TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

LA SAGGEZZA DEL POPOLO ROSSO

di  Anna Petrozzi e P.Giorgio Caria
 

 

"Io sono un essere della razza umana figlia del Grande Spirito e della Madre Terra e sorella di ogni cosa che sia stata creata...". Così ci risponde Ganauela Jean, una nativa americana di padre Cherokee e di madre Comanche, quando le chiediamo di parlarci di lei.

Oggi queste parole potrebbero anche non meravigliarci, ma se si pensa a quale opinione e quale idea dei primi e veri americani ci è stata tramandata, forse occorre fare una qualche riflessione. Il generale Custer non ebbe dubbi "L’indiano è selvaggio in ogni senso del termine. Possiede una natura crudele e feroce che supera di gran lunga quella delle bestie del deserto... questi animali selvatici non devono essere giudicati tramite leggi applicabili a tutte le altre razze umane". La produzione hollywoodiana ha poi contribuito a mostrarci spietati attacchi a carovane di pacifici pionieri che tentavano la fortuna nella tanto sospirata terra dei miracoli infestate da selvagge tribù assetate di sangue. Chi di noi non ha mai giocato ai soldatini facendo interpretare il ruolo dei cattivi agli indiani? Ma quanto c’è di vero in questo stereotipo addomesticato ad uso e consumo delle masse?

A scuola ci hanno insegnato quali straordinari vantaggi abbia portato il colonialismo mettendo molto poco in risalto la vergognosa propaganda di sterminio messa in atto dai "civilizzati" europei, che, con il pretesto di evangelizzare "i pagani senza anima", hanno fatto strage di uomini, donne e bambini con tutti i mezzi più cruenti, compreso il tanto aborrito uso di togliere lo scalpo, metodo introdotto dai "soldati spagnoli". Solo adesso, dopo 500 anni di "torture" non ancora del tutto cessate, si comincia a rivalutare la figura dell’indiano, unitamente alla profondità della loro cultura e dei loro insegnamenti. Fino all’agosto del 1978, anno in cui il presidente Carter approvò "l’atto per la libertà di religione", il sistema di vita delle tribù indiane sopravvissute e relegate a vivere nelle riserve, era considerato illegale. Ci spiega Standing Elk (Alce in piedi), uno dei consiglieri spirituali della tribù dei Lakota-Dakota che abitano le riserve del Sud Dakota, che se gli anziani venivano colti mentre pregavano o mentre conducevano cerimonie tradizionali nella loro lingua natale, venivano imprigionati con una pena fino a trenta anni di detenzione. I danni perpetrati alle popolazioni pellirossa nel corso dei secoli sono incalcolabili. La politica tesa ad appropriarsi di terre ricche di beni minerari e ambientali è infatti solo un aspetto dell’operato degli invasori bianchi. Il tentativo di distruggere e disgregare una cultura e una spiritualità diverse e pericolose per un certo modo di pensare e di governare i popoli è stato lo scopo principale dell’uomo europeo. John Collier, funzionario del governo americano, ha ammesso che, dal 1870, uno degli scopi principali degli Stati Uniti fu quello di disperdere le comunità degli indiani nelle praterie sopprimendone la religione. E come tante volte il cristianesimo si è reso partigiano e servo di queste metodiche, causando enormi danni, e fomentando divisioni e partitismi. Il conseguente sradicamento del bagaglio socio-spirituale, la politica di forzata integrazione ed inserimento in concomitanza con un elevatissimo tasso di miseria e di disoccupazione hanno generato una forte spinta verso l’uso di droghe e alcool, con conseguenze facilmente immaginabili. Fortunatamente guardando al nostro sistema societario coloro che si sono resi conto della nostra folle corsa verso l’autodistruzione hanno cominciato a ricercare nelle più antiche tradizioni del nostro pianeta i principi e le fondamenta che man mano abbiamo smarrito, dietro le mura della civiltà. Nonostante i popoli autoctoni che sono sopravvissuti al nostro passaggio siano una debole minoranza, sono riusciti a mantenere vivo il loro patrimonio culturale e a tramandarlo di generazione in generazione. Sorprendentemente, alla base di ognuna di queste antiche culture, si trovano degli elementi in comune, benché si tratti di indigeni che abitano le terre americane, australiane, neozelandesi o africane. Il primo grande concetto è senza dubbio quello di unione tra tutte le espressioni del creato ed il bisogno di ritrovare il rispetto ormai perso per tutti gli esseri viventi del pianeta, a cominciare dalle meraviglie della flora e della fauna, oggi in grave pericolo, fino a riscoprire ciò che accomuna tutti gli uomini e che li rende uguali di fronte alle leggi della vita . Un ritorno alla natura per ricominciare a sentire il profondo legame che rende il creato così magico, a riscoprire che ogni cosa è pervasa dalla grazia dello spirito e che non importano il colore o la credenza, ma il bisogno che ogni essere umano ha di sentirsi amato e di salvaguardare il proprio ambiente, al fine di lasciarlo in eredità a chi verrà dopo di noi. Ognuno oggi pensa solo a se stesso, crede di poter assicurare ai propri figli un futuro solo se accumula risparmi in banca, ma non si rende conto che "se non ci sarà più acqua pulita né aria né terra né piante né rispetto né amore né unione i nostri figli dovranno inventarsi come digerire la plastica". Le culture primordiali, in particolare quella indiana, ci insegnano che ogni adulto si deve preoccupare di lasciare in eredità ad almeno sette generazioni una vita degna di essere vissuta. Ora, noi bianchi, padroni di questo mondo, abbiamo preparato per le generazioni future un pianeta ammalato e un sistema socio culturale al collasso. Dalle tribù primitive di tutto il mondo ci viene dato l’insegnamento a guardare al di là del proprio giardino ed a preoccuparsi su una più vasta scala degli effetti e delle cause che mettiamo in atto. L’armonia con tutto ciò che ci circonda è la chiave per ristabilire gli equilibri perduti. Ciò che in verità è davvero sorprendente è che nonostante tutte le ingiustizie subite, questi popoli sono disponibili ad offrire parte della loro conoscenza per contribuire alla riscoperta di quei valori che potrebbero cambiare le sorti della nostra umanità. Standing Elk ci spiega come sia ormai giunto il momento che gli "uomini medicina" della sua tribù dei Lakota-Dakota rendano nota la conoscenza spirituale delle nazioni delle stelle a causa della grave situazione di contaminazione del pianeta. In altri termini ci troviamo a parlare delle nuove tematiche che caratterizzano il pensiero della nostra generazione, medicina naturale, emergenza ambientale, conoscenza delle stelle, ossia di una filosofia universale che accomuna ogni cosa sia viva, sia essa sul nostro pianeta o che provenga dal cosmo. Non v’è dubbio che, secondo la cultura pellerossa, l’energia creativa abbia donato la vita anche su altri pianeti e che alcuni di questi esseri, più saggi e più evoluti di noi, ci visitino per condividere parte della loro sapienza. In questi ultimi anni ci ritroviamo a trattare un argomento di primo piano, vale a dire "la presenza extraterrestre sulla Terra". Allo stesso modo esiste uno straordinario parallelismo tra i simboli fondamentali della conoscenza che gli indiani d’America hanno ricevuto dallo "Star People" (Popolo delle stelle) e che si sono tramandati da migliaia di anni ed i misteriosi simboli dei cerchi nel grano. Colin Andrews, uno dei maggiori esperti nel campo, rimase sorpreso alla reazione degli indiani Hopi alla vista delle immagini dei pittogrammi. Gli hanno spiegato che non si tratta di messaggi sconosciuti, ma di un linguaggio che parla alla coscienza dell’uomo, al quale basterà guardarli con attenzione e predisposizione per comprenderli. La loro spiegazione è che "la Madre Terra si trova in grave difficoltà". La Madre Terra non farà più cadere neve sulle cime dei monti e se questa non potrà sciogliersi, i fiumi resteranno asciutti. Le si è cavato il sangue dalle viscere (il petrolio) e, in tutte le città del mondo, le sue foglie (i polmoni) non possono più respirare e appassiscono". Il cerchio, caratteristica dominante dei pittogrammi nel grano, significa, presso tutte le culture indiane, ma non solo indiane, il Tutto, l’Unità. Ad esempio "la ruota della medicina", oggetto sacro indiano, è costituita da un cerchio suddiviso in quattro parti uguali che rappresentano i quattro elementi. Uno dei cerchi nel grano più spettacolari rappresenta proprio questa conformazione. Un altro simbolo, comunemente chiamato manubrio, costituito da due estremità circolari collegate da una retta, ha il significato di "parola, comunicazione". Le spirali indicano l’elevazione, oppure il declino, a seconda del loro orientamento, mentre quello che noi indichiamo come insettogramma è, secondo la tradizione Hopi, "il gobbo suonatore di flauto", colui che condusse gli antenati indiani dal quarto al quinto mondo" e quindi rappresenta il passaggio dal vecchio al nuovo secolo. Un altro elemento di enorme rilevanza è la corrispondenza tra le profezie di tutti i popoli che abitarono originariamente il nostro pianeta e le profezie che ci ha lasciato la Madonna durante le sue numerose e varie apparizioni. L’accorato appello della Madre Santissima ci ricorda che dovremo attraversare un periodo di grande cambiamento che sarà terribile se non saremo preparati, ma se ci convertissimo agli insegnamenti di Suo Figlio, Gesù Cristo, questo cambiamento avverrebbe coscientemente e senza traumi.

La profezia lakota-dakota

Concludiamo lasciando a Standing Elk la spiegazione delle profezie dei Lakota-Dakota e ancora vogliamo sottolineare come ci sia uno stretto legame tra tutto ciò che sta accadendo oggi e la tradizione culturale e spirituale dei popoli indigeni delle terre da noi conquistate tanto cinicamente. Forse oggi è giunto il momento di arrestarci e di volgere lo sguardo al passato, dal quale ci ostiniamo a non apprendere, per recuperare quel filo conduttore tra progresso scientifico e tradizione culturale religiosa che non abbiamo mai saputo sviluppare. Standing Elk ci racconta: "Le profezie dei Lakota-Dakota dichiarano che ci sarà la fondazione di un regno di mille anni di pace, ma prima deve avvenire una purificazione spirituale dell’uomo attraverso il fuoco e l’acqua. Con questa purificazione verrà la Verità... Ci sono delle entità che non vogliono la pace, non vogliono che la verità sia conosciuta e che l’uomo sia libero, ma la profezia ha già vinto". (P.G.C. e A.P.)

 

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