TERZO MILLENNIO Verso l'Antropocrazia

Intervista a Mons. Milingo

Di Lorenzo Baldo e Flavio Ciucani

 

 

La strada saliva impervia con interminabili tornanti che portavano a Sarnano, una cittadina situata fra le montagne della provincia maceratese. Alla vista di una croce di legno al margine della strada, il pensiero per Monsignor Milingo si è fatto più forte. Stavamo per incontrare un uomo che con la sola arma della fede aveva compiuto dei veri e propri “prodigi”, accettati di buon grado dai fedeli, ma con altrettanta diffidenza dagli stessi “compagni in abito talare”. Come descrivere quest’uomo di chiesa? Un semplice esorcista o forse un uomo capace di sfidare insieme al suo amico Gesù le “forze contrarie” nella loro manifestazione più classica? Sicuramente un “ribelle”, restio alla faziosità di certi ambienti vaticani che di fronte ad episodi dichiaratamente soprannaturali preferiscono minimizzare, ignorare o occultare. Nel 1994 durante la “Conferenza sulla pace nel mondo e il Cuore Immacolato di Maria” e alla presenza di vescovi provenienti da tutti i continenti, della stampa cattolica e secolare, Mons. Milingo concluse il proprio discorso incoraggiando tutti coloro che credono veramente nella pace a perseverare nello sforzo di portare il Messaggio di Fatima nella sua integrità ai fedeli e al mondo intero. Tutto questo venne riportato su due intere pagine del “Messaggero” del 12 luglio 1995 (con una lettera aperta a Sua santità Giovanni Paolo II firmata dal “Fatima Center” di Padre Nicholas Gruener con oltre 9000 firme, molte delle quali del mondo cattolico) nelle quali spiccava la dichiarazione e la firma di Milingo per la divulgazione del Messaggio di Fatima. Ma la polemica più forte fra questo prelato dalla fede incrollabile e la “vecchia guardia” del Vaticano resta indubbiamente quella inerente la sua dichiarazione al congresso mondiale su Fatima nel 1996 (ripresa da numerosi quotidiani). In quell’occasione asserì pubblicamente che alcuni ambienti della chiesa erano sottomessi al demonio, scatenando così l’ira santa di tutti gli “imporporati” del Vaticano (tranne quella del Papa che per lui ha sempre nutrito una forte simpatia). Da allora quell’episodio non gli è stato mai perdonato e più volte dagli alti vertici è stato richiamato al silenzio e all’obbedienza. Di questo ne abbiamo avuto conferma dai toni molto più pacati che ha usato riguardo al Messaggio di Fatima e la presenza dei “seguaci di satana” all’interno del vaticano. Mons. Milingo resta in ogni caso un uomo dal grande carisma, fondamentalmente lontano dalle ipocrisie ecclesiastiche. I molti fedeli che lo seguono in tutto il mondo riscoprono la consapevolezza di quanto potente sia la fede, capace da sola di sconfiggere qualunque male. Migliaia di testimonianze di guarigioni, di conversioni, ma soprattutto di una ritrovata spiritualità aperta al messaggio di Gesù Cristo. La strada di Mons. Milingo è ancora lunga, molta gente da incontrare e molti spiriti da aiutare. Il nostro augurio è quello di riuscire ad essere libero da ogni “condizionamento” che possa frenare il suo impeto a diffondere la reale dottrina cristiana. C’è ancora bisogno di chi faccia sentire la sua voce “dall’interno”, chiedendo maggior coerenza. Il Messaggio di Fatima, il ritorno del Cristo, l’insediamento di satana all’interno del Vaticano, sono importanti questioni che devono essere affrontate con la massima serietà e trasparenza. Solamente così vivremo il vero Giubileo, uomini e donne consapevoli della propria essenza spirituale, capaci di realizzarla in un cammino di continua evoluzione.

D. Oltre alla fede qual è l’arma più efficace contro il male?

R. Penso che sia l’amore per Dio, l’amore per il prossimo. Così, infatti, ci insegna San Paolo: <<…non dobbiamo avere debiti con nessuno oltre a quello di amare una persona. Colui che ama osserva tutti e dieci i comandamenti, perché il riassunto di tutti i comandamenti è ‘amore’ e nell’amore nessuno fa male all’altro>>. Voglio confermare alla gente che l’amore non è, come tutti pensano, un comandamento pesante, un comandamento imposto agli esseri umani. Non è così! L’amore deve essere inteso come qualcosa che fa parte dell’essere umano in quanto tale. L’uomo deve essere se stesso, deve amare. L’uomo cerca di essere amato, di essere apprezzato. La sua aspirazione è che siano riconosciuti i suoi talenti, i suoi doni. Solo così può vivere in pace e in armonia con gli altri. Gesù ha detto di porgere l’altra guancia, ma intendeva dire anche che nessuno deve dare schiaffi a nessuno.

D. Quali sono le vittorie del diavolo sull’uomo?

R. Non posso parlare di vittorie, perché quello che può fare il diavolo ha un limite. Quando il diavolo pensa di ottenere vittoria, non sempre vince. Certo è vero che anche nel diluvio Dio disse di essersi pentito di aver creato l’uomo poiché aveva pensieri cattivi dalla mattina alla sera. Al momento della morte, però, gli uomini presero coscienza della potenza di Dio. Il Signore reagisce manifestando al diavolo chi è Lui e che Egli, Dio, è più potente. Attraverso ciò il diavolo sa di perdere. Nel caso di un imperatore cattivo che perseguita i cristiani, alcuni potrebbero dire che il diavolo ha vittoria su quelli che sono perseguitati. Invece no, non c’è vittoria, perché queste persone vanno al martirio con gioia. Al tempo di Gesù i suoi carnefici erano contenti di esporlo sul Golgota, perché così il mondo avrebbe saputo che Gesù era un grande criminale e perciò riceveva una altrettanto grande punizione. Invece non era così, bensì il contrario! Era la manifestazione affinché gli uomini sapessero che il loro Salvatore era morto per tutti, era veramente morto sul Golgota e oggi tutto il mondo sa che è veramente morto per noi. Quindi il diavolo non vince, non vince! Il Signore punisce il male reagendo e manifestando sempre che Lui stesso, Dio, è più potente.

D. Come sono arrivati allora in Vaticano i seguaci di Satana?

R. Non possiamo provare che i seguaci di Satana sono qui in Vaticano, non possiamo dirlo, perché la Chiesa è sempre protetta, è sempre in mano di Dio. Ci sono continuamente persone cattive che fanno male al nome della Chiesa, la quale comunque rimane sempre santa, per cui non dobbiamo vedere in tutte le cose che stanno succedendo che la Chiesa è diventata satanista. La Chiesa cattolica non lo sarà mai, perché Gesù è morto per essa. Egli stesso ha dichiarato: <<Ho vinto il principe di questo mondo!>> Se Egli dunque ha vinto il principe di questo mondo, quest’ultimo non può toccare la sua Chiesa fino a distruggerla, può forse ‘disturbarla’. Ricordiamoci che tra i dodici apostoli c’era Giuda Iscariota e che anche Pietro aveva rinnegato Gesù. Esiste gente cattiva, ma che ci possano essere seguaci di Satana all’interno della Chiesa e che questa ne sia cosciente e, consapevolmente, abbracci questo gruppo non credo sia possibile. Io penso di no.

D. Ma qual è la sua opinione sugli scandali economici che ci sono stati nel Vaticano? 

R. Tutti hanno saputo di questi scandali, che però sono già passati. Hanno messo a posto ogni cosa già anni fa.

D. E di questo nuovo libro dei millenari, Via col vento in Vaticano, che ha messo in luce tanti problemi gravi all’interno dell’istituzione religiosa, cosa ne pensa?

R. Gesù, dopo aver detto tante cose belle, pronunciò anche parole dure, tanto che una ad una le persone cominciarono ad andare via. Allora Egli domandò ai suoi apostoli: << Anche voi volete andare?>> Essi, però, risposero: <<Signore, dove andremo? Tu solo hai parole di vita! Noi dove possiamo andare?>> Io penso che lo stesso sia accaduto con questo libro. La fede della gente è differente. Non possiamo concludere che tutto sia andato male, perché la risposta deve venire nel momento in cui Gesù domanda a ciascuno di noi: <<Anche voi volete andare via?>> Dobbiamo essere noi a rispondere no. Quelle che pronunciò erano parole dure ed infatti alcuni andarono via perché erano deboli, volevano vivere con l’adulazione. Gesù oggi sta dicendo cose dure per l’integrità della sua Chiesa.

D. Ma per riconquistare una sorta di credibilità, qual è il cambiamento che la Chiesa dovrebbe attuare nei confronti dei fedeli?

R. Devo rispondere come fedele, non posso rispondere come ecclesiastico o prelato, perché non sono tanto coinvolto nella guida della Chiesa, nell’autorità superiore. Non sono tra coloro che pianificano o tra quelli che sanno profetizzare su come andrà la Chiesa. Come individuo che ha tanta gente intorno a sé io chiedo di intensificare l’amore per la Chiesa. Invece di puntare il dito contro questo o quello, perché non si comincia da noi stessi? Se noi iniziamo a vivere secondo i principi di integrità, sincerità e onestà, sarà l’inizio di un rinnovamento che lo stesso Papa Giovanni Paolo II ha indicato nel II Concilio del Vaticano. Bisogna continuare questo rinnovamento. In questo momento è importante che ogni individuo assuma la sua responsabilità e via di seguito tutti quanti. Un esempio da imitare è quello di Padre Pio. Egli fu trattato male, molto male dalle stesse autorità all’interno della Chiesa, mentre le persone semplici, i suoi confratelli lo continuarono a seguire e ad aiutare. Un esempio di cui la Chiesa, ora, può essere orgogliosa.

D.Perché c’è stata una vera e propria persecuzione nei confronti di Padre Pio?

R. La lotta tra il bene e il male è ovunque. Ci sono stati moltissimi martiri, semplici cristiani, anche ai nostri giorni. La lotta tra il bene e il male è continua, non è cominciata con la presenza di Padre Pio, il quale quando operava per il bene doveva sopportare gli attacchi di chi per gelosia utilizzava la propria autorità per fargli del male. E queste cose accadono tuttora. Un mio amico missionario che ha fatto tanto per la sua missione (ha insegnato a predicare il Vangelo, ha scacciato il demonio in molte occasioni) è stato richiamato qui in Italia per sottostare alle ‘nuove direttive’ ed ora è disperato e non sa cosa fare. Purtroppo è così, c’è l’invidia, la gelosia, anche dentro la Chiesa.

D. Padre Pio in un dialogo con un suo figlio spirituale (riportato nel libro Così parlò Padre Pio ndr) rispose affermativamente alla domanda sulla possibilità di vita in altri pianeti. Cosa ne pensa?

R. Non mi interesso molto dell’ambito scientifico. Se esistono altri esseri nell’universo, Iddio me lo mostrerà al tempo opportuno. Intanto voglio lavorare in questo mondo dove mi ha posto il Signore. Se vi sono altri mondi abitati, prego che tutto il bene che noi possiamo dare Iddio lo possa elargire anche a questi esseri.

D. E qual è la sua opinione sulla manifestazione di ‘oggetti volanti non identificati’, sugli UFO?

R. Tempo fa mi trovavo in Australia e ricordo che proprio lì, in quel periodo, parlavano di un UFO, di un oggetto dello spazio e facevano svariate ipotesi: oggetto sconosciuto, pilotato da esseri umanoidi, ecc… Si parlava anche di piccoli aerei militari che stavano portando del cibo agli abitanti di alcune isole locali. Uno di questi mentre effettuava il volo fu investito da una fortissima luce. Non si seppe più nulla, né dell’aereo, né del pilota. Le ricerche furono inutili. Dissero che si era trattato di un UFO. Ho sentito poi le testimonianze di esseri che sono giunti sulla Terra con l’intento di prelevare esseri umani. Ci sono tante storie sugli UFO. Io non so, non è che mi interessi molto. E’ pur vero che ci sono ‘oggetti sconosciuti’ nello spazio, ma lasciamo a chi se ne intende il compito di informarci sulla vita nell’universo.

D. Il 12 luglio 1995 sul “Il Messaggero” vennero acquistate due pagine intere dall’organizzazione di Padre Gruener per esporre a caratteri cubitali la richiesta al Santo Padre (fatta da migliaia di religiosi e laici) di divulgare il Terzo Segreto di Fatima. Lei ha partecipato, nel 1996, al convegno di Padre Gruener. Qual è la sua opinione sul Segreto di Fatima?

R. Io mi preparo ogni giorno. Voglio che Dio mi trovi nel posto dove mi ha designato facendo il mio dovere. Quello che verrà, verrà. Il Santo Padre va per il mondo intero ad evangelizzare. La sua presenza riunisce diversi fronti politici e religiosi. E’ un vero ‘pioniere’ di qualsiasi profezia per il futuro. Se si prendesse ad esempio la sua vita, tutto quello che è previsto nel Segreto di Fatima, disastri, castighi, distruzione dell’umanità, potrebbe essere evitato. La salvezza viene dalla famiglia. Se questa è unita saprà insegnare l’amore a coloro che saranno gli artefici del domani. Tutte le religioni sono d’accordo che così come esiste l’ONU ‘politica’, deve esistere l’ONU ‘religiosa’. Ne abbiamo discusso il mese di febbraio in Corea. Lo scorso agosto a Washington ci siamo riuniti per parlare di pace, di come le religioni possono influire sulla pace. Nel capitolo 24 di Matteo il Signore dice che alla fine di tutti i castighi, di tutti disastri che verranno, manderà i suoi angeli a prendere i suoi figli per creare una nuova Terra. Noi dobbiamo fare il nostro dovere ogni giorno, solo così il Signore ci aiuterà ad uscire da qualsiasi disastro profetizzato.

D. Perché all’interno della Chiesa esistono due fazioni: coloro che sono favorevoli alla divulgazione di questa profezia e coloro che sono contrari?

R. A livello umano non è facile unire molte teste, molte idee, perché ci sono diverse opinioni anche nelle questioni teologiche. Solo Gesù dice la Verità assoluta. Fino a quando la Chiesa non dà per Verità assoluta questa profezia, rimarrà aperta la discussione teologica e filosofica. In ogni caso sarà difficile, molto difficile che la Chiesa sia unanime su questi temi.

D. Come dobbiamo interpretare i segni che si stanno manifestando in questi ultimi tempi?

R. Sono sorpreso. Specialmente nel 1999, ho potuto incontrare gente buona, positiva, contemporaneamente però le guerre sono aumentate, così come le sofferenze. Penso che manchi la volontà a mettersi nei panni degli altri, di chi soffre. Tutti vogliono governare, tutti vogliono tutto, vogliono superare gli altri. E’ un’ambizione che crea tutte queste guerre. La gente però non è interessata alle questioni politiche nefaste. E’ il demonio che ha sotto controllo il sistema politico, economico, religioso e militare! La gente non si interessa di queste cose e viene forzata, obbligata, non può scappare. Le religioni si fanno la guerra l’una contro l’altra. Siamo schiavi della politica, ma non è possibile accettare quello che sta avvenendo nella politica. In questo momento non posso indicare alcun governo che stia agendo con umanità. Non c’è da nessuna parte del mondo! L’unico intento è quello di sfruttare i più deboli, di adularli, mentre la corruzione imperversa. Quando questi governi diventeranno ‘umani’? Quando? Non è possibile andare avanti così.

D. Parlando della sua terra, l’Africa, mi viene in mente la storia di Yolande Mukagasana, sopravvissuta al genocidio del Ruanda, che nel suo libro La morte non mi ha voluta ha sottolineato l’indifferenza delle grandi religioni nei confronti del genocidio. Perché è accaduto questo?

R. Bisogna esaminare la questione politica, quanto essa abbia influito. Io so di vescovi uccisi, di suore, di religiosi uccisi che non sono riusciti a convincere i politici, non sono riusciti a convincere il mondo di quello che stava succedendo. La Chiesa ha fatto tutto quello che poteva fare. La questione principale era di natura politica, quella stessa che ha impedito alla Chiesa di agire. Ho conosciuto un medico, cristiano, che curava sia tutsi che hutu. Prima che venisse ucciso disse che non voleva vendetta.
D. Come potrà l’Africa uscire dall’attuale situazione?
R. Per prima cosa dobbiamo chiedere al Signore (che con la sua venuta in questo mondo annunciò la pace agli uomini di buona volontà) che si realizzi la parola di Dio. Se si riuscirà a realizzarla ci potrà essere la pace. Con le sue parole Gesù vinse il mondo. E’ la verità, ma la gente non lo accetta. L’Africa versa in una situazione disperata. Bisogna creare una nuova fratellanza, coinvolgere la volontà della gente con nuovi atteggiamenti. Ci sono tanti miei fratelli africani, rifugiati, che vengono da me a chiedere aiuto e io cerco di aiutarli con i mezzi che ho, ma non posso avere accesso alla guida del loro paese. Chi governa sa bene che ci rimarrà solo per cinque anni e allora in quel lasso di tempo fa di tutto, ruba e tratta le persone come oggetti.

D. Come attende il ritorno di Cristo?

R. Cristo ritornerà! Non dobbiamo dubitarne. Anche quando avverranno castighi e disastri, come dice Gesù, non sarà la fine del mondo. Egli chiamerà i suoi angeli e riunirà coloro che sono sopravvissuti per creare il ‘nuovo regno’ di Dio.

D. E l’Apocalisse?

R. Non è possibile predire quello che verrà. Non è facile, ma sappiamo che la volontà del Padre sarà compiuta. La Chiesa riconosce nell’Apocalisse gli avvenimenti che si stanno verificando. Molta gente è stanca di tutte queste degenerazioni. Non esiste un controllo sulla politica. I potenti fanno quello che vogliono, senza sapere che così come il Signore ha elargito loro il potere, altrettanto duro sarà il suo giudizio per una cattiva amministrazione. E anche per noi sacerdoti sarà duro il giudizio. Ciascuno di noi verrà giudicato per la responsabilità che aveva. Cristo chiederà conto ad ognuno di noi in base ai doni che ci ha elargito e che dovevamo mettere a servizio degli altri. La Chiesa crede nell’Apocalisse. In tanti ne parlano. Spesso ho incontrato grandi insegnanti di rinnovamento che non dimenticano mai di parlare dell’Apocalisse. Prima della Pasqua di quest’anno tutti noi della curia di Roma abbiamo fatto un ritiro spirituale che è stato interamente dedicato all’Apocalisse. Sono stati presi in considerazione tutti gli avvenimenti così come sono, con il loro possibile sviluppo.

D. Di cosa ha paura e in cosa spera Monsignor Milingo?

R. Io non ho paura! Questa è la verità! Ho lasciato il paese dove sono nato e mi sono trasferito a Lusaka, dove sono diventato arcivescovo; poi mi sono trasferito qui in Europa, dove risiedo da più di 17 anni. Tutti questi cambiamenti mi hanno insegnato a non essere attaccato a niente. Non ero preparato ad essere un missionario, non ero preparato a lasciare il mio paese, a vivere per sempre qui in Europa, ma ho accettato per obbedienza alla mia Chiesa. Tutto quello che ho subìto, tutta la sofferenza che ho provato mi hanno insegnato a non aver paura di niente, qualunque cosa succeda. La mia speranza è in Gesù! La mia speranza è in Gesù! Con Gesù io posso camminare in tutto il mondo! Con Lui non ho paura! Abbiamo ‘lavorato insieme’ tanto da realizzare molte cose, nel mio piccolo, non come ecclesiastico, ma come un semplice cristiano. L’esperienza della vita di Gesù, credere in Lui, vivere insieme con Lui, agire con Lui, coinvolgerlo nella mia vita mi hanno portato a nutrire tanta speranza. Con Lui vincerò qualsiasi cosa che verrà! Vado avanti senza paura, per fare tante altre cose. Ringrazio quelli che mi hanno perseguitato, li ringrazio veramente perché mi hanno insegnato ad amare senza essere amati, senza essere apprezzati, senza alcun ritorno. Li amo tutti! In questo modo mi hanno insegnato a trovare la vera amicizia in Gesù. Egli stesso mi ha preso per mano, mi ha insegnato tanto, mi ha dato coraggio per andare avanti e io spero di portare questa speranza a tutti quelli che mi sono vicino.

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