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Presentazione

 

Riscoprire le proprie Radici, col ricorso alla “memoria storica”, significa acquisire dignità e raggiungere alti livelli di civiltà. A più elevati valori culturali e spirituali si perviene quando l’attenzione si sposta dalle manifestazioni comunitarie ai comportamenti dei singoli individui, specificatamente di quelli che, per un motivo qualsiasi, si elevano al di sopra degli altri, acquisendo meriti particolari e fama duratura.

Il discorso viene riferito agli “Uomini illustri”, che brillano di luce propria, e che in ogni periodo del percorso di una comunità, sono presenti.

Fra quelli nicoterese, un nome è doveroso ricordare: quello di Fra Marcello Fossataro la cui imponente figura, si è ritenuto richiamare alla memoria.

Le poche ma sostanziose  notizie  sulla sua vita e la sua attività, che si conoscono, sono quelle sapientemente raccolte nello scritto del Corso, e sono le uniche sino a quando non si riesce ad acquisire nuova documentazione.

Si sa, inoltre, che nel Conservatorio a S. Pietro a Maiella in Napoli, sono riservati due posti gratuiti, per giovani nicoteresi che intendono intraprendere la via musicale, però non si è certi dell’attuale validità di tale disposizione.

Anche nel passato il massimo Organo Amministrativo locale, sotto la sindacatura del Dr. Fortunato Campennì, ha cercato di onorate la memoria del nostro Frate. Con Atto deliberativo, infatti,  del 5 novembre 1890, il Consiglio Comunale, su proposta del consigliere Stefano Mileto, ha stabilito di affiggere una lapide nei locali della Casa comunale per commemorare Marcello Fossataro: «Antico ed illustre cittadino nicoterese che fondò il Conservatorio S. Pietro a Maiella in Napoli.»([1]).

Della menzionata lapide  oggi non esiste traccia nemmeno negli scritti degli studiosi locali; è da ritenere che la delibera non sia stata mai resa esecutiva.

Ma al di là del ricordo del Frate, il che fa sempre onore, si è voluto in particolare evidenziare, con questa pubblicazione, ideologie e valori spirituali, morali e sociali, scaturiti dalla sua intensa attività, valori egregiamente evidenziati nella premessa a questo lavoro, dalla d.ssa Maria Rosaria Ferraro.

Valori che si son voluti richiamare alla mente in un momento in cui, le ideologie son cadute e certi valori spesso vacillano con l’incalzare dell’egocentrismo portato, a volte, all’esasperazione.

 La Biblioteca Civica, che da oltre un ventennio è impegnata, a portare avanti un discorso che va al di là del semplice, rigido servizio bibliotecario, con questa pubblicazione, intende proporre una riflessione, seria, ampia e profonda.

L’aggiunta poi dello scritto “La suicida”, si inserisce validamente nel concetto generale che ha ispirato questa Biblioteca nell’intraprendere questa iniziativa.

  Ernesto Gligora


 

[1] ) La notizia è stata fornita dalla squisita cortesia del prof. Pasquale Barbalace, che sta predisponendo un nuovo lavoro di prossima pubblicazione. Al prof. un doveroso ringraziamento ed un fervido augurio di buon lavoro.

 

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