Introduzione

 

Sono da sempre appassionato ai modi di dire campigiani, quelle lontane parole, magari inventate sul momento, che erano spesso usate ironicamente per canzonare amici e familiari. Nel corso degli anni, coinvolgendo gli amici, i vecchi del paese e sentendo le loro storie, ho raccolto un po' di modi di dire (molti sono anche patrimonio di tutta la zona intorno a Firenze) e ho cercato di ricostruire anche con un po' di fantasia le frasi così, come spesso erano dette. Ho vissuto la mia infanzia nel podere e nell'aia dei nonni e degli zii Niccoli alle "Corti" insieme a tanti cugini. Quelli erano tempi nei quali i detti erano il linguaggio comune dei campigiani, così come i giochi descritti nel volume erano il passatempo di tutti, almeno fino all'avvento della televisione, vero spartiacque sia per i giochi che per il linguaggio. Ancora oggi con mia moglie(anche lei ha vissuto molto tempo coi nonni a San Martino) ci divertiamo ad usare quei detti nei discorsi di tutti i giorni, magari per prenderci in giro, o per fare una battuta curiosa. Ho iniziato ad inserirli nel mio sito Web (nel quale raccolgo e mostro i miei dipinti, disegni ed incisioni) creando una sezione apposta con l'intenzione di salvarne il ricordo che altrimenti andrebbe perso, sperando così di suscitare anche la curiosità dei miei concittadini. Da qui l'idea, ma pure il bisigno, di raccoglierli anche in un volume per fissare sulla carta queste parole e poter raggiungere il maggior numero di persona appassionate alla loro memoria. Ho coinvolto l'amico "Bagheo", conoscitore della gente campigiana e delle sue storie. Lui con le fotocopie di quelle prime pagine si è immediatamente attivato e ha pubblicizzato ottimamente l'evento fra i campigiani. Dunque gli devo un ringraziamento particolare. A "Bagheo" va inoltre il merito di avermi aiutato nella ricerca di quelle lontane parole, che lui conosce meglio di chiunque altro a Campi. Infine mi piacerebbe anche ringraziare "Spartaco di seccabotte" il quale ha dato un contributo prezioso nel ricostruire le situazioni e le atmosfere di Campi Bisenzio di qualche anno fa. Per me è stato un divertimento ricordare, o ricreare, quei momenti della vita che viveva e rivive in queste lontane parole. Spero che leggendole sia lo stesso anche per voi.

Fabio Peruzzi

 

Avvertenza per il lettore

In linea con lo spirito scanzonato di questa raccolta, anche le spiegazioni dei modi di dire non hanno alcuna pretesa di esattezza, men che meno "scientifica". Si reggono sul ricordo e sull'ausilio di qualche dizionario consultato alla rinfusa. Qua e là ho azzardato qualche spiegazione più sofisticata ma in linea generale mi sono attenuto ad un livello di descrizione molto immediato in maniera da non appesantirne la lettura e annoiare il lettore. Mi preme fare solo un'avvertenza. A volte citando l'origine di alcune parole di uso campigiano ho specificato l'origine italiana. Ciò non significa affatto che queste appartengano all'uso corrente della lingua italiana, ma semplicemente che derivano da essa. In altre parole l'origine italiana non toglie niente al significato particolare che alcune parole assumono nel vernacolo campigiano.

DETTI CAMPIGIANI