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Convergenze parallele tra Occidente,
Russia, NATO, il dittatore Milosevic, lUCK e i mercanti di morte.
Il nero commmercio di armi, droga, e riciclaggio del denaro sporco in miliardi di dollari.
Il popolo serbo, il popolo kossovaro, i profughi e tutti i cittadini dEuropa e del
Mondo, ignare vittime dell Anticristo del 2000. E se
lumanità non dovesse opporvisi?... (Terzo Segreto di
Fatima)
Cominciamo subito: la Russia è un protettorato dellOccidente, in particolare degli
USA. Il Presidente Boris Eltsin e tutti i suoi più stretti collaboratori, vecchi e nuovi
(Ciubajs, Chernomyrdin...) hanno svenduto il loro paese a discapito del popolo, entrando
nel circolo vizioso del ricatto economico. Ogni volta, infatti, che gli Stati Uniti e i
partners attingono dal fondo monetario internazionale per elargire un prestito (in
miliardi di dollari) alla Russia, esigono in cambio una contropartita, preferibilmente in
politica estera. Nonostante ciò la Russia riesce comunque a svolgere un ruolo importante
durante le crisi internazionali, come quella nei balcani. Anche la Russia infatti utilizza
la stessa metodologia del ricatto in alcune occasioni. Ne è un esempio lultima
trovata di zar Boris che di recente ha consegnato agli americani una copia del
dossier Kennedy contenente le investigazioni del KGB sulla morte del Presidente. Non si fa
fatica ad intuire che allinterno del fascicolo vi siano le prove della congiura CIA-
mafia americana - mafia italiana per uccidere il famoso Presidente, mentre le ultime
notizie, sebbene in tono ironico, dicono che JFK nel 1962 avrebbe avuto lintenzione
di rivelare la realtà extraterrestre. Quindi nonostante le sue condizioni di salute
precarie, Boris sa ancora fare il suo lavoro.
LONU, inoltre, è completamente scomparso, ogni sua decisione è stata influenzata
dalla politica statunitense. Tanto è vero che solo adesso gli Usa hanno cominciato a
versare il contributo dovuto nel fondo delle casse ONU.
La fine dellONU decreta linizio dellultima fase di oscurantismo di
questo secolo e apre definitivamente al nuovo ordine mondiale voluto, controllato e
gestito dai magnati delleconomia tramite gli USA e poche altra potenze. Al fine di
poter capire in profondità questo concetto occorre esaminare le gravissime situazioni che
dilaniano circa 70 paesi nel mondo. Guerre civili, disordini, migliaia di morti nei paesi
meno sviluppati; false democrazie, terrorismo, mafia, criminalità, disoccupazione,
inquinamento, ecc... nel mondo civilizzato occidentale.
Purtroppo non vi è lo spazio sufficiente per analizzarle tutte in una sola volta, ma
promettiamo a tutti i lettori di Terzo Millennio che numero dopo numero cercheremo di
analizzare le varie situazioni anche in chiave spirituale. Per ora ci siamo soffermati
sulla crisi dei Balcani per mettere in evidenza la metodologia dello Anticristo del 2000
tesa a sottomettere lopinione pubblica al Nuovo Ordine Mondiale.
Siamo comunque coscienti che in Italia come allestero stanno sorgendo nuove
generazioni che saranno pioniere delluomo del futuro, amante della Vita, della
Giustizia, Pacifista, Universale, Tollerante, ma soprattutto libero, ma libero davvero.
Onde evitare di essere scambiati per filo-Milosevic o filo-russi, slavi, desideriamo fare
alcune precisazioni qualora ce ne fosse bisogno. Milosevic è un dittatore che ha
distrutto il suo paese, responsabile delle barbarie orrende perpetrate ai danni del popolo
kossovaro. Come il suo collega Eltsin è sopratutto colpevole di aver svenduto
il suo popolo, di averlo fatto bombardare arrecando danni gravissimi, per poi rimanere al
potere grazie al tacito accordo con gli Stati Uniti di cui abbiamo già parlato (Vedi
Terzo Millennio anno II n°I).
Milosevic è comunque un tiranno nelle mani di Altri uno dei capri espiatori
della NATO, niente altro che il braccio armato delle famiglie economiche.
Milosevic, però, serbo e quindi difficilmente sottomissibile, ha fatto
resistenza affichè il dominio americano si restringesse esclusivamente al Kosovo e non a
tutta la sua Jugoslavia come invece era postulato negli accordi di
Rambouillet.
Al contrario altri dittatori della ex-Jugoslavia, come Tujilman, che appoggiato
dallOccidente ha ottenuto la quasi totalità di etnia croata in Croazia, hanno
ordinato pulizie etniche ignobili e persino campi di concentramento. Le forze di Pace,
però non hanno mosso un dito, ma possono intervenire a loro piacimento in questi
territori che sono divenuti praticamente protettorati. Questa è solo una delle
contraddizioni dei governi occidentali. Speriamo che i nostri lettori, tra i quali magari
anche uomini politici onesti e integri nei valori della vita, apprezzino larticolo
che segue pubblicato da Año Cero e scritto dal giornalista Roman Ribera e
comprendano come la realtà sulla guerra dei balcani sia stata presentata loro solo in
parte.
LE FONTI
- Armi allUck, moderne, tante, un fiume. Da dove passano? Come? Il flusso
verso il nord dellAlbania sembra inarrestabile, nonostante lembargo... le armi
sono soltanto una delle tante merci di scambio. Arriverebbero da ogni parte dEuropa,
da trafficanti albanesi come da mercanti di armi internazionali, da fabbriche e arsenali
di qualche paese Nato, come dalle caserme dellesercito di Tirana... Le rotte di
questo traffico sono molte, e nella gran parte passano attraverso il nostro paese... Gran
parte dei carichi di armi stanno transitando sotto la voce aiuti umanitari...
A Gorizia, ad esempio, alcuni addetti alla dogana raccontano che solo pochi carichi
vengono controllati, soprattutto se provengono da qualche paese dellUnione europea.
E non cè più neppure lobbligo della bolla di accompagnamento, sostituita da
un documento che non ha lo stesso peso legale. Se non vengono controllati tutti i
trasporti commerciali, figurarsi quelli umanitari.
(da Il Manifesto - Giovedì, 13 Maggio 1999)
- ANCONA - Trenta tonnellate di armi destinate allUck, esercito di liberazione
del Kosovo. Mitragliatrici, fucili, un cannone, missili antiaereo e anticarro, migliaia di
granate, bombe a mano, provenienti dagli arsenali della ex-Urss e della ex - Jugoslavia,
ma anche da quelli Nato in Germania. Partite da Sarajevo erano nascoste nei doppifondi di
tre Tir di aiuti umanitari destinati ufficialmente alla Caritas di Scutari. Il carico è
stato intercettato dalla Finanza il 12 aprile nel porto di Ancona. Interrogato a Durazzo
uno dei responsabili Caritas. Ricercato a Scutari un frate di origini kosovare.
(da Il Corriere della Sera - 3 maggio 1999)
Mirko Strugar, ex-giornalista croato, è stato imprigionato in un campo di
concentramento delle milizie croate nel 1992 per i suoi articoli sulla guerra in
Jugoslavia, e per la sua appartenenza a una famiglia di fede titina. Mentre era in
carcere, la moglie (serba ortodossa), i figli e la madre venivano uccisi da estremisti
croati. Ora Mirko Strugar vive in Italia, a Empoli. E quasi cieco per le botte
ricevute e la sua ragione di vita sono gli aiuti alla ex-Jugoslavia, in particolare alla
Bosnia. Il suo più recente progetto è diretto ai 160 bambini dellorfanotrofio di
Nis, Serbia. Nel diario dei suoi 56 giorni di prigionia Strugar racconta le torture
delle quali è stato vittima. ... cominciò a schiaffeggiarmi rabbiosamente,
scrive, la porta si aprì ed entrò un altro uomo. Mi picchiavano entrambi e il
sangue mi ricoprì gli occhi. Finii per terra, ma loro continuarono a darmi calci. Sentii
un tremendo colpo nellocchio sinistro e un colpo nei reni dopodiché svenni... due
di noi cominciarono a lamentarsi e furono portati nel corridoio dove cominciarono a
picchiarli, ma poiché opponevano resistenza i guardiani li uccisero a colpi di pistola...
Il cinquantaseiesimo giorno della mia prigionia si sentivano molte voci e passi... A un
tratto si sentirono dei passi nel corridoio che si fermarono davanti alla nostra porta.
Qualcuno cercava di aprirla... erano in due, completamente ubriachi... riuscimmo a
bloccarli e a disarmarli, e così cominciò la nostra fuga verso la libertà... Di noi 14
prigionieri che cercammo di fuggire siamo rimasti vivi solo in due. Ora sono libero... Ho
perso tutto; la famiglia, la casa, anche lonore perché dovetti uccidere per
sopravvivere. Ma vivo con la speranza che un giorno Dio e gli uomini mi perdoneranno e che
troverò una vita tranquilla e pacifica.
(da Avvenimenti - 6 giugno 1999).
SULLA GUERRA...opinioni autorevoli.
Il maggiore drammaturgo di lingua inglese Harold Pinter, celebre per la maestria con cui
riesce a trasferire sulla scena teatrale linadeguatezza del linguaggio e la potenza
del silenzio si è schierato duramente contro lintervento NATO in Jugoslavia.
In particolar modo Pinter ritiene che la Gran Bretagna dovrebbe prendere le distanze dalla
politica statunitense
Siamo incoraggiati a pensare, in Occidente, che abbiamo un vantaggio morale, che ci
collochiamo in una posizione morale superiore. Ma gli Stati Uniti hanno abbattuto il
governo cileno e ora stanno facendo lo stesso in Nicaragua. Se stringi la mano agli
assassini, non hai nessuna posizione morale.
Pinter si scaglia seccamente contro il rapporto di dipendenza degli inglesi nei confronti
degli americani di cui definisce la metodologia con una colorita espressione o mi
lecchi il culo o ti sfondo la testa a calci.
( da Diario 26 maggio-1 giugno)
GEOPOLITICA E CRISI BALCANICA.
Lo sviluppo degli avvenimenti nella penisola balcanica ha chiarito una volta per tutte che
la guerra umanitaria non era altro che una copertura per celare gli interessi
di pochi a scapito di molti. In un interessante articolo pubblicato su Il calendario
del popolo, aprile1999, Emanuela Caldera sintetizza in cinque punti, quali, a suo
avviso siano i reali moventi di questo assurdo conflitto. Noi abbiamo scelto di seguire la
traccia del suo articolo del quale ci sentiamo di condividere il punto di vista.
1. I Balcani sono sicuramente in un punto strategico tanto per il controllo del
MedioOriente quanto per le vie di rifornimento che conducono il petrolio del Mar Caspio in
Occidente. Gli Stati Uniti vorrebbero creare nuove vie di comunicazione penalizzando
quelle già esistenti che sono in territorio russo.
2. La guerra potrebbe essere intesa come un invito esplicito alla Russia a non
intraprendere strade diverse da quelle stabilite ed incoraggiate economicamente dagli
Stati Uniti. Lavvertimento vale anche per le eventuali alleanze che si potrebbero
profilare con India e Cina. (vedi bombardamento dellambasciata).
3. Con questo violento conflitto, gli Stati Europei hanno perso quellautonomia nei
confronti degli Stati Uniti che invece erano riusciti a mantenere durante lultima
crisi irachena del dicembre scorso. Questo stabilisce legemonia di un unico stato su
tutto il mondo.
4. La guerra offre sempre una preziosa occasione per testare i propri armamenti, per
svuotare i magazzini e reinvestire nella produzione.
E inoltre un pretesto per indagare sulla potenza della propria strategia di politica
estera e, nel caso degli Stati Uniti, per confermare la propria predominanza supportata
solamente dallarsenale militare.
5. Lufficializzazione del diritto di poter intervenire comodamente a distruggere
governi scomodi o per appoggiare forze poco chiare anche sul piano della legalità
internazionale (pare che il Kosovo sia nei Balcani il crocevia dei traffici di droga).
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