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Dalla Jugoslavia
all'Irlanda incontro con Fulvio Grimaldi
D.Cosa ha visto a Belgrado e cosa le è rimasto più impresso?
R. Sicuramente il fatto che lì cè una guerra dove una parte è invisibile e
invulnerabile e laltra totalmente visibile e vulnerabile porta a pensare che la
guerra umanitaria consideri esseri umani soltanto quelli che sono appunto invisibili e
invulnerabili e invece consideri gli altri cose, oggetti non umani quindi non degni di
trattamento umanitario. La chiamano una guerra etica, assumendo come unica possibile etica
planetaria letica dei generali e delle industrie i cui interessi vengono difesi
dagli slavi. Mi è rimasto impresso il fatto che viene eliminata fisicamente una
popolazione, non viene più intimidita, non vengono più distrutte le infrastrutture che
sono ormai demolite, ma si aggredisce proprio una comunità, unenorme comunità...
sembra che la si voglia cancellare dalla faccia della terra e se non lo si riesce a fare
soltanto con le armi, lo si sta facendo con le sanzioni, con lembargo, con il taglio
dellelettricità e si ferma il paese, si fermano gli ospedali. Noi siamo stati in un
ospedale dove novanta piccoli pazienti nati prematuramente, come succede spesso adesso da
quelle parti, rischiavano la vita per una interruzione della corrente perché le loro
incubatrici erano alimentate elettricamente. Questa interruzione, ultimamente, cè
stata di nuovo e io mi chiedo che cosa sarà successo ai novanta piccoli
cattivissimi serbi.
D. Cosa sta accadendo a livello ambientale?
R. A livello ambientale è una catastrofe. Credo che avrà conseguenze a livello
planetario. La più grande catastrofe che si sia mai verificata in ecologia. Sono state
cancellate completamente, demolite e fatte esplodere ancora fino a pochi giorni fa tutte
le industrie di Pancevo, tutte quante piene di sostanze nocive; industrie chimiche,
petrolchimiche, raffinerie, industrie di fertilizzanti. Tutte hanno liberato veleni a più
non posso sopra Pancevo per sette giorni; si è formata una nuvola che contiene 36
sostanze tossiche tra cui il cloruro di vinile monomero Cvm, quello che è stato attivo in
maniera micidiale a Porto Marghera per tanti anni. E stato misurato un tasso 7.200
volte superiore alla soglia di legge, che è zero. Quella nuvola è stata portata dal
vento in Finlandia e adesso se la vedono i finlandesi; poi se piove, tutto va nella terra,
nelle falde acquifere, e si espande dappertutto. Questa è la più immediata. Naturalmente
cè la questione delle nuove bombe tecnologiche alla grafite che sono utilizzate per
spegnere le centrali elettriche; coprono tutto con una polvere di carbonio che causa il
cortocircuito. Ora questa polvere di carbonio si sparge con il vento e arriverà lontano
come da noi la sabbia del Sahara. In molte città, poi, gli acquedotti e le centrali
idriche sono state distrutte, quindi si usa lacqua piovana che è nera, piena di
pulviscolo che oltretutto si respira. Altro disastro ecologico è la morte del Danubio.
Ripetute chiazze di petrolio sono uscite dalle raffinerie bombardate a Novi Sad, a Pancevo
e in altre località e sono finite nel fiume, con chiazze lunghe fino a 15 chilometri e
larghe 200 metri che ora si muovono sul Mar Nero e sono dirette verso la Bulgaria.
Lasceranno tracce dappertutto togliendo lossigeno e causando la fine di
unattività fondamentale lungo le rive del Danubio: la pesca. Non si sa quali altre
sostanze siano finite dentro al fiume, probabilmente scaricate per evitare che
esplodessero con i bombardamenti. Ad esempio a Pancevo cerano grandi quantità di
mercurio; se è stato scaricato in acqua si verificherà una catastrofe nella catena
alimentare. Per quanto riguarda i proiettili alluranio impoverito, è stato
riconosciuto che vengono utilizzati in enorme quantità. In Iraq hanno provocato la famosa
Sindrome del Golfo con tumori, malformazioni, mutazioni genetiche anche nei
veterani americani. In Jugoslavia ne è stato impiegato molto di più. Luranio
impoverito, impattando, si incendia e si trasforma in aerosol che rimane sospeso in aria
in particelle minutissime e una volta aspirato, bevuto o mangiato, si fissa negli organi e
provoca tumori. Basta una parte infinitesimale di uranio impoverito nellorecchio di
una persona per compiere un assassinio, provocando un tumore. E lassassinio
perfetto. Cè poi, il danno dellenorme consumo di carburante per le seicento e
più missioni al giorno e quindi emissione di anidride carbonica per migliaia e migliaia
di tonnellate. Noi ci stiamo battendo, con vertici più o meno riusciti, per la riduzione
dei gas serra che provocano il riscaldamento del pianeta e gradualmente la catastrofe
generale; poi in un paio di mesi di guerra produciamo più anidride carbonica di quanta ne
abbiamo emessa in un anno nella mobilità di mezzo mondo. Tutte queste ripercussioni
pesano non soltanto sulla Jugoslavia che si deve o si vuole punire, ma su tutti i paesi
confinanti e su tutta lEuropa. Forse, restano nella relativa sicurezza gli
americani.
D. Qual è la sua opinione su questo accordo di pace o pseudo tale?
R. Io non credo che sia una pace, credo che sia una tregua che ha tutte le premesse per
ulteriori conflitti, probabilmente a più bassa intensità di quelli che si sono
verificati con il macello bombarolo dei Balcani. Essendo questo, come si è
visto da subito, unulteriore pulizia etnica, visto che adesso tocca ai serbi essere
cacciati dal Kosovo e già molti ne sono stati uccisi, altri sono stati rapiti, lUCK
imperversa impunemente sotto lombrello della NATO, per quanto dovrebbe essere
smilitarizzato (qualunque cosa significhi questa parola...) e questo significa che il
Kosovo si svuoterà completamente di una componente storica fondamentale. Allora avremo
nei Balcani un mosaico di staterelli etnici divisi rigorosamente secondo basi
confessionali e razziali che saranno in costante lite fra di loro. Ci sarà la grande
probabilità che questa frammentazione coinvolga adesso anche la Macedonia, dove cè
la minoranza di ben un terzo di albanesi rumoreggianti, arricchiti da 200.000 albanesi
profughi che hanno tutti quanti lobiettivo etnicamente pulito della grande
Albania. La stessa cosa si sta verificando per il Montenegro, dove un governo filo
occidentale è sempre più distante da Belgrado, già si parla in termini di stato
autonomo e poi incominciano ad essere sempre più rumorose le rivendicazioni
dellUngheria, stato NATO, sulla minoranza ungherese nel nord della Jugoslavia, dove
vivono centinaia di migliaia di ungheresi e lì ci sono tutti gli elementi perché
ulteriori conflitti, separazioni, secessioni si verifichino nei prossimi mesi. Questo è
il risultato del fatto che ognuno si sente incoraggiato ad ulteriori separazioni, visto
come la NATO è intervenuta a favore della spaccatura della Jugoslavia, prima con la
Bosnia, adesso con il Kosovo. E una cosa che riproduce il modello medievale, del
rapporto tra impero e vassalli, anche allora venivano contrapposti gli uni contro gli
altri su basi non etniche ma familiari, in modo che limperatore potesse governare
senza troppi rivali su una schiera di piccoli autocrati in lite tra di loro e troppo
deboli, troppo impegnati fra di loro per poter contestare lautorità
dellimperatore. Tutto questo credo sia foriero di molti spargimenti di sangue, di
grande distruzione, di grandi eccidi e purtroppo questo rende connivente unEuropa
che si vede fare a pezzi una parte considerevole del continente, cosa che avrebbe potuto
evitare sin dallinizio con una conferenza di pace e di riorganizzazione dei Balcani,
che invece nessuno ha concepito perché succubi della volontà militaristica degli Stati
Uniti.
D. E riguardo a Milosevic? Alla possibilità che rimanga in carica indisturbato?
R. Questo è da vedere, intanto cè una parte del suo governo, dellestrema
destra nazionalista, che ha ritirato dal governo i suoi ministri, 13 su 35 e questo è
già un segno di indebolimento di questo governo. Io non credo che per gli jugoslavi sia
in questo momento in discussione la figura di Milosevic, probabilmente ci sarà un
arrembaggio da parte di politicanti della classe dirigente per poter
conquistare leredità di Milosevic e quindi la benevolenza della NATO che come è
noto, per il momento ha escluso la Jugoslavia dalla ricostruzione. Questo significa che la
Jugoslavia va incontro ad un destino molto simile a quello dellIrak, che è quello
dellembargo e a tutti gli effetti un genocidio strisciante. Impedendo i rifornimenti
vitali a un paese, gli permettono di ricostruire le sue infrastrutture, quindi di far
funzionare un minimo di autonomia e soprattutto la società civile, ma significa
letteralmente farlo gradualmente morire. Questo ricatto economico nei confronti della
Jugoslavia, punta a sollevare unopposizione sociale jugoslava che cacci via
Milosevic. Che questo riesca è molto dubbio, perché certi popoli di fronte ad
unaggressione esterna si stringono intorno alla loro leadership, qualunque essa sia,
perché in essa identificano la resistenza ad un aggressore esterno, brutale, assassino e
indecente sotto tutti i punti di vista, dato che questi aggressori non hanno nessun
interesse autentico per la democrazia in Jugoslavia. Quello che sperano di fare è di
rendere anche la Jugoslavia, come gli altri staterelli dei Balcani, un paese di
scorreria per il mercato selvaggio e per la mafia. Il popolo jugoslavo è come
tutti i popoli, innocente; nel filmato Jugoslavia un popolo silenzioso, ho
cercato di far conoscere un lato quasi mai menzionato, ma pur sempre vero.
D. I missili A10 che stanno usando adesso in Jugoslavia contengono uranio
impoverito...
R. Questo è stato ammesso dalla Nato. Il Sunday Times dopo dieci giorni di guerra
pubblicò che erano stati già sparati sulla Jugoslavia 126 proiettili alluranio
impoverito. In un primo tempo la Nato aveva negato questo aspetto, poi ha dichiarato che
in realtà veniva impiegato, però paragonando gli effetti della radioattività da uranio
a quella di un orologio da polso. Questo è vero solo se ci si trova a 20 centimetri di
distanza da un proiettile di uranio impoverito. Ma non è più vero quando si polverizza,
si volatilizza, entra nellorganismo e si fissa negli organi: allora distrugge.
E la stessa sindrome di Hiroshima e di Chernobyl.
D. Pensa che sia più probabile invece la premeditazione da parte degli Stati Uniti a
voler ricordare al mondo chi è il gendarme soprattutto in vista di una pericolosa
avanzata dellEuro...
R. Non solo lEuro, ma si può anche pensare alle molte guerre commerciali degli
ultimi tempi. La guerra delle banane, ad esempio. LAmerica voleva che lEuropa
privilegiasse il suo mercato a discapito dei paesi che invece sono i fornitori
tradizionali dellEuropa... Poi cè stata la guerra delle carni agli ormoni,
ammesse negli Stati Uniti, ma non in Europa. Le grandi industrie americane hanno bisogno
di sbloccare il loro mercato, ma lEuropa recalcitra di fronte a tutto quello che
sono le biotecnologie, i prodotti transgenici mais, soia che vengono etichettate ed
identificate, cosa che non accade affatto negli USA. Tutte queste sono dichiarazioni di
guerra.
Io credo che questoperazione dei Balcani abbia ricondotto i rapporti a quelli
precedenti, prima dellUnione Europea; un rapporto di gerarchia come la intende
lAmerica così come si era espressa in tutti questi decenni.
D. Qual è la sua opinione sul fatto che il comandante delle truppe NATO nel Kosovo
sia gravemente implicato nella strage del Bloody Sunday in Irlanda, quali sono
gli sviluppi dellinchiesta?
R. E interessante vedere che, nonostante sia passato un quarto di secolo, per dei
reparti militari britannici, paese NATO, che hanno compiuto una strage efferata, contro
dei civili inermi che chiedevano unicamente il rispetto dei diritti civili negati,
cè un inizio di trattamento giuridico. Sulla base del mio materiale di quel giorno
di cui sono stato testimone, materiale fotografico e sonoro, mandato in onda per la prima
volta nel Regno Unito dopo 25 anni, si è imposto al Capo del governo inglese di aprire
uninchiesta. Di conseguenza, si troveranno sul banco degli imputati coloro che
eseguirono quella strage, il I Battaglione dei Paracadutisti Britannici e in particolare
il loro Vice Comandante sul terreno Mike Jackson, che oggi è proprio il comandante di
tutte le truppe NATO in Kosovo. Noi abbiamo come Comandante delle truppe NATO in Kosovo,
un presunto pluriomicida che adesso sarà imputato davanti ad una commissione di inchiesta
per la strage della domenica di sangue del 30 gennaio 1972, un paradosso! Un
personaggio che sarebbe dovuto essere in prigione per crimini di guerra e che invece è
stato promosso e ha avuto una carriera fulminante fino a diventare baronetto,
è oggi comandante. Però, forse lanamnesi alla fine arriva; il fatto che oggi ci
sia uninchiesta sulla strage di Darry di 27 anni fa, dà un minimo di fiducia
chissà se fra 25 - 27 anni gli stragisti della NATO saranno chiamati a rispondere in un
tribunale
Nel frattempo la stampa di destra si è scatenata;
naturalmente vede uno dei capisaldi dei privilegi della classe dominante in Gran Bretagna
messa in discussione. Per la destra, un militare in uniforme può essere un
pluriassassino, ma non deve essere giudicato
questa è una grave incrinatura che
colpisce i privilegi della classe dominante nel Regno Unito e per questo si
scagliano contro questa ipotesi, tra laltro esigendo
lanonimato e ciò è realmente scandaloso per i militari britannici che verranno
chiamati a testimoniare nel processo sulla domenica di sangue. Anonimato che
il presidente della commissione di inchiesta ha negato. Da parte della gente del luogo ho
ricevuto grande solidarietà, infinita e commossa. In Irlanda ho avuto una conferenza
stampa, cerano i familiari delle vittime, cerano i feriti, è tutta gente che
mi vuole molto bene perché sa che quel giorno, il mio lavoro sotto le pallottole dei
paracadutisti è stato decisivo per non far passare una montatura; una delle
tante montature che purtroppo sono passate e che hanno giustificato lintervento NATO
in Jugoslavia
D. Cosa mi può dire di tutte le guerre dimenticate...quelle che fanno scalpore per un
po e poi svaniscono nel nulla...
R. Una guerra serve a nascondere laltra. Adesso con questa guerra hanno nascosto
completamente qualsiasi altra conflittualità dove popoli deboli, poveri vengono
schiaffeggiati. Penso allIraq dove i bombardamenti sono quotidiani, dove il disastro
ambientale sintensifica e si è veramente ridotti allestremo, dove sono morte
un milione e mezzo di persone a causa sia delle bombe sia dellembargo... Gli indios
del Chiapas contro cui la guerra a bassa intensità per interposte forze militari
messicane, ma sempre nellambito del dominio statunitense, continuano.... La
situazione Mediorientale dove tutto è incancrenito e nulla si risolve. Di tutto questo
non si parla più e si parlerà molto meno della guerra dei Balcani una volta che i media
avranno deciso di deviare lattenzione del pubblico. Basta pensare che quando
cè stato questo atto di terrorismo gravissimo, molto sospetto e ambiguo (uccisione
di DAntona n.d.r.), in un momento così significativo, il fatto che un ospedale
fosse stato centrato dai missili, un carcere bombardato e che erano state uccise venti
persone è finito in tredicesima pagina. Quindi una cosa serve a nascondere
laltra...
D. Come si può contrastare questo strapotere dei mezzi di comunicazione?
R. Un arma molto efficace è quella della diffusione di questa consapevolezza. Proporre e
riproporre, per quanto sia difficile, uninformazione non omologata. Io ho abbastanza
fiducia nelle persone. Non sono tanto facilmente e tanto meno completamente ipnotizzate da
uninformazione martellante ed omologata. Spetta alle persone intelligenti dire cosa
fare, io, più che altro, sono abituato ad osservare, a rilevare e a criticare... a
proporre non sono molto bravo.
D. Visto che coloro che gestiscono il mondo ci trattano come numeri da far quadrare
nei loro bilanci economici, il boicottaggio non potrebbe essere una buona arma?
R. Sono iniziative che fanno molto male ad un sistema mondiale basato sulleconomia,
sulla produzione e sul consumo. Organizzarlo è più difficile. Noi viviamo una situazione
politica, per cui la maggioranza è con questa guerra. In effetti è molto più facile che
il boicottaggio ci venga imposto dagli altri. Credo maggiormente nella protesta di un
popolo che non si rispecchia nelle scelte politiche e militari del governo, di fatto è un
paese spaccato a metà.
D. Quando sono iniziate le sue battaglie in difesa dellambiente e degli animali?
R. Io mi occupo di queste cose dallinizio della mia professione, quindi molti anni
fa. Più specificatamente mi sono dedicato allambiente, agli animali ci sono
arrivato dopo aver fatto per parecchi anni linviato allestero, in paesi del
terzo mondo che uscivano dalla colonizzazione, in paesi coinvolti nelle lotte di
liberazione: Eritrea, Etiopia, Palestina, Irlanda, Chiapas. Mi sono reso conto che ogni
intervento militare o di altro genere, neo-coloniale, economico delle potenze industriali
e post-industriali su questi paesi ha provocato grandissimi danni ambientali. Inquinamento
da petrolio, sfruttamento delle miniere; deforestazione, iper sfruttamento del suolo,
distruzione di parti del pianeta nel rapporto tra popoli potenti e popoli deboli e la
totale non curanza degli effetti che questi avranno sulle future generazioni, anche le
nostre nel nord del mondo, sono aspetti troppo spesso dimenticati.
D. Quali sono state le prime difficoltà che ha trovato in questa battaglia?
R. Ci sono sempre state le difficoltà, perché quando si combatte nel settore ambientale
ci si scontra immediatamente contro interessi forti e potenti. Lambiente non viene
distrutto dal cittadino maleducato che lascia in giro i suoi rifiuti; è un granello di
sabbia nel deserto. Le grandi distruzioni sono quelle provocate dal nostro modello di
sviluppo ed è responsabilità di chi lo adopera e se ne arricchisce, quindi i petrolieri,
i biotecnologi, i chimici, gli agro-chimici e tutti quelli che intervengono sulle risorse.
Allora quando si parla di tutto ciò si incontrano ostilità. In particolare, negli ultimi
tempi, anche in questo paese mi pare sia diventato difficile dire cose sgradite ai poteri
costituiti, anche attraverso i mezzi del servizio pubblico.
D. Secondo Lei dove ci porterà questa corsa agli exnotrapianti, agli alimenti
transgenici?
R. Io non sono uno scienziato, ma sicuramente tutto quello che viene detto da competenti e
dagli scienziati non legati alle industrie interessate a questi sviluppi ci fa presagire
imprevedibili e incalcolabili conseguenze. Abbiamo già oggi una diffusione assolutamente
pazzesca di malattie da inquinamento, da devastazione ambientale a partire da tumori,
allergie, dermatiti, malformazioni crescenti ecc. Abbiamo cosparso il mondo di diossina a
partire dal Vietnam e tutto questo ha i suoi effetti nei decenni, nei secoli. Le autorità
adottano e tollerano queste metodologie con una leggerezza spaventosa che può essere
soltanto il frutto di una subalternità totale agli interessi dominanti, cioè quelli
economici. La politica si è ridotta ad essere portavoce dellimpresa. Dove ci
porterà? Secondo le previsioni che facevano già a Rio de Janeiro dove ci si aspettava un
cambiamento di rotta che non si è mai verificato andremo incontro a catastrofi planetarie
entro cinquantanni, buco nellozono, surriscaldamento, scioglimento dei
ghiacciai e la sterilizzazione del suolo.
D. Cosa si è ottenuto dopo la pubblicazione della rivista The Ecologist,
con tutte le varie vicissitudini che lhanno caratterizzata?
R. Ognuna di queste iniziative ottiene un buon risultato perché è materia disperatamente
richiesta e necessaria per rendersi conto di quello che ci stanno facendo, di quanto ci
sta succedendo. Quando ho trattato largomento ambiente in Rai, ho girato
tra cittadini comuni per tante piccole questioni, una discarica, un lotto abusivo e mi
sono reso conto quanto sia matura la consapevolezza della gente in campo ambientale e
quanto siano disposti a mobilitarsi su questo tema. È veramente un proliferare di
organizzazioni di comunità. Il cattivo uso dellambiente si ripercuote sulla salute
delle persone e sulla qualità della loro vita. Il problema è molto sentito, è
necessaria unazione politica in questo senso. La questione The Ecologist
è un segno in questa direzione.
D. Quali sono stati i momenti più significativi della campagna sulla vivisezione che
sta portando avanti?
R. Quando sono riuscito a mettere in onda dei filmati terrificanti sullutilizzo
degli animali per presunti studi sul miglioramento di terapie per gli uomini.
Crudeltà abominevoli che continuano tuttora, maltrattamenti gratuiti. Alcune immagini
mostravano come una specie di morsa di ferro schiacciava la testa di una scimmia allo
scopo di stabilire quale grado di resistenza avesse il cranio alla pressione. Questo per
determinare i rischi dellimpatto del cranio umano durante un incidente
automobilistico.
Operazioni senza anestesia su tutti gli animali, interventi al cervello su animali
coscienti per vedere quali modifiche del comportamento si sarebbero ottenute con
limmissione di elettricità, con elettroshock .
Esperimenti in buona parte totalmente inutili ai fini della comprensione delle patologie
umane, veri e propri riti per la maggior parte degli scienziati.
La questione fondamentale è che ogni essere vivente deve godere di pari rispetto e
dignità, io non mi sento superiore al mio bassotto, come lui non si sente superiore a me,
non ho il diritto di utilizzarlo infliggendogli dolore, sofferenza, frustrazione
perché
un giorno io stia meglio. A me è stata data la capacità di vivere, di stare bene e di
stare male, nessuna creatura può utilizzarne unaltra a suo vantaggio.
D. E per quanto riguarda tutte quelle case farmaceutiche che producono prodotti che
vengono testati sugli animali come i cosmetici?
R. Fortunatamente in questo ambito si stanno facendo progressi notevoli. Credo che in
Italia sia quasi pronta una legge che proibisce la vivisezione a scopi cosmetici. Ne erano
particolarmente vittima i conigli. Nei loro occhi venivano testate le sostanze nocive dei
colliri fino ad accecarli. Sin dallantichità, tanto gli egiziani quanto i romani
hanno tramandato modi di decorare la propria persona senza bisogno di infliggere sevizie
agli animali.
D. Quanto influisce, secondo Lei, linquinamento, da quello più semplice a
quello nucleare, sulle reazioni della Terra, i terremoti, gli uragani?
R. Io sono un divulgatore di denunce. Posso dirti però che queste notizie spesso relegate
negli angoli dei giornali e poi dimenticate hanno un fondamento. Un esponente della
Protezione Civile, ingegnere e sismologo, ha costatato che negli ultimi giorni di
bombardamenti su Belgrado si sono verificati una serie di terremoti anomali e frequenti,
non solo quello noto avvenuto a Belgrado, ma su tutta la dorsale balcanica, Bulgaria,
Romania, fino in Austria. Secondo questo scienziato questa attività sismica è facilmente
riconducibile al tremendo impatto di milioni di tonnellate di esplosivo con cui è stata
colpita questa zona.
Le parti in causa sembrano giocare facendo scoppiare violentissime cariche nei punti più
delicati dellequilibrio terrestre. E da criminali, è spaventoso,
irresponsabile.
D. Pensa che ognuno di noi debba essere il cambiamento che desidera nel mondo
R. Secondo me è un po utopistico. Se aspettiamo di migliorarci noi prima di lottare
contro le ingiustizie e le sofferenze... staremo con le mani in mano a lungo. Io sono
convinto che ci si migliora, ci si modifica lavorando con gli altri, intraprendendo azioni
di giustizia e di libertà insieme agli altri.
D. Pensando al futuro che ci aspetta, quali sono le sue speranze e i suoi timori?
R. Purtroppo adesso ho molti più timori. Siamo alle soglie di una conflagrazione
mondiale, cosa che il mondo aveva pensato di non vivere mai più, mentre oggi siamo alla
160°guerra dalla fine del secondo conflitto mondiale e stiamo raggiungendo il diapason
proprio sulla fine del millennio, di un millennio che si è definito cristiano. Non
cè da stare allegri
Le democrazie perdono sempre più spazi, così come le libertà di espressione e la
tolleranza..., disparità allucinanti tra la ricchezza smisurata nelle mani di pochi e la
povertà dilagante, tanto nelle metropoli quanto nelle città. E ancora questa furia
bellicista di una potenza che non ha più rivali e può disporre liberamente dei suoi
arsenali, rinnovarli e farne un business.
Tutto questo induce a un grande pessimismo.
Tuttavia, siccome lumanità si è sempre salvata, ha avuto sempre lo scatto di
immaginazione, di autodifesa, io spero che questo avvenga di nuovo. I segni ci sono,
e sono da ritrovare nella gente, che nonostante il bombardamento mediatico in occasione
della guerra ha fatto sentire la sua voce. Penso che la salvezza stia proprio nella gente.
D. Cosa diresti ad un giovane che deve ancora costruire il suo futuro?
R. Gli direi di guardare in faccia i popoli che vengono definiti cattivi per
ritrovare la propria bontà e bellezza perché sicuramente nei popoli cattivi
oggi si trova più verità, più speranza e più capacità di resistenza che in qualsiasi
altro luogo; soprattutto nei luoghi della nostra informazione televisiva che è una
sciagura quasi psico patologica. La deformazione della dignità umana oggi, va oltre ogni
cosa vista in passato.
D. Grazie
R. Grazie a voi. |
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