TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

  No alle dittature        

Di Giorgio Bongiovanni
 

 

Ancora oggi, dopo secoli di lotte popolari volte alla ricerca di un clima di libertà di espressione politica e religiosa assistiamo a regimi di autoritarismo e quindi al dramma di intere popolazioni martirizzate e private di ogni diritto umano. In Africa oltre 14 Paesi sono vittime di dittatori sanguinari e le pressioni popolari in nome del multipartitismo sfociano solo in guerre civili, principali cause di massacri di massa e carestie.
Nel 1996 il parlamento europeo condanna le violazioni dei diritti umani e le libertà democratiche in Tunisia, dopo che il capo di stato Zin el-Abdin Ben Ali assume una posizione “troppo autoritaria”. Il 17 luglio dello stesso anno Khemais Chamari, deputato del principale partito di opposizione viene condannato a cinque anni di prigione nel corso del processo del leader del Movimento dei democratico socialisti Mohammed Moada, a sua volta condannato a 11 anni di carcere. In Sudan, la dittatura militare sta conducendo una violenta guerra civile mentre la Guinea Equatoriale, l’Eritrea, il Gibuti e molti altri Paesi sono a partito unico. Tra le dittature più feroci ricordiamo quella di Mobutu (il cui regime fu abbattuto nel maggio del 1997) o di Bocassa, entrambi protagonisti, tra l’altro, di macabre storie di cannibalismo, e quella più conosciuta di Fidel Castro, a Cuba. Ci rammarichiamo che l’opera di Ernesto Che Guevara, la sua solidarietà di sinistra, e la sua lotta per l’affermazione dei principi di uguaglianza e fratellanza (noi condividiamo il suo spirito idealista nonostante ci sentiamo cristiani e quindi credenti) sia sfociata nel regime autoritario e totalitario di Fidel Castro Ruz, al potere oramai dal 1959. Speriamo che il discorso presentato da Castro il 19 nov. 1998 al vertice mondiale della FAO e i suoi incontri con il Papa segnino l’inizio di un’apertura che, purtroppo, ancora tarda ad arrivare.
In tema di dittatura non possiamo non citare il presidente Milosevic, al quale abbiamo dato ampio spazio nel “Dossier guerra” e, naturalmente, l’ex-Unione Sovietica dove il comunismo ha distrutto popoli evoluti sia sul piano intellettuale che su quello spirituale.
Ma non meno pericolose di quelle sin qui elencate sono le “dittature velate”. Si tratta di regimi democratici, o meglio “mascherati da democrazia”, che manipolano gli organi di informazione di massa. Operando in tal modo mantengono l’opinione pubblica nell’ignoranza e gestiscono il potere nascondendosi dietro l’inganno della libera informazione. Come avrete modo di leggere sempre nel dossier dietro a qualsiasi decisione politica, compresa quella di ingaggiare una guerra, vi sono motivazioni economiche di fronte alle quali non vengono presi in considerazione i diritti umani delle popolazioni che subiranno gli attacchi.
Pensiamo quindi che sia giunto il momento di rivendicare la nostra libertà ed è per questo che gridiamo: “No alla dittatura”!

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