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LA TOSATURA

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Con l’arrivo del freddo, la natura provvede a proteggere il cavallo facendogli crescere il pelo lungo e folto. Se il nostro cavallo vive al paddock, ci accorgeremo come, con l’arrivo delle prime giornate fredde, il pelo diventerà mano a mano sempre più fitto. Se il nostro cavallo vive in scuderia e lo montiamo regolarmente, la crescita del pelo diventa però un problema, in quanto durante il lavoro il pelo lungo causa una sudorazione eccessiva mettendo il cavallo a rischio di colpi di freddo. Dopo il lavoro, infatti, il pelo faticherà ad asciugarsi esponendo il cavallo a raffreddamenti. Prima di tosarlo, dobbiamo però procurarci le coperte adatte a lui. Generalmente ne serve una più leggera, da lasciare a contatto con il pelo, ed una più pesante da mettere sopra. Nei luoghi in cui la temperatura scende particolarmente si mette anche una terza coperta, più pesante. Scegliamo quelle della misura giusta per il nostro cavallo. Inoltre, è utile procurarsi una coperta in pile o un semplice plaid in lana da mettere al cavallo prima e dopo il lavoro per evitare che, una volta tolte le coperte da scuderia, rischi di prendere freddo.

UNA DOCCIATA...AUTOMATICA!

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Sarà capitato anche a noi di dover fare una doccia fredda a una o più gambe del nostro cavallo per calmare il gonfiore o per alleviare il dolore causato da una botta procuratasi in box o durante il normale lavoro montato. Affinché questa operazione però abbia la giusta efficacia dobbiamo farlo per un tempo sufficientemente lungo. I veterinari in genere consigliano di docciare le gambe per almeno 15-20 minuti. Stare con la canna in mano soprattutto in inverno per quel tempo non è sicuramente quanto di più comodo ci possa essere. Per questo motivo esiste un trucco semplice da adottare ma molto ingegnoso per ovviare a questo inconveniente. Il consiglio è quello di fissare con una normale fascia da riposo o da lavoro la canna alla gamba da docciare. Facciamo attenzione a non stringere troppo la fascia e mettiamola abbastanza in alto in modo che l’acqua scendendo raffreddi tutta la parte dall’alto verso il basso. Il getto dell’acqua in questo caso dovrà essere leggero per evitare che la canna a causa della forte pressione si liberi dalla fascia con il rischio di spaventare il cavallo. 

IL PASTORE

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Pentoloni fumanti e fornelli improvvisati sono elementi comuni in molte scuderie nel corso della stagione fredda. Durante questo periodo è possibile osservare i groom più esperti mentre riempiono enormi calderoni con acqua e semi di vario tipo, per poi farli bollire anche per parecchie ore. La tradizione del pastone e le differenti ricette per la preparazione sono un’antica consuetudine che, soprattutto in passato, ogni capo scuderia custodiva gelosamente. Il pastone è infatti uno degli elementi che più caratterizza la tradizione degli uomini di cavalli. Ogni scuderia ed ogni groom che si rispetti possedeva la propria ricetta per preparare il pastone, personalizzata dall’esperienza e tramandata quasi fosse un segreto. Ancor oggi questa preparazione è circondata da un non so che di misterioso e così per molti rimane semplicemente un miscuglio di semi a cui sono attribuite proprietà benefiche per i cavalli. Vediamo insieme cosa è il pastone e a cosa serve e se il suo utilizzo è solo una leggenda oppure se in effetti apporta benefici alla salute del nostro amico.

LE VACCINAZIONI

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Anche se siamo dei proprietari molto accorti può capitare prima o poi che il nostro cavallo possa andare incontro a qualche problemino legato all’età o all’attività che svolge. In questi casi non dobbiamo farci prendere dall’ansia o dalla preoccupazione di non esserci comportati bene nei confronti del nostro fedele compagno. Ciò che è veramente importante è cercare di proteggerlo dai problemi più comuni. Per questo motivo dobbiamo sottoporre il cavallo ad un accurato controllo veterinario, fargli fare un esame del sangue annuale e preoccuparci di prevenire di alcune malattie molto comuni ma spesso sottovalutate. Ad esempio anche se può sembrare strano, il tetano toglie la vita ancora a molti cavalli, che molto frequentemente si feriscono e non vengono adeguatamente seguiti e curati. La prevenzione di alcune malattie non deve essere effettuata solo perché imposta delle norme delle federazioni sportive o dalle regolamentazioni sanitarie, ma perché esistono dei rischi reali e concreti che potrebbero mettere in pericolo la salute del nostro amico e dei suoi compagni.