Lo zero

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Perché

Innanzi tutto c'è il problema dell'anno di nascita di Cristo che, da più approfondite analisi di fatti storici, sembra dover essere anticipato di cinque o sei anni rispetto alla convenzione universalmente accettata. 

Le convenzioni, purtroppo, una volta accettate ed entrate nelle abitudini è quasi impossibile sradicarle: diventano 'Leggi'. Ma il problema più grosso è di stabilire se porre o meno l'anno zero come anno di nascita di Cristo.

Ma lo zero ai tempi dei Romani, di Cristo e anche di Dionìgi il Piccolo non c'era. Il sistema di numerazione posizionale decimale e lo zero, come decima cifra in Europa fu introdotto, e con grande fatica, da Leonardo Pisano (il Fibonacci) che sistematizzò nel suo "Liber Abaci", scritto nel 1202 d.c., le conoscenze aritmetiche apprese dai maestri di calcolo indiano in Algeria e dalle frequentazioni dei matematici di Egitto, Siria, Provenza, Grecia. 

Basterebbe questo per fissare la nascita di Cristo in un punto, che non è un anno ma un "istante teorico", prima del quale Cristo non c'era (quindi  a.c.) e dopo il quale Cristo c'era (quindi d.c.).

Dionìgi il Piccolo  che "inventò" questo "inizio", e tutti i suoi contemporanei, non conoscevano lo zero e dovettero passare circa 670 anni prima che se ne parlasse.

E, poiché [754 a.u.c.=1 d.c.] il 2000 d.c. indica che sono passati 2000 anni dalla nascita di Cristo (a meno di quei sette giorni che vanno dal 25 al 31 dicembre del 753 a.u.c.).

Ma c'è dell'altro...