TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia
UNA STELLA CHIAMATA ASSENZIO di Renzo Baschera
 

 

Chernobyl, il cui nome indica l'assenzio, ha segnato l'inizio della civiltà della cenere. Una profezia del XVI secolo annuncia che "l'erba amara produrrà frutti di morte".

Il 26 aprile 1986, quando scoppiò il reattore di Chernobyl, una cittadina russa, poco lontano da Kiev, furono molti che videro in questo evento disastroso "un segno", perché Chernobyl vuol dire," l’erba amara", vuol dire: Assenzio. E Giovanni, nell’Apocalisse (8-IO,II) annuncia la stella che si chiama Assenzio: "...cadde dal cielo una grande stella, ardente come un torchio; e cadde sopra la terza parte dei fiumi, e sopra le fonti delle acque. E il nome della stella si chiama Assenzio. E molti uomini moriranno di quelle acque, perciocché eran divenute amare".

Le "acque amare", le acque avvelenate, le acque che contengono la morte. Nelle lettere profetiche della Monaca di Dresda si dice testualmente: "...La grande scienza dell’uomo finirà per trasformare tutte le acque della terra in un fiume amaro e sanguigno".

Chernobyl ha contaminato ogni cosa. Ma sono state soprattutto le acque a presentare una radioattività che lo scienziato russo Zhores Medvedev ha definito a suo tempo" disastrosa". Se consideriamo poi che ogni isotopo di cesio 137 ha "una vita" di circa trent’anni,dobbiamo dire che la stella chiamata Assenzio continuerà a rimanere sopra le nostre teste fino al 2016.

E, prima di quel tempo "altre stelle chiamate Assenzio" compariranno nel cielo, purtroppo. E saranno tutti "segni" che l’uomo non sarà più capace di vedere.

Lo annuncia anche l’Abate Ladino, nei suoi vaticini che risalgono al XVI secolo: ... Piccole stelle e grandi stelle piangeranno sulla terra. Questo avverrà tra il vecchio e il nuovo. Quel pianto farà impazzire le acque e la terra. Quel pianto farà impazzire la carne...e una pestilenza sottile entrerà in ogni cosa. E farà di ogni fiore, un fiore del male".

Strano a dirsi l’Assenzio é ricordato in diversi manoscritti dell’antichità come" fleurs du mal", fiore del male.

Il veggente parla però di "piccole" e " grandi stelle". Si può pensare pertanto che, prima di Chernobyl ci siano stati altri disastri radioattivi. E un riscontro l’abbiamo. Nel 1957 é stato registrato"un grave incidente" termonuoleare a Windscale, in Gran Bretagna. E nel 1979 un incidente "preoccupante", é avvenuto anche in Pennsylvania. Ma, in questi casi, il silenzio é d’obbligo, per non turbare la quiete pubblica.

Le prospettive per il domani non sono tranquillizzanti. Da più parti é stato segnalato difatti che la centrale di Ignalina, in Lituania, é ad alta pericolosità. E le probabilità di rischio aumentano, au men tando il numero delle centrali termonucleari. Bastano pochi dati, per delineare questa tragica realtà. Gli Stati Uniti d’America, dieci anni fa avevano 86 centrali in esercizio; oggi ne hanno oltre 130. La Gran Bretagna sempre dieci anni fa, ne aveva 36; oggi ne ha 64.

La "stella che si chiama Assenzio" é pertanto sempre più vicina. Non illudiamoci: Chernobyl é stato solamente "un segno", un avvertimento, che nessuno ha raccolto.

Tra "il vecchio e il nuovo", annuncia il messaggio profetico (cioé tra la fine del secondo Millennio e inizio del terzo), il pianto delle stelle, farà impazzire le acque, la terra e la carne. Il messaggio é significativo perché "la pazzia della carne" é già riscontrabile nei melanomi, che hanno avuto negli Stati Uniti un incremento, dal I986 in poi, che si aggira al trecento per cento.

Un grido di allarme, lo troviamo nelle quartine profetiche dell’Abate Ladino, di tre secoli fa. Sentiamolo: "Con il legno della culla, sarà fabbricata la bara. Con la sapienza sarà scavata la fossa. Perché una grande fiammata avvolgerà il mondo, per purificarlo e riportarlo alla purezza del giardino terrestre ...".

La culla vuole simboleggiare l’inizio del Millennio. Ma in questo tempo nuovo si nasconde un presagio di morte. La scienza (sapienza) finirà per scavare la fossa all’umanità.

La "grande fiammata" potrebbe corrispondere all’esplosione di una centrale termonucleare. Quando esplose il reattore numero quattro di Chernobyl, l’incendio provocò una temperatura che raggiunse i 2500 gradi. E il bilancio fu disastroso: 31 morti, 135mila persone allontanate, migliaia di persone: minacciate dal cancro, mille chilometri quadrati di terreno contaminati.

Di particolare interesse é ancora una volta la dichiarazione: dello scienziato Zhores Medvedev:...Va considerato circa un terzo delle acque ad alta concentrazione di cesio 134 e 137, nonché, di iodio 131". Un terzo, come annuncia Giovanni nell’Apocalisse.

Le profezie del Ragno Nero lasciano anche intendere che "un terzo dei cieli sarà segnato dalla morte". Il messaggio va inquadrato nel nostro tempo: "...Una nube colorata di morte, dominerà un terzo dei cieli. E sarà il primo cavallo dell’Apocalisse. Partirà da Oriente e giungerà fino a Occidente, stendendo sui cieli un sottile, invisibile sudario... E la pioggia sarà pioggia di sudario, perché porterà la morte".

Le piogge acide, che già hanno distrutto la parte più significativa della foresta nera. Potrebbero essere la premessa alla "pioggia di sudario". Alla "pioggia di morte".

Una profezia attribuita al Monaco Olivetano, dell’inizìo del XVI secolo ci dice che questo nostro tempo dell’alta tecnologia, della ricerca avanzata, su tutti i fronti, non é altro che "la civiltà della cenere" perché" la scienza finirà per distruggere tutto".

Ma sentiamo il messaggio: "il grande sole fabbricato dall’uomo, brucerà l’uomo. Sarà una storia amara, che partirà dalla città amara, quando l’amore porterà la doppia croce: ... La civiltà della cenere, inizierà nel tempo in cui l’amor non avrà più croce. Perché la croce sarà ritornata alla croce".

Sembra un messaggio indecifrabile, invece si può leggere chiaramente." Il grande sole fabbrica dall’uomo" é l’energia atomica. Questo "sole finirà per "bruciare l’uomo".

La tragedia partirà "dalla città amara", cioè da Chernobyl, l’Assenzio,"erba amara". E partirà nel tempo in cui "amor porterà la doppia croce". Amor non é altro che l’anagramma di Roma, mentre "la doppia croce", e l’evento dei primi due pontefici che hanno assunto due nomi: Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.

La "civiltà della cenere" coinciderà con il tempo in cui Roma (amor non avrà più il pontefice). Perché la sede pontificia sarà trasferita in Palestina.

Questo evento, che dovrebbe ormai essere prossimo, é stato anche annunciato dalle profezie del Monaco di Padova, sulle successioni papali forse, un primo passo e già stato mosso su questa strada, perché notizie ufficiose dicono che un cardinale, probabile successore di Giovanni Paolo II, ha già acquistato una tomba in un luogo poco lontano dal Getsemani, esprimendo il desiderio di essere sepolto nei luoghi che videro Gesù.

Stiamo andando pertanto a grandi passi, verso grandi eventi. Ma gli uomini continuano a non sentire e a non vedere.

E questa superbia, questa irresponsabilità, questa adorazione blasfema di una scienza che spesso sconfina al di là di ogni limite, finiranno per portare l’umanità verso un baratro disperatamente tragico.

 

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