L'ENERGIA

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DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI

 

Le fonti di energia, secondo una definizione più o meno condivisa, rappresentano ciò che la natura ci ha messo a disposizione e che possiamo utilizzare (direttamente o attraverso una trasformazione) al fine di estrarre energia per ottenere un particolare lavoro o utilità.

Fin dalla preistoria, e per gran parte della storia umana, le uniche fonti di energia utilizzabili dall'uomo furono la forza umana o animale, nonché la combustione di legno o biomassa per la produzione di calore o lavoro.

Più tardi, la navigazione a vela, così come l'innovazione dei mulini ad acqua o a vento per la macinazione del grano rappresentarono una prima diversificazione nello sfruttamento delle fonti energetiche.

La densità di energia per persona tuttavia, prima del XX secolo in Occidente, era ancora ridotta: questo si traduceva, nelle società pre-industriali, in una minore mobilità delle persone nel loro complesso, minore circolazione di merci, ridotta assistenza sanitaria, disponibilità discontinua di risorse alimentari, con periodiche carestie.

Oggi la presenza di numerose fonti di energia (abbondante e a basso prezzo) ha permesso uno sviluppo notevole di infrastrutture e una accelerazione del processo di industrializzazione; l'evoluzione della società umana richiede infatti un apporto di energia sempre maggiore e questo ha portato allo sviluppo di strutture estremamente sofisticate atte alla produzione di energia e al suo immagazzinamento.

Un aspetto che viene spesso trascurato è che le attività umane nelle moderne società richiedono un grande apporto di energia: l'istruzione nelle scuole, la sanità pubblica, i trasporti, la moderna agricoltura richiedono quantità enormi di energia. Tutto questo si può sintetizzare con un grafico (vedi figura a sinistra) dove si riporta il reddito pro-capite (a parità di potere d'acquisto- PPA), in funzione del consumo energetico per persona. L'anno è il 2004, ciascun punto rappresenta una diversa nazione. Tanto più alto è il tenore di vita, tanto più elevata è la quantità di energia pro capite: il caso estremo è quello del Lussemburgo, che consuma più di 10 tonnellate equivalenti di petrolio (tep o, in inglese, toe) e ha un reddito pro-capite di più di 50,000 dollari all'anno.