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Tradizioni popolali*Avvenimenti memorabili // Abitato // Torre di Joppolo // Chiesa di Ioppolo e suoi libri parrocchiali |
Tradizioni popolari. -
Varie memorie si narrano dai vecchi, delle quali talune son dalla storia confermate. Dicesi p.e. che la Chiesa di Joppolo abbia avuto il suo Archimandrita, e che anzi sia stata Abazia greca; che v’era anticamente un Convento di Basiliani di rito greco, e precisamente nel luogo ove sino al passato secolo, lungi dall’abitato un quarto di miglio all’incirca, vedevasi un romitaggio con chiesetta sotto il titolo di S. Maria degli Angeli, abbandonato poi e distrutto dalle ingiurie del tempo, massime dopo la morte disgraziata del romito fr. Angelo da Capistrano, avvenuta verso l’anno 1756; che Joppolo aveva un castello, al quale stava attaccata la chiesa matrice, e quivi presso un quartiere posto in linea trasversale, cinto di mura con due porte, l’una detta porta dell’Olmo sita sotto il castello con ponte a levatoio, l’altra verso ponente con piccola torre a lato; che il castello era bene armato, tanto che fece valida resistenza a varie incursioni barbare; e che in una scorreria di nemici, dal soprastante Calafatone, che vuolsi patria di S. Gennaro Martire, si vide prodigiosamente apparire il Santo in atto di respingere i Barbari, i quali si disponevano ad assaltare Joppolo per depredarlo.
Avvenimenti memorabili.
Nel 1850, nel luogo che chiamano Linasi, avvenne una subita scossa tale, che al gagliardo tremito del suolo franarono circa cento tomolate di terreno piantate di vari alberi, e precipuamente di fichi e di ulivi; de’ quali nella voragine ove precipitarono, non si è trovato vestigio di sorta; ma spicciò fuori una nuova scaturigine di acqua.
Abitato. -
L’abitato, diviso ne’ quartieri S. Sebastiano all’Est, Borgo al Sud-Est, Lanzieri al Sud, Terra all’Ovest, .......... al Nord, offre a prima vista un meschino villaggio posto a piedi del Monte Poro, all’altezza di due in trecento piedi sul livello del mare, ed in tale situazione, che i raggi del sole vi giungono un’ora e mezzo circa più tardi di Nicotera. Gode intanto di aere molto sano e di bella prospettiva sul mare. Non ha palazzi di sorta, le case offrono quasi tutte una sola stanza terranea, ed un’altra superiore divisa divisa da un solaio: pochissime hanno più di due stanze, e tra queste primeggia quella dell’Economo Curato che ne ha cinque: nella mancanza totale di libri in cui trovasi Joppolo, è un conforto il rinvenire in essa una piccola libreria di 400 volumi circa. Non vi ha luogo propriamente pubblico. La casa del Comune che si tiene in affitto, consistente in due stanze superiori ed una terranea per la Guardia urbana, è ben tenuta; ordinato vedesi l’Archivio Comunale, e vi abbiamo trovato anche pochi libri. La chiesa dedicata a San Sisto, rifatta dopo i tremuoto del 1783, e meglio ridotta a spese del Comune nell’anno 1840, ha quattro altarini, oltre il maggiore. Niun pregio artistico, ma si vede molto decentemente tenuta, del che vuol darsi lode all’attuale Economo Curato D. Giuseppe Vecchio. Un’altra chiesetta dedicata all’Addolorata, s’incontra nel quartiere che nomasi Olmo - Non vi sono botteghe, nè taverne, solo un botteghino di generi di privativa. - Attingono l’acqua a 50 passi fuori l’abitato. Nel suddetto Quartiere l’Olmo, gli abitanti sogliono convenire come in piazza.
Torre di Joppolo.
Fuori l’abitato, a circa due miglia di distanza sulla costiera, si vede una Torre di forma rotonda, che dicesi volgarmente: La Torre di Joppolo, comunque sia in tenimento di Nicotera. Essa è una di quelle, che Carlo V, a consiglio del Vicerè D. Pietro di Toledo, fece costruire lungo il littorale del nostro reame, che è bagnato del Tirreno, quando il Sultano Solimano II erasi poderosamente armato per molestare con scorrerie i nostri luoghi (). I castellani che la presidiavano stipendiati dal paese avevano il carico di stare alle vedette contro i corsari, e di dare avviso di qualsiasi arrivo con segnalazioni fatte con fuochi, di notte, e mediante staffette a cavallo, di giorno. Aveva un cannone del calibro di 18 coll’impresa della Terra, e coll’epigrafe Joppolo: esso fu preso da alcuni lancioni inglesi nel tempo dell’occupazione militare, quando (prestando fede a quel che ci narrarono gli abitanti) si era quivi armata una lancia dal Governo dell’occupazine medesima.
Chiesa di Joppolo e suoi Libri Parrocchiali. -
La Chiesa di Joppolo, che antichissima tradizione, cime abbiam detto, vuole essere stata retta da un Archimandrita; in prosieguo di tempo, avendo perduto la sedia archimandritale, passò sotto la giurisdizione dell’Arcivescovo di Reggio, dal quale tuttora dipende. Consultando poi i libri parrocchiali dei nati e de’ morti, dall’anno 1605 al 1607 si osservano questi atti firmati da un Antonio Grillo Cappellano Curato per Monsignor Illustrissimo Arcivescovo di Reggio nella Curata di S. Sisto.- Nell’anno 1650 Antonio Grillo si noma Rettore della Chiesa Parrocchiale. Nell’anno 1703 il Curato Demetrio Papi sottoscrive da Parroco; e dal 1710 al 1737 Antonio Pascale si dà il titolo di Arciprete. Da quest’ultima epoca adunque si ha certezza che la Chiesa di Joppolo incominciò ad essere arcipretale.