PABLO PICASSO

Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973) è stato un pittore spagnolo di fama mondiale, è considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo. Usava dire agli amici di considerarsi «anche un poeta». Picasso è figlio di María Picasso López e di José Ruiz Blasco, anch'egli pittore ed insegnante.

Biografia

Ancora adolescente, nel 1895 Picasso si trasferì con la famiglia a Barcellona e cominciò a seguire le lezioni di suo padre sulla pittura. Entrò poi nella prestigiosa Accademia di Belle Arti di Barcellona, ma dopo qualche mese ritornò a Barcellona per aprire un suo studio, all'epoca aveva solo sedici anni. I suoi primi dipinti furono soprattutto figure tristi e tragiche e firmava le sue opere con il nome di P. Ruiz, per poi distinguersi dal padre aggiunse il nome della madre "Picasso" e poi decise a vent'anni di firmarsi semplicemente Picasso.

Prima del 1901

L'apprendistato di Picasso col padre iniziò prima del 1890; i suoi progressi possono essere osservati nella collezione dei primi lavori conservati presso il Museo Picasso di Barcellona, che raccoglie una delle più complete raccolte dei primi lavori dell'artista. Il carattere infantile dei suoi quadri scompare tra il 1893 e il 1894, anno in cui si può considerare un pittore agli inizi. Il realismo accademico dei lavori della metà degli anni '90 è ben visibile nella "Prima comunione" (1896), dove viene ritratta la sorella Lola. Nello stesso anno dipinge il "Ritratto di zia Pepa", considerato "senza dubbio uno dei più grandi dell'intera storia della pittura spagnola".

Nel 1897 il suo realismo viene influenzato dal simbolismo in una serie di paesaggi dipinti con innaturali toni del violetto e del verde. Seguì quello che alcuni chiamano il "periodo modernista" (1899-1900). La conoscenza delle opere di Rossetti, Steinlen, Toulouse-Lautrec ed Edvard Munch, unita all'ammirazione per i suoi vecchi maestri preferiti come El Greco, portò Picasso ad elaborare nei lavori di questo periodo una visione personale del modernismo.

Il "periodo blu" e il "periodo rosa"

Nel 1900 si recò per la prima volta a Parigi e dopo frequenti viaggi nel 1904 decise di trasferirsi nella capitale francese. In questi anni, conosciuti come il periodo blu poiché i quadri che dipinse in quel periodo avevano prevalenza monocromatica di colore blu, conobbe tra gli altri Henri de Toulouse-Lautrec, che gli fece conoscere la vita notturna parigina fatta di baldorie e vita spensierata. Nel periodo blu, lo stesso colore stava a rappresentare lo stato d'animo dell'artista dopo la morte suicida dell'amico Carlos Casagemas; caratteristica dei soggetti affrontati in questo periodo era l'appartenenza a classi sociali emarginate, disagiate, povere: creature vinte e sole quasi a ribadire la propria interiorità del momento. Ben più positivo è invece il seguente periodo rosa, che lo succede a partire dal 1905 e vede l'aggiunta della calda gradazione dei rosa nelle proprie tele. La comparsa di soggetti circensi (Acrobata e giovane equilibrista, Famiglia di acrobati con scimmia etc.) che riportano alla spensieratezza, allo svago, dimostra come lo stato d'animo di Picasso fosse notevolmente migliorato, ed il trauma della scomparsa dell'amico oramai superato, aiutato probabilmente sia dalla storia d'amore con Fernande Olivier (la prima veramente importante per l'artista e che rappresenta l'equilibrio e la pace che da tempo cerca) sia dal trasferimento verso la collina parigina di Montmartre (una piccola comunità di personaggi tanto estrosi ed eccentrici quanto poveri ed artisti).

La nascita del Cubismo

Dopo un breve ma significativo interessamento all'arte africana e polinesiana avvenuto negli ultimi mesi del 1906 e che prende il nome di epoca negra, nel 1907 espone l'opera che avrebbe dato il via a quel processo artistico a noi noto come cubismo: Les Demoiselles d'Avignon. Sebbene il massimo splendore del movimento si raggiunse 2 anni più tardi, nel 1909, è difatti attribuito a questo anno la nascita del movimento in quanto il dipinto, sebbene ancora in fase embrionale, contiene già parte delle linee guida proposte successivamente.

Les Demoiselles d'Avignon

L'interesse per le figure di nudo e la predilezione per gli ambienti squallidi porta Picasso a riflettere sul tema di un gruppo di prostitute in un bordello di Barcellona. Partendo dalle solide geometrie di Cézanne semplifica le geometrie dei corpi e dello spazio che diviene oggetto trattato al pari del resto, trattato a piani che si compenetrano con le figure come da ambivalenza pittura-natura della teoria cubista. Picasso stravolge tutte le regole della prospettiva e del senso comune riportando ad una realtà che rappresenta non solo ciò che si vede, bensì tutto ciò che esiste. Non a caso, i volti ed i corpi presentano più punti di vista ritratti contemporaneamente, quasi l'artista girasse intorno alle figure e legasse i diversi profili che di volta in volta incontra. Spazio e tempo, allora, si legano tra di loro, e le figure, i visi si contorcono a rappresentare la percezione che cambia non solo in relazione allo spazio ma anche al tempo in quanto entrambi relativi come da teoria di Einstein. Quasi una splendida sintesi della cultura dei primi del novecento quindi. Quella personale dell'artista di cui si intravede il periodo blu ed il periodo rosa. Quella dell'arte, con i riferimenti al post-impressionismo di Cézanne (la smaterializzazione volta all'essenzialità delle forme), di Gauguin (le maschere negre, il gusto per le culture primitive). Quella della scienza, riflettendo sul rapporto spazio-tempo.
Nel 1921 nacque il suo primo figlio Paulo. Poco più tardi il suo matrimonio entrò in crisi a causa dell'innamoramento di Picasso per Marie Thérèse Walter (una diciassettenne: lui aveva quarantacinque anni), dalla quale ebbe una figlia, Maya. Cercò di ottenere il divorzio più volte ma per questioni burocratiche non ci riuscì mai. In questi anni lasciò la pittura per dedicarsi alla poesia.

Guernica

Pur vivendo in Francia, Picasso rimase sempre legato alla sua patria tanto che nel 1937 il governo spagnolo lo incaricò di dipingere un'opera per l'Esposizione Mondiale di Parigi. Decise di dipingere il suo quadro più famoso, Guernica, ispirato al bombardamento di una città durante la guerra civile spagnola.

Gli ultimi lavori

Picasso fu uno dei 250 scultori che esposero alla "Terza Internazionale di Scultura" tenutasi presso il museo delle arti di Filadelfia nell'estate del 1949. Negli anni cinquanta il suo stile cambia nuovamente; l'artista si dedica alla reinterpretazione dell'arte dei maestri producendo una serie di lavori ispirati al dipinto Las Meninas di Velázquez e dipinti ispirati all'arte di Goya, Poussin, Manet, Courbet e Delacroix.

Gli venne commissionato un bozzetto per una scultura di oltre quindici metri da installare a Chicago. Accolse l'invito con entusiasmo realizzando una scultura (Il Picasso di Chicago) dall'aspetto ambiguo e controverso. Non è chiaro cosa la figura rappresenti, può sembrare un uccello, un cavallo, una donna o una figura completamente astratta. La scultura fu svelata nel 1967 e Picasso la donò alla città rifiutandone il pagamento di 100.000 dollari.

Gli ultimi lavori di Picasso furono una miscela di stili. Dedicando tutte le sue energie al lavoro, Picasso divenne ancora più audace, colorato ed espressivo producendo dal 1968 al 1971 tantissimi dipinti e centinaia di acqueforti. All'epoca questi lavori furono pesantemente accolti dalla critica, salvo essere riscoperti dopo la morte dell'artista e valutati come opere di neoespressionismo in anticipo sui tempi.

L'impegno politico

Un ruolo fondamentale nella vita del pittore fu ricoperto dalla politica tanto che nel 1944 si iscrisse al Partito Comunista e partecipò a conferenze internazionali per la pace.
Nel 1953 venne lasciato da Françoise, ben bresto sostituita da Jacqueline Roque (una giovane donna) che nel 1961 sposò e con la quale si trasferì vicino a Cannes.

Gli ultimi anni della sua vita preferì passarli come un recluso nella sua casa con sua moglie, questi furono i suoi anni più prolifici come artista.

Tratto da: Wikipedia
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