Rovistando tra le pagine strappate dalla storia, ne trovammo qualcheduna che conserva la memoria di anni oscurati da una fitta coltre di menzogna, uomini traditi e in piedi tra rovine di vergogna, un secondo giuramento fatto in nome dellOnore, donne e bambini bombardati dal liberatore, agguati ed imboscate dànno gloria ai vincitori mucchi di ossa dissepolte vanto degli infoibatori.
rit. Apologia, è colpa mia se non ho dimenticato apologia, è colpa mia se io non ho disertato apologia, è colpa mia se ogni giorno ho ricordato, apologia, è colpa mia se io non ho mai mollato! Cè una lunga scia di sangue che ci unisce a quella storia, sangue duomini e ragazzi che han pagato la memoria: fiori sparsi sui selciati della nostra terra ingrata ed il cielo lacerato dalle sbarra di una grata; pieni di sogni e speranze ma incapaci di aspettare, ci trovammo soli sopra una tigra da cavalcare, noi stregati dalla melodia di canti senza tempo, urla e menzogne dei vigliacchi le disperde il vento
rit. Se la fratellanza darmi fu una breve primavera, il sogno che la sorresse non è certo una chimera; e se nelle piazze più non bruciano le barricate, sogno ancóra di vedere i miei nemici a mani alzate; troppo sangue e troppi morti che non so dimenticare, ma per anni oscuri una luce continuò a brillare; e se loggi con quegli anni non ha molta analogia, sento risuonare in mille cuori quella melodia
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Tre anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, Sette ai Prìncipi dei Nani nelle loro rocche di pietra, Nove agli uomini mortali che la triste sorte attende, Uno per lOscuro Sire chiuso nella reggia tetra Nella terra di Mordor dove lombra nera scende. Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Vanno Frodo ed Aragorn nella terra di Mordor, Per diverse vie a combatter contro loscuro signor; Se la terra tua soscura tu non devi aver paura La salvezza sta in un forte braccio e in unanima pura. Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli |
14 anni e cominciò la storia, cercavo già il sentiero della gloria, volevo avere unanima che vola, in mano un martello o una pistola. Ho rinunciato a tante cose belle seguendo cieli nuovi e nuove stelle, trovai fratelli in quegli anni cupi, formammo un branco di giovani lupi.
Rit. Stelle infinite scintillano, mille orizzonti che brillano, giovani lupi che avanzano e i cacciatori che fuggono fuggono via. Fiutammo odor di lotta e di vittoria giocando sopra i prati della storia; scendemmo in una valle di violenza; cacciammo cuccioli di borghesia e non tememmo più la polizia; traditi e uccisi in democrazia, provammo di essere aristocrazia.
rit. Cieli di piombo si oscurano, fuochi di morte che avvampano, lupi sgozzati e dispersi ma un ululato dal bosco stanotte si udrà, ancóra. E sporco il sentiero della gloria, ingombro dei detriti della storia, fiumi di sangue e morti rattrappiti e i vivi chiusi per anni infiniti; ci hanno bruciato i prati della storia, ma abbiam tenuto viva la memoria dei lutti e di un destino molto duro, se fummo esempio lo dirà il futuro.
rit. (come il primo)
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Tra ritagli e foto gialle non cè cura ai vecchi affanni, labirinti di domande anche dopo tanti anni, angoli della mia mente per fermarmi a ripensare e un tappeto di ricordi per sdraiarmi e riposare; ma i ricordi sono amici duri e vuoti come tufo, non guariscono il rimorso di chi è sopravvissuto. Quando chiudo gli occhi e volo con la mia fantasia, non so più che giorno è, io non so più che anno sia, e rivedo quelle sagome tracciate sulla via e quei bossoli raccolti e numerati dalla polizia. Piango ancóra per Diego ed Enrico, piango ancóra per Diego ed Enrico Foto gelide e taglienti anche dopo tanti anni, non mi aiuta immaginarvi liberati dagli affanni; polvere che nulla sente in un tumulo gelato e i ricordi nohn fan luce sul mio cuore ottenebrato. Ma un chiarore vivo ha lacerato il velo degli inganni, e una luce fredda vincorona dopo tanti anni. Ora chiudo gli occhi e volo con la mia fantasia, vi rivedo e capisco che mai siete andati via, camminate insieme a me e sorridete come allora, un abbraccio prima di svanire, chiari nellaurora; più non piango per Diego ed Enrico, più non piango per Diego ed Enrico.
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Anni grigi, anni di ricordi amari. Ancóra non sappiamo chi ammazzato tanti morti di quegli anni: i nostri. Cambia poco quando si sa chi li ha ammazzati. Cambia poco anche quando si processa chi li ha ammazzati. Clemenza per piccole iene e sciacalli in divisa. Le nostre vittime restano senza giustizia. Anni grigi, anni azzurri, anni di piombo, io volevo soltanto conoscere il mondo, anni rossi di sangue, bianchi dipocrisia, ma per noi senza macchia di codardia, anni neri di lutti che non voglio scordare, anni duri e vigliacchi che non devon tornare, anni tristi di fiori sbocciati sullasfalto, anni allegri di un Canto che si levò alto dalle piazze lucenti di mille mani aperte, dai bivacchi fraterni nelle nostre riserve, era un canto gioioso di freschi pensieri, era il canto di cuori non più prigionieri, era un canto feroce che salzava a fiammate da canne brunite e bottiglie lanciate, ma sciacalli in divisa e le iene di ieri non eran nemici di cui andare fieri.
rit. Anni grigi, anni di piombo, brandelli depitafio, noi vivemmo anni di piombo, anni azzurri Anni grigi, anni azzurri, anni di piombo, e non sono riuscito a conoscere il mondo, una guerra bastarda nata senza vittoria ma la lotta fu bella e non senza gloria, anni folli di corse incontro al destino, di ragazzi al macello per un nuovo mattino; e svanì quel mattino ma è durato abbastanza a consacrare in armi la fratellanza, a capire e volere, imparare ad osare, a spezzare catene e combattere il male; anni candidi e persi nella memoria, soffocati nel sangue di chi non fece storia, anni esuli e persi sotto cieli lontani, anni uguali in eterno, fine pena mai, anni sepolti e persi tra sbarre e cancelli, anni vivi, anni azzurri per pochi ribelli.
rit.
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Dalla sbarra degli imputati signor giudice voglio parlare, non leggerò comunicati, non mi sono mai pentito io; sono un uomo di poche parole e so già che non potrete capire, ma lo stesso io voglio parlare e adesso voi mi dovete ascoltare; io vengo da lontano, da molto lontano, dalle profondità del tempo, dalla soglia del valore oltre il confine del disprezzo, sono nato dal passato, sono figlio del sacrificio, ho lottato nel presente perché il futuro potesse ancóra essere
rit. La mia idea, la mia idea è il profumo, è la bellezza, la mia idea, la mia idea è lalba ed è il tramonto, dalla sbarra degli imputati la mia idea voglio lanciare, duro pegno di lotta e sacrificio per chi la vorrà accettare Ho vissuto la speranza, il mio cuore lha pompata, le mie vene lhanno accolta, la mia mano lha impugnata; non ho avuto paura se non di fallire anche se non ho ancóra letà per morire, non ho mai risopettato, no! le regole del gioco, non mimporta di cosa sono accusato, non mimporta se dopo sarò condanato, non mimporta del tuo disprezzo, della tua legge e della tua morale; ho lottato e lottato in questi anni, non mi avete piegato, non mi avete spezzato, non mi avete zittito, no! non mi avete mai comprato.
rit. Perché nella mia lotta cè lodio, perché nella mia lotta cè il sangue, perché nella mia lotta cè lonore, la fedeltà e tanto amore: sì, lamore per quello che è stato, la speranza per ciò che sarà, il disprezzo sacro e bello per la tua meschinità.
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Vieni, vieni, clandestino, trasferisciti a Torino, vieni, vieni a lavorare qui da noi, vieni a vendere eroina, refurtiva e cocaina, vieni a fare qualche piccola rapina in questa città civile, tollerante ed accogliente perché qui nessuno ti dirà mai niente, troverai chi ti protegge dai rigori della legge, la giustizia è un baraccone che non regge. Litaliano rapinato si difende ed è arrestato tanto qui ha sempre ragione limmigrato, tutti i pregiudicati, i peggiori ricercati qui da noi son solo poveri immigrati. A casa loro! A casa loro! A casa loro! A casa loro! Vieni pure a rapinare, a spacciare, a violentare, qui nessuno te la farà mai pagare, ti proteggon magistrati, sindacati e polizia, lespulsione non si sa che cosa sia, vieni pure ad ubriacarti, a far danni, a far baldoria, ogni anno cè una nuova sanatoria, cè una schiera di assessori, volontari e alti prelati, tutti in coro a benedire gli immigrati; le rapine triplicate, i furti quintuplicati, ma non è colpa dei poveri immigrati, se a ogni angolo si spaccia, rassicura il questore: Vengono vengono qui per lavorare, vengono perché non hanno niente da mangiare, o da rubare, da rapinare, da violentare, o per spacciare. A casa loro!
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