JOPPOLO -
Comune di terza classe, terzo ed ultimo del Circondario di Nicotera, per la parte amministrativa e giudiziaria ha le dipendenze medesime di Nicotera. Non così per la parte ecclesiastica: la sua chiesa parrocchiale, sede un tempo di un Archimandrita, appartiene all’Arcidiocesi di Reggio, dalla qual capitale della prima Calabria ulteriore e sede dell’Arcivescovo, dista miglia 46 circa.
Confina al Nord col Comune di Spilinga e ne dista miglia sette; al Sud ha il mar Tirreno, dalle cui sponde è lontano poco più di un mezzo miglio; all’Ovest col Comune di Ricadi dal quale dista miglia sei, ed all’Est con Nicotera distante miglia cinque in sei.
Dista poi dal capoluogo del Distretto, da quello della Provincia ec. all’istesso modo di Nicotera, salvo trascurabili differenze...
Topografia ed aspetto del paese.
Tutto il tenimento di questo Comune, offre due distinte contrade, una orientale, occidentale l’altra, divise dal frangente Nord-Ovest del Monte Poro. Nella prima poco dal mare lontana, veggonsi svariate pittoresche balze, le quali da vicino offrono uno spettacolo sublime per meravigliosi dirupi, per rocce precipitose, e per burroni orribilissimi, il cui intuito risveglia nel riguardante il concetto di una forza infinita operatrice nel tempo e nello spazio. Nel suo assieme poi, essendo qua e là coperta di querce, di mandorli, di giuggioli, di susini, di fichi, di peri e di viti, presenta una veduta veramente incantevole. Quivi l’orizzonte è ristrettisimo verso il Nord-Est, allargasi alcun poco dall’est al Sud, e dal Sud all’Ovest il raggio visuale si allunga progressivamente sino a 45 miglia incirca, avendo in prospettiva l’Aspromonte, la fine degli Appennini, e la Sicilia. Questa parte che costituisce propriamente il tenimento di Joppolo è al coperto dei venti di settentrione e di levante, ed è esposta a quelli di mezzogiorno e di libeccio.
La seconda contrada meno estesa della prima, con più largo orizzonte, meno montuosa, e perciò meglio atta alla coltivazione de’ cereali, contenendo terreni semipiani e parcamente coperti di alberi, forma il tenimento di Cuccurino. I venti cui è esposta sono il ponente e il libeccio.
Clima.
Il clima di Joppolo è mite e salubre: l’inverno potrebbe dirsi un prolungato autunno; e l’està, quantunque calda, pur tuttavolta il calore vien temperato nelle ore meridiane da un periodico venticello di maestro.
Storia antica e moderna.
Sin oggi gli storci calabri non hanno saputo dar certa conoscenza della fondazione di Joppolo. Il Barrio si contenta solo di dedurre tal nome da Diopolis, ossia Jovis Civitas. Filadelfo Mugnos vuole che sia stato fondato da un certo Artemidoro Joppolo, il quale greco e chiarissimo capitano (giusta le sue parole), avendo ottenuto il possesso di alcune ville da Re Carlo II, vi edificò un castello, che dal suo cognome fu detto Joppolo, e si vidde in poco di tempo ingrandito pel concorso di molti abitanti. Questo scrittore fonda la sua opinione sull’autorità di Falcone Beneventano e di un Giovan Luca Tertellio, citando del primo un libro sulle origini della città e luoghi del regno ec. e del secondo una descrizione del nostro Reame. Anzi di quest’ultimo trascrive le seguenti note: Joppolus oppidum ab Artemidoro Joppolo extremo milite grecae nationis fuit conditus anno Domini circiter 1300, regnante serenissmo Rege Carolo II (). Noi non ci faremo a dar giudizio di critica storica; solo vogliamo notare che questo Tertellio è autore ignoto, e che Falcone Beneventano visse molto prima del secolo XIV, nè compose il Libro di cui parla il Mugnos; il quale da taluni si ritiene come poco veritiero, anzi dal Senato Palermitano fu dichiarato mentitore (). Perciò se mal non ci apponghiamo, vogliamo meglio credere coll’Aceti, che Joppolo sia di epoca anteriore a quella voluta dal Mugnos, e che se vi sia stato un Artemidoro Barone del luogo, ha potuto questi prendere il cognome dal nome del paese di cui era signore. Intanto essendoci noi recato in Joppolo, gli abitanti ci mostrarono alcune monete trovate ne’ ruderi dell’antico Castello, alcuna delle quali, consultando la descrizione della XXVII Dissertazione sulle antichità Italiana del Muratore, abbiamo verificato appartenere alla zecca di Carlo I, Conte di Provenza. - In fine, seguendo le congetture del citato Aceti, si potrebbe ammettere l’Archimandrita in Joppolo nei tempi in cui Nicotera aveva il suo Vescovo, cioè innanzi al secolo IX. Questo Archimandrita di Joppolo poi è da ricordare, che aveva giurisdizione sopra Melochio e Melochiello, Cuccurino e Cuccurinello.
I Villaggi che formarono prima l’Università e poi il Comune, furono, nel passato, Cuccurino e Cuccurinello. Nell’anno 1807, Cuccurino, che nel 1844 ritroviamo feudo di Michele Cattone di Sicilia () era stato elevato a grado di Comune, separato da joppolo. Verso l’anno 1822 per aumentarne la popolazione, si è aggiunto il Villaggio di Caroniti, che apparteneva a Nicotera.
Antico suggello Comunale.
Il suggello di che usava ab antico l’Università di Joppolo, presentava tre porte, una grande nel mezzo, e due laterali più piccole, e sopra una torre fiancheggiata da due rami di olmo, che escono dai lati della porta di mezzo. Intorno aveva la seguente iscrizione: FEDLIS.ANTIC. UNIVERSITAS TERRE IOPPOLEN 1755.