massachusetts, stanno sperimentando nuove tecniche su feti umani riprodotti in laboratorio. La spiegazione ufficiale è che questi esperimenti siano indirizzati a creare delle cellule madri dai feti di 10 giorni, affinché si possano curare malattie come il diabete o il morbo di Parkinson, ma da qui a creare il primo bambino clonato il passo è breve, questo almeno a quanto dicono gli esperti, i quali teorizzano che le suddette compagnie potrebbero essere pienamente operative intorno al 2001.
Infatti una volta perfezionata la tecnica di clonazione degli embrioni, basterà collocarli nell’utero di una donna per far nascere un bambino.
La Geron inserisce materiale genetico in ovuli umani privati del DNA, mentre la Advanced inserisce cellule umane in ovuli di mucca.
La cosa folle è che questa tecnica è stata proibita dal governo americano ma solo nel caso che si utilizzino fondi pubblici. Le due società sono però a carattere e finanziamento privato e quindi nel pieno della legalità, almeno fino a che il Congresso degli Stati Uniti non decida per legge che la clonazione umana è proibita.

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