Era un giorno cupo e triste per Mali. Mali era una
piccola ‘stringa’ dai mille colori e aveva capito che l’universo
stava cominciando a rimpicciolirsi e ben presto tutte le stringhe si
sarebbero unite in un unico abbraccio mortale.
Mali abitava in una piccola città in cima ad una montagna, chiamata
Arcobaleno. Lì la vita era stata sempre allegra e colorata.
La piccola stringa aveva una famiglia numerosa: cinque sorelle gemelle,
sei fratelli e poi c’erano i suoi genitori. Il padre aveva il compito di
controllare che tutti i fenomeni naturali avvenissero secondo le leggi
fisiche codificate nei millenni precedenti. Ma quel giorno non riusciva a
capire ciò che stava accadendo: sembrava che l’universo si stesse
restringendo, non era mai successo niente di simile a memoria di stringa;
come poteva essere possibile?
Tutti erano preoccupati e anche spaventati. L’universo sembrava un
palloncino: prima gonfio, pieno d’aria, prorompente e bello e adesso si
stava sgonfiando e rimpicciolendo. Fino al giorno prima tutti i pianeti
erano distanti tra loro e da un pianeta non si riusciva a parlare con gli
abitanti di un altro pianeta se non attraverso le trasmissioni radio e
invece adesso gli abitanti di tutti i pianeti comunicavano tra loro a
vista come da un balcone all’altro.
La madre per non far preoccupare i suoi bambini decise di organizzare una
festa e invitò anche i vicini a partecipare e a diffondere la notizia
della festa di pianeta in pianeta. Così le stringhe, per rallegrarsi e
non pensare alla tragedia, organizzarono una festa dal tema “All’Origine
dell’Universo”.
Iniziò così la festa. Le stringhe erano contente, ma anche tristi
perché sapevano che l’universo si stava a poco a poco restringendo. C’erano
palloncini, festoni, e stelle filanti. Mali era triste perché sapeva che
tra poche ore l’universo sarebbe scomparso e non sapeva che cosa le
sarebbe potuto succedere, non sapeva che fine avrebbero fatto i suoi
parenti, amici e conoscenti. Ciò nonostante le altre stringhe si stavano
divertendo moltissimo e non avevano un’espressione triste, forse non
tutte erano consapevoli del dramma che stavano vivendo.
Passarono circa due ore e l’Universo non si era ancora del tutto “sgonfiato”.
Mali era più rilassata e decise di passare in allegria le sue ultime ore
di vita e di stare in compagnia dei suoi familiari e dei suoi amici più
cari.
Tra i suoi amici c’erano: Trilly, una piccola stringa esile e gentile,
Tommy, una stringa sorridente e solare e infine Mimi, una stringa
dormigliona, tenera e sensibile. Le stringhe erano al massimo del
divertimento, quando sentirono dei rimbombi provenire dalla montagna
Arcobaleno: la musica cessò d’improvviso e i ballerini si bloccarono,
le stringhe impietrite ammutolirono di colpo.
Mali capì che ormai era giunta la sua ora e quella di tutti i suoi
simili.
I rimbombi si ripetevano continuamente e le stringhe tremavano dalla
paura, piangevano, non volevano morire. L’Universo si restrinse
inesorabilmente e le povere stringhe si attorcigliarono. Si sovrapposero l’una
all’altra. Purtroppo molte morirono soffocate. Mali e i suoi riuscirono
a salvarsi fortunosamente.
Ad un tratto ci fu un’esplosione e la Terra si frantumò in piccoli
pezzi, la Luna si sbriciolò come tutti gli altri pianeti. Le stringhe
volarono e si dispersero nel nulla. Mali e i suoi familiari stretti
stretti l’uno all’altro a poco a poco sparirono in un vortice, senza
sapere dove stavano andando a finire. Tutta la materia si era sparsa nell’Universo,
c’era confusione, le stringhe urlavano, molte si separarono dalle altre
e non si rividero più.
Poi pian piano i frammenti di materia cominciarono ad unirsi tra loro e
così formarono altri pianeti, anche più grandi di quelli che c’erano
una volta e che si erano frantumati. Mali e la sua famiglia erano salvi.
Atterrarono in un luogo che si era appena formato dall’insieme di pezzi
di materia. Era un luogo piccolo piccolo, ma a Mali bastava essere viva e
stare con la sua famiglia sana e salva.
Col tempo si formarono di nuovo monti, fiumi e laghi e le stringhe
costruirono delle abitazioni. Mali non dimenticò mai più ciò che era
successo e non scordò nemmeno il giorno in cui lei si salvò.
Era ritornata “All’Origine
dell’Universo” ed era felice!
Mariacristina G.