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Il 14 gennaio all’ospedale Herriot di Lione hanno segato
due mani oltre i polsi da un vivo dichiarato clinicamente in cosiddetta
“morte celebrale”: lo hanno torturato per varie ore isolando uno per
uno arterie, vene, tendini, nervi, fino a segare l’osso per
ricongiungere ogni parte all’avambraccio del trapiantato.
Una équipe di 50 medici di cui 18 chirurghi ha ruotato intorno a questo
“affaire” per 17 ore d’intervento.
Per noi che sappiamo che la “morte cerebrale” è una finzione e
OMICIDIO DI STATO, l’orrore sta nell’espianto di quelle mani vive e
nella sofferenza di quell’uomo sconosciuto che nessuno ha menzionato
nella finzione generale che quella sofferenza non esista.
Ma anche fra i grossi della chirurgia si è alzata la condanna per altro
verso. Già il prof. Faucher aveva detto che tali interventi sono
tecnicamente fattibili da 25 ma “inaccettabili ed eticamente
improponibili”. Infatti i farmaci antirigetto che vanno assunti senza
sosta per tutta la vita sono nella fattispecie i più potenti in assoluto
“tanto da trasformare una persona sana, che potrebbe ricorrere agli arti
artificiali, in un malato con bassissime difese immunitarie, alla stregua
di un malato di Aids” ad alto rischio di tumori. Anche dall’Italia il
prof. Ugo Crovella, primario di chirurgia plastica e della mano del
Mauriziano di Torino, dichiara: “i farmaci antirigetto annullano le
difese immunitarie perché l’organismo non riconosca l’organo
trapiantato come nemico ma anche una banale influenza può uccidere perché
non riconosce neppure i virus come nemici”.
E allora viene spontaneo domandarci come mai in Italia continua la falsa
informazione a sostegno di due inganni programmati: 1° che il prelievo è
da cadavere, 2° che il trapianto migliori la qualità di vita.
Molti hanno ascoltato il SERVIZIO SPECIALE TG1 del 16 gennaio alle ore
22.45 conduttore ALBERTO SPOSINI, imperniato sul trapianto delle due mani.
Non è stato un dibattito ma un servizio di propaganda affinché tutti i
malati monchi chiedessero di avere il privilegio di essere torturati dai
chirurghi. Non c’era un medico della Lega Nazionale Contro la Predazione
di Organi, non c’era il prof. Faucher, e neppure il prof. Ugo Crovella,
ma solo i fautori di queste sevizie:
il Prof. Girolamo Sirchia, Direttore del NIT (Nord Italia Transplant) noto
fautore dell’assurda autopsia a cuore battente sotto ventilazione;
il Dott. Lanzetta, chirurgo dell’Ospedale S. Gerardo di Monza. Aspirante
pioniere per l’Italia del trapianto di arti;
il Prof. Raffaello Cortesini, trapiantatore del Policlinico di Roma, che
ha enfatizzato le conquiste dei farmaci antirigetto. Ridimensionato dal
suo antagonista Sirchia;
il Prof. D’Agostino, Presidente del Comitato di Bioetica Nazionale, che
ovviamente era là a sostenere che il trapianto cura l’intera persona ma
condannando puerilmente solo quello di testa. Per fortuna il Dott.
Lanzetta gli ha chiarito che non si trapianta la testa ma l’intero
corpo. Nel cinismo del chirurgo c’era più correttezza che nella
finzione etica del cattolico;
Il Pio Bove, trapiantato già due volte di reni. Sosteneva l’esproprio
del silenzio assenso chiaramente per garantirsi un terzo o quarto ricambio
di rene. Quale imparzialità poteva esprimere?
Questo bel quintetto ci ha informato che devono portare gli italiani a 30
donatori, ovvero a 30 predati, per milione di abitanti.
Ci hanno detto che comunque non basteranno per cui alcuni (noi affermiamo
i poveri) verranno trapiantati con gli organi di maiale.
Nessuna voce critica, anzi tutti impegnati a non parlare del fornitore
involontario di organi: quello che viene sezionato e torturato a cuore
battente per la gloria di questi sadici sperimentatori che soffiano sul
fuoco del più grosso businness mai pensato.
Il Prof. Sirchia ha detto pochissime parole ma continuava a ripetere la
falsa informazione: prelievo da cadavere, cadavere, cadavere… Noi
presenti avremmo spiegato che l’espianto di organi è sempre a cuore
battente, e che quelle mani erano state segate ad un vivo.
Ma la popolazione queste cose crude non le deve sapere, anzi mi pare
Sposini o l’altro presentatore francese, addolcirono la pillola
affermando che l’obiettivo era poter ridare le mani a quei bambini a cui
erano scoppiate in mano le bombe. Bella prospettiva poveri piccoli! E
quanti bambini devono essere torturati e uccisi per dar loro le mani?
Abbiamo presentato l’ENNESIMO ESPOSTO ALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI
e al Presidente On. Storace abbiamo chiesto se la Commissione ha un senso
in quanto la violazione della PAR CONDICIO da parte della RAI è
sistematica e sembra programmata.
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