Pianolandia
ovvero
Quando l’Universo si appiattisce

            

            

 

Buongiorno! Mi chiamo Edwin, ed ero un gran fisico dei viaggi interstellari fino a qualche tempo fa. Difatti ora sono diventato un abitante di Pianolandia, a causa di un fatto molto strano, che voglio raccontarvi. Stavo esplorando una zona sperduta dell’universo dove erano stati segnalati dei vortici spaziali, quando, arrivati nella parte di spazio prestabilito, io e la mia équipe di ricerca abbiamo iniziato ad osservare la materia spaziale a noi circostante. Dopo un’ora circa l’osservatore di bordo avvisò tutti noi di uno strano fenomeno: proprio davanti alla navicella si stava formando una specie di “tornado” che aspirava ogni elemento che si trovava sulla sua strada. L’equipaggio, terrorizzato e immobilizzato dalla paura, cercava in tutti i modi di mettersi in collegamento con la Terra senza aver nessun risultato. Il vortice, si muoveva a gran velocità e ormai aveva raggiunto la navetta spaziale che era in balia di un vento impetuoso.
E…. Adesso mi ritrovo a PIANOLANDIA. Qui ho scoperto che il “tornado” spaziale era un ‘portale’ che mi aveva condotto nella dimensione del piano. Infatti, dovete sapere che Pianolandia è un mondo con due sole dimensioni: quelle del piano. Vorrei parlarvi di questo mondo anche se è difficile spiegarlo. In ogni caso cercherò di fare del mio meglio con un esempio: prendiamo un foglio qualsiasi su cui siano tracciate delle figure come un triangolo, un quadrato, che invece di restare ferme al proprio posto, si muovano qua e là sulla superficie senza mai sollevarsi. Provate ad appiattirvi anche voi come un foglio di carta. Cosa vedete?
Insomma solo contorni. Ora dovreste avere più chiaro il concetto del mio paese o almeno dovreste aver capito come ci spostiamo nel nostro mondo. Per dirla in parole povere NON ESISTONO I SOLIDI!
Oltre a questo fatto, Pianolandia ha una storia molto strana, ve la voglio raccontare:
“C’era una volta un Re molto potente il quale governava Spaziolandia (paese confinante con Pianolandia, solo che aveva tre dimensioni). Un giorno, il sovrano decise di imporre a Pianolandia una dimensione in più. I Pianolandesi, contrari al volere di questo Re estraneo a loro, si affidarono al loro rappresentante ‘Difendi Opinioni’ il quale senza esitare portò il popolo alla rivolta e quindi alla guerra. Scoppiarono battaglie molto sanguinose che dopo alcuni anni portarono alla sconfitta dell’esercito di Spaziolandia. Pianolandia era salva e si proclamò superiore a tutti i regni a lei circostanti, che furono così tutti appiattiti.”
Vorrei anche parlarvi della ‘Costituzione’ del mio paese: a capo si trova il Re, lo seguono i ministri, dopo vengono i professionisti e infine il popolo.
A proposito dei sudditi devo dirvi che a Pianolandia è fortemente vietato ogni tipo di cappello a punta perché essendo un mondo piano la punta rimane non visibile e quindi se qualcuno dovesse imbattervisi contro potrebbe rimanere trafitto.
Adesso vi racconterò come si svolge una tipica giornata di un Pianolandese: tutti gli abitanti di Pianolandia si alzano all’alba grazie ad una sveglia umana - che suona la tromba - e tutta la famiglia si riunisce per fare “The breakfast”, tipicamente inglese, dato che i Pianolandesi studiano o hanno studiato in ‘College’ d’origine britannica.
Dopo la colazione gli adulti si recano al lavoro - Pianolandia è famosa per la voglia di lavorare dei suoi abitanti - mentre i bambini si recano a scuola.
A mezzogiorno per pranzo si mangia velocemente un panino imbottito o qualcosa di simile. Nel pomeriggio i ragazzi vanno a giocare mentre gli adulti ritornano al lavoro. Nel tardo pomeriggio tutti i Pianolandesi smettono le attività che stanno svolgendo per preparare la cena: il pasto, considerato da loro, il più importante della giornata. Come primo ‘piatticelli alla pianolandese’, come secondo una ‘sogliola con salsa piatta’ e contorno di foglie di lattuga con un filo d’olio ed infine il dolce una ‘tortafoglia’.
Dopo cena si recano tutti a letto, perché a Pianolandia non esiste la Tv.
Questo è tutto sul mio nuovo strano paese.
Vi saluto con un caloroso abbraccio e vi lascio, non senza avervi prima anticipato che sto studiando di nascosto da tutti un metodo per ‘stirare’ quella terza dimensione che mi manca tanto, se non altro perché non posso più vedere i cartoni animati in Tv.

Il vostro dottor

 

Edwin

Alias

Mattia S.

 

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