Villaggi del Comune di Nicotera
Badia // Comerconi // Preitoni // Marina. |
BADIA –
Il Barrio ha voluto investigare l’etimologia di questo nome, ed ha creduto doversi derivare da Bateo, Abundo. E’ un casale con 524 abitanti ad un bel circa, per la massima parte contadini, e fittajuoli o Massari. Dista da Nicotera poco più di un miglio, e giace propriamente sulla costa orientale della collina denominata Piraino. Vi si respira aria salubre, ed è ricco di abbondante sorgive di limpide acque potabili, sicché ne somministra al vicino Comune di Limbadi. Il suolo che può dirsi fertile, retribuisce le tafiche dell’agricoltore, secondo che questi gli affida il seme di grano, di granone e delle diverse civaie, ovvero di lino; nel mentre mediocre prodotto offrono gli ulivi, le quercie, e fichi e prugni e peri e fichi d’india, di cui il suolo medesimo è impiantato, specialmente dalla parte Nord-Ovest: Vi sono due chiesette: una che è la Matrice, intitolata a S. Nicola di Bari; fu fondata da Muzumanni o Mazzumadi con 200 ducati di rendita nel secolo XIV, la quale menomata coll’andar del tempo, ora trovasi ridotta a poco più della metà. L’altra che fu incominciata verso il 1810, e portata a termine nel 1817, è dedicata alla Madre de’ dolori, con una Congregazione sotto il titolo appunto dell’Addolorata. La prima di queste chiese aggregata da Monsignor Capace al Capitolo della Cattedrale di Nicotera, fu eretta a Parrocchia il giorno 11 settembre 1824 da Monsignor Mattei. – Badia per la parte amministrativa ha, come dicemmo, un Eletto. Vi è un botteghino di generi di privativa; e vi sono in attività due tintorie. All’infuori di pochi preti, di qualche sarto, e di due o tre che lavorano di fuochi artifiziati, tutti gli altri attendono ai lavori della campagna. , detto dall’Ughelli Commerionum, Comerconum dal Bario, che giusta l’opinione del Cav. Adilardi significa Ornamentum, è un villaggio, di 422 abitanti anch’essi per lo più massai e contadini. Dista da Nicotera due miglia all’incirca; ed è sito alla falde in centro al Monte Poro, verso il Nord della città. Il suolo è in generale coperto di alberi di querce. Giunge alle sue vicinanze una traversa praticabile con ruote, sicché può dirsi congiunto a Nicotera per via rotabile. Ha pur esso, Comerconi, acque limpide e fresche in abbondanza; e dalle stesse sono animati due mulini per macinare grani. Ha una Chiesa parrocchiale sotto il titolo di S. Nicola Vescovo, che fu ricostruita per sovrana riconoscenza, dal Re Ferdinando IV dopo l’anno 1783, ed è assistita dal Parroco e da un Sacerdote. Vi risiede come in Badia un Eletto. Di esercenti le arti può solo citarsi un fabro ferraio; la rimanente popolazione consiste in Massai proprietarii, e contadini. , nome che si vuole di origin latina, quasi dir si volesse: non andar più oltre, è una piccolissima terra sita al Nord-Est di Nicotera, a piè del Monte Poro, poco distante verso l’Ovest di Comerconi. Ha solo 127 abitanti, di semplicissimi costumi. Oltre una Chiesetta parrocchiale sotto il titolo di San Sebastiano, ove nel 1617 riunivasi una Confraternita sotto il titolo del Santissimo, che fu sostituita nel 1684 da quelle del Rosario e del Purgatorio; ne aveva ab antico un’altra dedicata a S. Venere, che or più non esiste. Vi risiede di presente per la parte spirituale un parroco; e per l’Amministrazione un Eletto. . La Marina di Nicotera unita alla Città per una via acciottolata fatta nel 1760, è un ridente villaggio folto di casine ben fabbricate e con disegno tale, che formano delle strade ben larghe, regolari, e dritte. Di queste casine si distinguono per la vicinanza del mare due, appartenenti una ad una tal Moricca di S. Pietro di Caridà, e l’altra alla famiglia Predestini. Vi si gode aria temperata e balsamica, profumata dai fiori di aranci de’ prossimi giardini. La Chiesetta della Parrocchia fu riedificata nel 1800 per cura del Sacerdote Giovanni De Luca. Che fu poi Cappellano dei Cannonieri della Real Marina in Napoli. Questi avendo fatto a sue spese un altare di marmo, a sue spese volle scritta a piè di esso altare la seguente Epigrafe:IOANNES DE LUCA FECIT AN. 1800 HOC TEMPLUM, ET ANNO 1832 ALTARE AEDIFICAVIT.
Recentissimo è questo tempietto, e vi si venera una graziosissima statuetta della Vergine Immacolata maestrevolmente scolpita in legno; ed appunto all’Immacolata è intitolata la Pieve.
Questo aggregato di abitazione fu eretto a Villaggio del Comune di Nicotera con Real Decreto del 18 maggio 1835. Vi è, come negli altri descritti Villaggi, un Eletto. Ha una dogana di terza Classe. La piccola popolazione vive lieta ed agiata. Vi era, or sono pochi anni una fabbrica di sapone: al presente vi ha nel vicinato una macchina olearia, una filanda, e due macchine idrauliche per innalzar le acque onde irrigare giardini.
L’esservi stabilita una Dogana, e come luogo di diporto dei Nicoteresi fa si che si vegga questo villaggio in parte abitato da persone civili, massime nel tempo de’ bagni, accorrendovi molti abitanti delle città della Piana di Calabria Ulteriore 1.a – Ordinariamente vi dimorano, oltre le guardie doganali, il Parroco e l’Eletto, due o tre famiglie di gentiluomini.
Ha un botteghino di generi di privativa, un forno, due venditori di vino, e due taverne.
Vantaggiosissima posizione sarebbe questa, e bene adatta per un emporio di commercio, com’era l’antica Medma; ma disgraziatamente non è tale; il commercio che vi esercitavano nella fine del passato secolo taluni Genovesi fu trasferito in Gioja, terra che dista al Sud della marina di Nicotera circa otto miglia. Ora si fa solo piccolo commercio con Messina e con Napoli.
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